Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento e utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Cliccando su "Accetto" acconsenti all'uso dei cookie.

Funzioni vegetative dell'ipotalamo

  1. Gastroepato
  2. Articoli di Neurologia
  3. Funzioni vegetative dell'ipotalamo

appunti del dott. Claudio Italiano


A che cosa serve l'ipotalamo?

L'ipotalamo, detto così perchè è sito sotto il talamo,  è una parte del sistema nervoso centrale sita alla base del cervello che regola le funzioni di una ghiandola l'ipofisi, ed  invia delle importanti connessioni al sistema limbico e controlla molte importanti funzioni dell'organismo, specialmente quelle vegetative, che sono funzioni involontarie indispensabili per la vita.

In sostanza è, per così dire,  il "direttore di un'orchestra" che crea una sinfonia nell'organismo e  svolge pertanto una  funzione di controllo che armonizza le funzioni nervose autonome:

- modifica la motilità viscerale,
- i riflessi,
- il ritmo sonno-veglia,
- il bilancio idrosalino,
-il mantenimento della temperatura corporea,
- l'appetito
- l'espressione degli stati emotivi
- la sessualità

I diversi centri dell'ipotalamo rivestono una cosi grande importanza nel controllo delle attività corporee, quali la regolazione della circolazione, temperatura del corpo, contrattilità uterina e lattazione e comportamento

 

Ipotalamo e regolazione cardiocircolatoria

La stimolazione di ampie zone dell'ipotalamo può determinare sul sistema cardiocircolatorio un tipo qualsiasi dei ben noti effetti neurogeni, come aumento della pressione arteriosa, tachicardia, o bradicardia.

In generale la stimolazione dell'ipotalamo posteriore e laterale fa aumentare la pressione arteriosa e la frequenza cardiaca, mentre la stimolazione dell'area preottica, nell'ipotalamo anteriore, provoca effetti del tutto opposti, ossia diminuzione della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa.

Questi effetti si determinano principalmente attraverso i centri cardioregolatori della formazione reticolare del bulbo e del ponte.

Ipotalamo e regolazione della temperatura corporea

Nell'ipotalamo anteriore vi sono delle aree, fra cui l'area preottica, le quali hanno a che fare con la termoregolazione. L'attività di queste aree tende ad aumentare od a diminuire, a seconda che la temperatura del sangue che vi circola tenda rispettivamente ad elevarsi od abbassarsi.
A loro volta tali aree controllano i meccanismi che fanno aumentare o diminuire la temperatura corporea.
Regolazione del patrimonio idrico dell'organismo.

L'ipotalamo regola il patrimonio idrico dell'organismo con un duplice meccanismo:
1) facendo insorgere la sete, per cui l'animale è indotto a bere acqua e 2) controllando l'eliminazione di acqua con l'urina. Un'area detta centro della sete è situata nell'ipotalamo laterale.

Link correlati al tema:

 Lo stress 

 La febbre 

 L'ipofisi

Quando all'interno dei neuroni di quest'area la concentrazione di elettroliti tende ad aumentare, l'animale avverte un forte desiderio di bere acqua. Esso andrà in cerca di acqua e ne berrà sino a quando la concentrazione elettrolitica nel centro della sete non sarà tornata alla norma.

Il controllo dell'eliminazione renale viene attuato principalmente a livello dei nuclei sopraottici e, in minor misura, da parte di neuroni del nucleo paraventricolare.

Quando i liquidi dell'organismo si fanno troppo concentrati i neuroni dei suddetti nuclei vengono attivati e liberano un ormone, l'ormone antidiuretico. Esso viene depositato nell'ipofisi posteriore e quanto vien liberato nel sangue va ad agire sui dotti collettori dei reni, determinandovi un riassorbimento massivo di acqua, evitandone cosi l'eliminazione nell'urina.

Ipotalamo e regolazione della contrattilità uterina e dell'eiezione mammaria del latte

Se si stimolano i nuclei paraventricolari, i neuroni che vi sono contenuti si mettono a secernere un ormone, l'ossitocina. Questa a sua volta esalta la contrattilità dell'utero e quella delle cellule mioepiteliali che circondano gli alveoli mammari, i quali vengono cosi indotti a sospingere il latte verso l'esterno, attraverso i capezzoli.

Alla fine della gravidanza vengono secrete grandi quantità di ossitocina, la quale contribuisce a determinare le contrazioni espulsive dell'utero, che culminano con il parto.

Poi, quando il neonato succhia alla mammella della madre, ciò evoca la liberazione di ossitocina e la conseguente eiezione di latte, sicché il neonato ne può agevolmente attingere. Centri che regolano l'assunzione di alimenti e l'attività gastrointestinale. La stimolazione di diverse aree dell'ipotalamo provoca nell'animale l'insorgenza di fame, di un appetito vorace, ed una spinta imperiosa a procacciarsi del cibo.

Due aree, il nucleo perifornicale e l'area ipotalamica laterale, sono particolarmente connesse con la fame.

D'altra parte, una lesione di questi nuclei provoca nell'animale la perdita di ogni voglia di cibo sino all'inanizione. Esiste un centro, il centro della sazietà, situato nel nucleo ventromediale, che si oppone alla voglia di assumere il cibo. Quando venga stimolato questo centro l'animale smette di alimentarsi e mostra una completa indifferenza per il cibo.

D'altra parte, dopo distruzione di questo centro, l'animale diventa insaziabile, il senso della fame si fa iperattivo e l'animale diventa voracissimo e va incontro ad una tremenda obesità. Vi è un'altra area nel nucleo dorsomediale, avente a che fare con il controllo complessivo dell'attività gastrointestinale.

La stimolazione di tale area esalta l'attività peristaltica e secretiva. Inoltre, anche il corpo mammillare interviene in molti riflessi connessi con l'assunzione di cibo, come il leccamento delle labbra e la deglutizione.

 

Controllo ipotalamico dell'ipofisi anteriore.

La stimolazione di certe aree ipotalamiche induce l'ipofisi anteriore a secernere i suoi ormoni.  

L'adenoipofisi è irrorata principalmente dalle vene che dalla parte inferiore dell'ipotalamo affluiscono nei seni ipofisari. Mentre il sangue scorre lungo l'ipotalamo si arricchisce di particolari sostanze neurosecretive, liberate da vari nuclei.

Tali sostanze sono quindi trasportate dal sangue all'adenoipofisi, dove agiscono sulle cellule ghiandolari inducendole a liberare i loro ormoni.

 Riportiamo qui appresso alcune aree ipotalamiche la cui stimolazione, si dice, fa liberare gli ormoni accanto citati:

1) area dell'ipotalamo anteriore e preottica: tirotropina;

2) ipotalamo posteriore ed eminenza mediana dell'infundibolo: corticotropina;

3) eminenza mediana: ormone follicolostimolante;

4) ipotalamo anteriore: ormone luteinizzante.

Sono state individuate diverse aree ipota-lamiche circoscritte, deputate al controllo di particolari funzioni vegetative. Queste aree però presentano tra loro notevoli sovrapposizioni, per cui le soprariportate suddivisioni in differenti aree connesse con le diverse funzioni ipotalamiche sono in parte artificiose.

Ruolo della formazione reticolare nelle funzioni comportamentali del cervello

Bisogna riconoscere, a questo punto, che molte delle funzioni comportamentali evocate dall'ipotalamo e da altre strutture del sistema limbico sono mediate per il tramite della formazione reticolare del tronco dell'encefalo. Pertanto, da un punto di vista fisiologico, la formazione reticolare va considerata come parte importante del sistema limbico; da un punto di vista anatomico, dev'essere considerata come un' entità ben distinta.

Una via di comunicazione molto importante tra sistema limbico e formazione reticolare è costituita dal fascicolo prosencefalico mediale che si estende dalle regioni settale e della corteccia orbitofrontale, giù attraverso l'ipotalamo, sino alla formazione reticolare.

Questo fascicolo contiene fibre che decorrono bidirezionalmente. Altra via di comunicazione è quella, breve, che unisce la formazione reticolare al talamo, all'ipotalamo ed alla maggior parte delle aree basali contigue.

> segue sistema limbico funzioni comportamentali

index di neurologia