I noduli reattivi, detti anche polipi, si sviluppano talora sulle corde vocali, il più delle volte nei forti fumatori o in individui che sottopongono a forti sollecitazioni le loro corde vocali (noduli del cantante).
Per convenzione, i noduli del cantante sono lesioni bilaterali, mentre i polipi sono monolaterali. Sono colpiti il più delle volte gli adulti.
Appaiono come escrescenze lisce, arrotondate, sessili o peduncolate, con un asse maggiore in genere di pochi millimetri, localizzate solitamente sulle corde vocali vere. Sono tipicamente ricoperte da epitelio squamoso che può diventare cheratosico, iperplastico o anche lievemente displastico. Il centro del nodulo è costituito da tessuto connettivo mixoide lasso che può essere variamente fibrotico o costellato da numerosi canali vascolari. Quando i noduli sulle corde vocali si toccano tra loro, la mucosa può andare incontro a ulcerazione.
A causa della loro posizione strategica e dell'infiammazione che li accompagna, cambiano in maniera caratteristica il timbro della voce e spesso causano progressiva raucedine. Non danno pressoché mai origine a carcinomi.
I papillomi laringei squamosi sono neoplasie benigne, site in genere sulle corde vocali vere, che formano proliferazioni soffici, simili a lamponi, raramente con un diametro superiore a 1 cm. All'esame istologico, i papillomi sono costituiti di molteplici proiezioni sottili, digitiformi, sostenute da un asse fibrovascolare centrale e rivestite da epitelio squamoso stratificato ordinato privo di atipie.
Quando i papillomi insorgono sul bordo libero della
corda vocale, i traumi possono portare a ulcerazione accompagnata da emottisi.
I papillomi sono solitamente singoli negli adulti, ma sono spesso multipli nei
bambini, nei quali vengono definiti papillomatosi laringea giovanile.
Tuttavia, papillomi multipli ricorrenti possono insorgere anche negli adulti.
Queste lesioni sono causate da HPV di tipo 6 e 11.
Esse non diventano maligne, ma recidivano frequentemente. Spesso regrediscono spontaneamente alla pubertà, ma alcuni pazienti affetti devono essere sottoposti a numerosi interventi chirurgici prima che ciò avvenga.
Nodulo laringeo delle corde vocali, al centro asse
connettivo, epitelio pavimentoso stratificato intorno
Corde vocali con due noduli contrapposti
Fra i tumori benigni ricordiamo:
- l'oncocitoma di origine epiteliale;
- l'emangioma;
- il lifangioma;
- il paraganglioma;
- il neurofibroma;
- il lipoma;
- il condroma;
- il mioblastoma.
Si tratta di neoformazioni di riscontro relativamente infrequente, che possono
assumere dimensioni anche notevoli e che possono causare soprattutto disfonia
più raramente dispnea. La loro exeresi può essere eseguita per via
laringoscopica diretta. Raramente, in rapporto alle dimensioni e alla sede del
tumore, può essere necessario ricorrere a interventi per via esterna, mediante
apertura della cartilagine tiroide lungo la linea mediana (tirotomia).
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Esempio di LIN3 displasia grave con atipie cellulari, carcinoma in situ |
Il carcinoma della laringe è in genere un carcinoma a cellule squamose che si osserva nei fumatori cronici di sesso maschile. Si forma per gradi, come appresso specificato
Nella laringe si osserva uno spettro di alterazioni epiteliali. Esse
spaziano da iperplasia, iperplasia atipica, displasia e
carcinoma in situ sino a carcinoma invasivo.
Macroscopicamente, le modificazioni epiteliali vanno da ispessimenti focali
lisci, bianchi o arrossati, talora resi ruvidi da cheratosi, a lesioni verrucose
o ulcerate bianco-rosate.
Essenzialmente, compaiono tutte le gradazioni di iperplasia epiteliale delle
corde vocali vere e la probabilità di sviluppare un carcinoma franco è
direttamente proporzionale al grado di displasia presente quando la lesione
viene osservata per la prima volta. Per le iperplasie semplici la potenzialità
di trasformazione maligna è quasi nulla, ma il rischio aumenta all'1-2% nel
corso di 5-10 anni con una displasia lieve e del 5-10% con una displasia grave.
Solo la variazione istologica può determinare la gravità delle alterazioni. Si
classificano secondo il sistema WHO e LJUBLJANA in iperplasia benigna, LIN! e
LIN2, LIN3 e tale classificazione è in funzione dell'espansione degli strati
basali con atipie cellulari. LIN2 vuol dire lesioni limitate a metà
dell'epitelio, LIN3 a tutto spessore. Le cellule atipiche sono ipercromia del
nucleo, presentano mitosi irregolari e perdono l'orientamento.
Le alterazioni epiteliali sopra descritte sono il più delle volte dovute al fumo
di tabacco e il rischio è proporzionale al livello di esposizione.
Effettivamente, fino al livello del carcinoma le iterazioni spesso regrediscono
dopo la sospensione del fumo.
Lo studio delle neoplasie maligne della laringe non può essere disgiunto da quello delle neoplasie che originano dall'ipofaringe. Infatti un tumore laringeo, così come un tumore ipofaringeo, nel suo sviluppo e nella sua diffusione, può superare facilmente i limiti anatomici dell'organo in cui è sorto, per invadere le strutture anatomiche contigue. Circa il 95% dei carcinomi laringei è costituito da tipici tumori a cellule squamose. Il tumore in genere sì sviluppa sulle corde vocali, ma può anche insorgere al di sopra o al di sotto di esse, sull'epiglottide o sulle pliche ariepiglottiche o nei seni piriformi. I tumori confinati all'interno della laringe propriamente detta sono chiamati intrinseci, mentre quelli che insorgono o si estendono al di fuori della laringe sono detti estrinseci. I carcinomi a cellule squamose della laringe seguono il pattern di accrescimento di tutti ì carcinomi a cellule squamose. Essi iniziano come lesioni in situ che successivamente si mostrano come placche grigio perla, rugose sulla superficie mucosa, che infine si ulcerano e assumono un aspetto fungoide . Il grado di anaplasia dei tumori della laringe è altamente variabile. Talora si osservano cellule tumorali giganti e numerose figure mitotiche mostruose. Come ci si può attendere con lesioni che insorgono per esposizione ricorrente a cancerogeni ambientali, la mucosa adiacente può dimostrare iperplasia a cellule squamose con focolai di displasia o addirittura di carcinoma in situ.
La genesi di un tumore maligno della laringe ha alla base
l'associazione tra una predisposizione genetica (secondaria a mutazioni
cromosomiche ereditarie o acquisite, che possono determinare l'inattivazione di
geni oncosoppressori, l'inattivazione di chinasi e la sovraesposizione dell'epidermal
growth factor - EGF) e la presenza di fattori favorenti quali:
- il fumo di sigaretta, rilevabile nel 77-95% dei soggetti affetti da tale
neoplasia;
- l'eccessiva assunzione di bevande alcoliche, rilevabile nel 25-28% dei
pazienti;
- fattori inquinanti ambientali;
- infezione da papillomavirus, virus caratterizzato da potere ontogenetico e
rilevabile nel 30-60% dei soggetti affetti da carcinoma laringeo (rispetto al
15% della popolazione normale);
- sostanze tossiche;
- deficit dietetici: nel 15-18% dei pazienti è rilevabile una carente
assunzione di betacarotene;
- fattori occupazionali quali asbesto, nichel, alcol isopropilico, acido
solforico, oli industriali, polvere di legno e cemento;
- processi flogistici cronici;
- precancerosi;
- reflusso gastroesofageo;
- scarsa igiene orale.
Il cancro della laringe rappresenta il 2% di tutti i carcinomi
e il 60% di quelli di pertinenza della testa e del collo. Colpisce più
frequentemente il sesso maschile (4:1). L'età di insorgenza è di solito
compresa fra i 40 e i 60 anni, anche se non è raro nei soggetti anziani. Nel
mondo si verificano ogni anno circa 130.000 nuovi casi con 70.000 decessi; in
Italia i nuovi casi sono circa 7000 per anno, con maggiore incidenza in Veneto,
Piemonte, Toscana e Campania. I tumori dell'ipo-faringe sono meno frequenti
rispetto a quelli laringei.
Anatomia patologica. - La maggior parte delle neoplasie maligne laringee è
costituita da carcinomi. Le caratteristiche istopatologiche sono, di solito,
quelle del carcinoma squamoso (80-90% dei casi).
Meno frequenti sono:
- il carcinoma verrucoso;
- il carcinoma a cellule fusiformi;
- il carcinoma basalioide;
- il carcinoma indifferenziato;
- l'adenocarcinoma;
- il carcinoma adenoido-cistico;
- il carcinoma mucoepidermoide;
- il carcinoma adenosquamoso;
- il tumore carcinoide;
- il carcinoma a piccole cellule;
- il carcinoma linfoepiteliale;
- il salivar gland type;
- i tumori neuroendocrini;
-i sarcomi (condrosarcoma, osteosarcoma, liposarcoma, sarcoma sinoviale, fibrosarcoma, rabdomiosarcoma);
- l'istiocitoma;
- il leiomiosarcoma;
- l'emangiopericitoma;
- i tumori secondari (melanoma, adenocarcinoma mammario e carcinoma polmonare,
renale, intestinale, prostatico);
- i linfomi maligni non Hodgkin, i condrosarcomi, i fibrosarcomi, gli
adenocarcinomi, i rabdomiosarcomi.
Macroscopicamente la neoplasia può presentare carattere:
- vegetante, con aspetto a cavolfiore facilmente sanguinante, nel 42% dei casi;
- infiltrativo, nel 38% dei casi;
- ulcerativo, nel 20% dei casi.
Tumore cordale, vie di diffusione 1 diffusione in alto al vestibolo; 2 indietro verso la regione aritenoidea; 3 verso la regione sottoglottica; 4 verso il ventricolo laringeo; 5 verso la commessura anteriore |
Istologia di carcinoma squamoso |
Carcinoma indifferenziato: atipie cellulari, pleiomorfismo, cellule senza orientamento e ordine |
Carcinoma della corda vocale |
Anatomia chirurgica della laringe (suddivisione in 3 livelli differenti per
derivazione embriologica ed indipendenti per drenaggio linfatico):
1. Livello sopraglottico = comprende epiglottide, pliche
ariepiglottiche, false corde vocali, aritenoidi. Il ventricolo di Morgagni è una
regione di passaggio tra livello sopraglottico e glottico.
2. Livello glottico = corde vocali vere, commissura anteriore, commissura
posteriore.
3. Livello sottoglottico = inizia da un piano orizzontale passante 1 cm
sotto le corde vocali vere e termina al livello del primo anello tracheale.
In rapporto alla loro localizzazione i tumori della laringe possono essere
distinti in:
- sopraglottici;
- glottici;
- sottoglottici;
- ipofaringei.
Accanto a una diffusione per continuità, il cancro laringeo può
presentare una diffusione metastatica loco-regionale che avviene per via
linfatica.
In rapporto alle caratteristiche embriologiche e anatomiche della laringe e alla
scarsa rete linfatica presente a livello glottico vi è una bassa incidenza di
metastasi lnfonodali per tumori limitati alla corda vocale (0,4%).
Viceversa, metastasi linfonodali si verificano con frequenza molto maggiore
(30-90% dei casi in relazione alla tipologia istologica e alla dimensione del
tumore) nei tumori della regione sovraglottica e ipofarongea.
Le metastasi a distanza, soprattutto a livello di polmone, fegato, cervello e
ossa sono rare (5-10% dei casi).
La localizzazione sovraglottica si osserva nel 35-45% dei casi.
La via di diffusione prevalente per i tumori dell'epiglottide è quella anteriore
verso lo spazio io-tiro-epiglottico (compreso fra la faccia anteriore
dell'epiglottide e la membrana tiroioidea e chiuso in alto dalla membrana
ioepiglotti-ca). Questa modalità di diffusione è facilitata dall'assenza di
barriere anatomiche, a eccezione dell'esile legamento tiroepiglottico, che si
oppongono alla progressione anteriore e in profondità della proliferazione
neoplastica. Dallo spazio io-tiro-epiglottico la neoplasia, progredendo verso
l'alto, può invadere la base della lingua oppure può esteriorizzarsi sotto la
cute.
Nelle forme inizialmente localizzate alle false corde vocali la neoplasia può
raggiungere il seno piriforme, sia penetrando a tutto spessore nelle
pliche ariepiglottiche, sia invadendo e scavalcando il loro margine libero. In
altri casi la neoplasia può portarsi in alto e in avanti, contornare
lateralmente l'epiglottide e invadere le pliche faringo-epiglottiche e la base
della lingua. Il cancro della zona ventricolare è rilevabile nel 10% circa dei
casi. La diffusione verso l'esterno trova una valida barriera nella lamina
tiroidea che dirige la neoplasia verso l'alto o verso il basso; anteriormente
essa può arrivare alla commessura anteriore ed estendersi a ferro di cavallo
all'emilaringe opposta. Talora nella sua progressione la neoplasia può invadere
lo spazio io-tiro-epiglottico, mentre in basso può invadere la corda vocale e la
zona sottoglottica. Per strozzamento a valvola del ventricolo, che consenta
ancora la penetrazione di aria, il cancro della regione ventricolare può causare
un laringocele sintomatico, che espande e solleva la plica ari-epiglottica. Fra
i tumori marginali il più frequente è quello che colpisce la parte libera
dell'epiglottide. Esso ha tendenza a invadere in basso il vestibolo laringeo;
può superare il margine dell'epiglottide e infiltrare lateralmente la plica
faringo-epiglottica o anteriormente la faccia linguale dell'epiglottide e le
vallecule glosso-epiglottiche. Quandc la neoplasia insorge in regione
aritenoidea o sul margine libero delle pliche ari-epiglottiche si può avere
un'estensione sia verso la laringe che verso l'ipofaringe.
Il cancro della regione glottica, che costituisce il 60% circa dei cancri
laringei, dalla primitiva sede può estendersi lungo la corda vocale e invadere
le commissura anteriore e la corda vocale controlaterale Posteriormente può
raggiungere la regione aritenoidea più frequentemente invade il ventricolo e la
regione sottoglottica.
Se la lesione insorge nella zona commissurale anteriore (2% dei tumori
laringei) ha tendenza a diffondersi in tutte le direzioni (Fig. 7.48),
interessando contemporaneamente le corde vocali vere e quelle false, i ventricolo
il piede dell'epiglottide e la regione sottoglottica. Esso può esteriorizzarsi e
diventare sottocutaneo dopo aver perforato lo scudo tiroideo o dopo averlo
aggirato dall'alto o dal basso.
La localizzazione alla zona sottoglottica è riscontrabile nel 2-3% dei
carcinomi laringei. Questi tumori hanno tendenza a invadere progressivamente
questa regione in tutta la sua circonferenza. Nelle forme localizzate anteriori
la neoplasia può perforare la membrana crico-tiroidea e invadere la cute, mentre
la diffusione verso la bocca dell'esofago è possibile per le neoplasie insone
nella parte posteriore di questa zona. Più rara è l'estensione in alto verso le
corde vocali e in basso verso a trachea.
Il 95% dei tumori ipofaringei insorge nel seno piriforme. I tumori insorti nella
parte superiore si portano di preferenza verso la plica faringo-epiglottica, che
viene talvolta sottominata dall'infiltrazione neoplastica, : verso la plica
ariepiglottica, mentre i tumori insorti nella parte inferiore, contenuti tra
formazioni rigide, hanno tendenza a portarsi in basso verso la zona
retrocricoidea e la bocca dell'esofago. Il cancro della zona retrocricoidea è
molto raro e si osserva prevalentemente nel sesso femminile. Per la sua sede di
insorgenza, ha possibilità di diffondersi in tutte le direzioni anche se più
frequentemente si porta in basso verso la bocca dell'esofago.
Il cancro della zona posteriore dell'ipofaringe è di riscontro eccezionale.
I tumori faringo-laringei e quelli laringo-faringei rappresentano l'esito della
diffusione alle strutture anatomiche circostanti rispettivamente di un cancro
ipofaringeo e di un cancro laringeo.
La sintomatologia delle neoplasie laringee e ipofaringee è in rapporto,
inizialmente con la sede di insorgenza, e, successivamente con le modalità di
diffusione.
La disfonia è il sintomo più frequente e solitamente il primo a manifestarsi. E'
conseguente al difetto di vibrazione di una o di entrambe le corde vocali; in
questi casi la voce assume un carattere legnoso (sclerofonia).
La disfagia, dapprima meccanica, si fa, in seguito, dolorosa per il verificarsi
di fatti ulcerativi, e si associa a otalgia. Essa rappresenta il sintomo
iniziale in tutti i casi che insorgono in zone laringee o ipofaringee toccate
dal cibo nella sua progressione verso l'esofago (tumori laringei marginali e
tumori dell'ipofaringe).
La dispnea, di tipo inspiratorio laringeo, è un sintomo che, solitamente, si
manifesta tardivamente in seguito all'ostruzione delle vie respiratorie
provocata dal progressivo accrescimento del tumore. Occasionalmente nelle forme
sottoglottiche può essere il primo sintomo.
Raramente il primo sintomo è rappresentato da un'adenopatia metastatica.
La compresenza di più sintomi è in genere conseguente ad un'estensione del
tumore a più sedi della laringe e dell'ipofaringe.
Esame obiettivo.
La diagnosi è basata sul riscontro obiettivo (laringoscopia indiretta o con fibre ottiche) di una neoformazione vegetante, molto spesso: ulcerata, frequentemente associata a riduzione della motilità o a fissità dei movimenti di una o delle due corde vocali. La saliva ristagnata in un seno piriforme è sovente indice di una neoformazione a sviluppo infiltrativo
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