SEMPRE CHIAMARE IL MEDICO ED IL 118. IL PRESENTE ARTICOLO SERVE SOLO AD AVERE DELLE IDEE CIRCA I RISCHI CHE SI CORRONO DALL'INGESTIONE DI SOSTANZE TOSSICHE. SOLO I CENTRI SPECIALIZZATI POSSONO EFFETTUARE CURE.
Le ustioni da acidi pongono, come ogni ustione, un problema locale ed uno generale, a seconda dell'estensione. L'inalazione di vapori acidi causa dispnea con senso di oppressione toracica, edema polmonare acuto che può comparire in 48 ore (tanto insidioso, che può non essere preceduto da alcun sintomo allarmante). In caso di ingestione, i danni dell'apparato digerente sono notevoli, esponendo il soggetto a shock, perforazione, infezione e lasciando in caso di guarigione esiti gravi.
visita: Un Medico per Tutti
Asciugare immediatamente, poi lavare abbondantemente con acqua per 10 min. Non appena possibile, consultare gli specialisti: l'oculista, l'otorinolaringoiatra, il chirurgo ecc. In caso di
Osservazione a letto in reparto ospedaliero, anche in assenza di sintomatologia. Contro la eventuale dispnea, fare qualche applicazione di aerosol, con isoprenalina o derivati (Alupent) e cortisonici. La comparsa di edema polmonare acuto richiede la terapia abituale (vedi oltre, Cloro).
Fare una terapia antibiotica a largo spettro per evitare l'infezione polmonare (per es. con Ampicillina). L'ingestione richiede l'osservazione in reparto chirurgico. Determinazione immediata del gruppo sanguigno. Considerare la possibile comparsa di shock (tipo di polso, pressione arteriosa e diuresi) o perforazione (esami clinici e radiologici ripetuti). Essere preparati a somministrare delle trasfusioni e ad operare in ogni momento. Un'esofagoscopia ed una gastrosco pia, praticate nelle prime ore, possono rivelare l'entità delle lesioni.
NEI CASI MENO GRAVI, prescrivere idrossido di alluminio (per es. Maalox) o fosfato di alluminio colloidale: nei casi gravi, l'intolleranza gastrica è assoluta. Mettere questi pazienti sotto terapia antibiotica. IN CASO DI MIGLIORAMENTO, l'effettuazione di esami specialistici (otorinolaringoiatrici) permetterà di seguire l'evoluzione di eventuali stenosi.
CASI PARTICOLARI. L'acido ossalico agisce soprattutto come chelante di calcio. è necessario seguire la calcemia con dosaggi quotidiani I prevenirne la caduta con iniezioni di calcio gluconato. Turbe cardiache tipo ipereccitabilità possono essere riscontrate in caso di ipocalcemia grave (soprattutto in caso di associazione con l'acido fluoridrico).
Prodotto di temibile causticità, utilizzato in numerose industrie, è presente in alcuni prodotti domestici (antiruggine). Qualunque sia il tipo di contatto lavare abbondantemente con acqua. Al contatto, dà una necrosi di tipo centrifugo, a comparsa tardiva, molto dolorosa. Oltre agli abituali antagonisti, la terapia comprende un antagonista specifico: i SALI DI CALCIO, somministrati inizialmente sotto forma di compresse bagnate con gluconato di calcio localmente alla lesione, devono poi essere prescritti in iniezione ev e per os. (I primi giorni dare, per es., 2 f. da 10 ml di gluconato di calcio ev nelle 24 h).
Una terapia ANTITETANICA e ANTIBIOTICA
(pei es. ampicillina per os) devono essere attuate sistematicamente. Infine non
bisogna esitare a chiedere il pareri-dei chirurgo, se la lesione è grave. In caso
di ingestione, oltre ai segni locali lungo il tragitto nel tUjbo digerente, compare
una tendenza all'ipocalcemia. La gastrolusi è controindicata.
- Determinare d'urgenza il gruppo sanguigno e infondere calcio gluconato ev e per
os. Somministrare farmaci tipo gel di alluminio e protettori della mucosa gastrica
(latte albuminato).
- Trasferire il malato in reparto specializzato per eseguire gastroscopia.
- Durante la terapia, bisogna considerare la possibilità di perforazione gastrica
(precoce o tardiva per caduta dell'escara) che renderà necessario l'intervento chirurgico
d'urgenza.
L'ingestione di questi prodotti causa lesioni caustiche talvolta considerevoli del tubo digerente. Poco tempo dopo l'ingestione compaiono bruciori gastrici con disfagia, vomito ematico, edema della glottide che può portare ad asfissia nei casi gravi. Possono comparire perforazioni esofagee o gastriche.
In caso di ingestione di ipoclorito di sodio concentrato, la gastrolusi è assolutamente controindicata. Somministrare il più presto possibile una soluzione di iposolfito di sodio al 20% (chiamato anche tiosolfatodi sodio: dose di circa mezzo bicchiere). In tutti i casi di minor gravità prescrivere farmaci tipo Polisilon, Gelusil o fosfato di alluminio colloidale o latte albuminato. Quando esiste un dubbio sulle condizioni dello stomaco del malato è necessario il ricovero ospedaliero (reparto chirurgico, visita otorinolaringoiatrica). La gastroscopia nelle prime ore permette di stabilire l'estensione delle lesioni. Qualunque siano le condizioni del soggetto bisogna attuare una terapia antibiotica (penicillina o ampicillina: per es. Amplital 2 g/die). Esiste, infine, rischio di perforazione secondaria da caduta di escara o, immediatamente dopo la guarigione dell'episodio acuto, la possibilità di stenosi cicatriziale. L'inalazione di vapori di ammoniaca provoca un'affezione respiratoria molto simile a quella osservata nell'inalazione di cloro. In caso di edema della glottide somministrare corticosteroidi ev. Evitare assolutamente le manovre traumatizzanti: non inserire sonde esofagee, attendere il più possibile prima di praticare l'intubazione endotracheale. Inviare il paziente in ospedali altamente specializzati.
Terapia delle turbe della coscienza che possono, nei casi più gravi, provocare una
depressione respiratoria. Lotta contro l'acidosi metabolica, indotta dal metabolismo
dell'alcol etilico. Prevenzione dell'ipoglicemia secondaria, temibile soprattutto
nel bambino.
In caso di intossicazione lieve, dare dell'acqua zuccherata (20 ml/kg). In caso di intossicazione severa, la terapia, attuata in centro specializzato, richiede l'intubazione e la respirazione artificiale con iperventilazione, in modo da eliminare più velocemente la sostanza tossica Perfusione alternata di soluzione di bicarbonato al 14%o e di glucosata al 10%, alla quantità di 500 ml ogni 2 ore controllando la kaliemia. Le intossicazioni gravissime possono rendere necessaria la dialisi peritoneale.
E' un liquido incolore di odore simile all'alcol etilico. Ha un'utilizzazione in
campo industriale e in piccolissima parte può essere presente in vini e liquori
(massimo ammissibile lo 0,2% dell'alcol totale). La dose tossica è di 10 g, la dose
minima letale è di 30 g. La tossicità si esplica attraverso i metaboliti (formaldeide
e acido formico) che, data la lentezza della metabolizzazione, tendono ad accumularsi
per assunzioni ripetute e ravvicinate. La formaldeide provoca lesioni selettive
sulle cellule retiniche, mentre l'acido formico provoca una grave acidosi metabolica.
La sintomatologia dell'intossicazione acuta da metanolo puro può essere divisa in
4 stadi:
Asintomatico o con lieve depressione o eccitamento del SNC.
o stadio dell'acidosi: si presenta dopo 8-10 ore; sono presenti modificazioni metaboliche
accertabili (diminuiscono pH, BE , Bicarbonati; aumenta acido formico nelle urine
e nel plasma).
Dopo 12-24 ore dall'ingestione compaiono i sintomi lesionali, nausea, vomito, dolori
addominali, cefalee, disturbi visivi con annebbiamento e calo del visus.In questa
fase ci si deve aspettare un aumento delle amilasi seriche da possibile necrosi
pancreatica.
o stadio della sindrome lesionale conclamata. Presenti midriasi areflessica, edema
della papilla ottica, scotomi, atrofia del nervo ottico, ipotermia, ipotensione,
ipokaliemia, cianosi, agitazione, coma, stato di male convulsivo, insufficienza
respiratoria, acidosi metabolica grave, recidivante e di difficile trattamento.
La morte può sopravvenire per insufficienza respiratoria, per edema cerebrale o
polmonare, per shock irreversibile. In caso di sopravvivenza possono residuare cecità
c insufficienza renale.
Nella intossicazione subacuta da ingestione di bevande alcooliche sofisticate la
sintomatologia è più sfumata, i sintomi possono presentarsi isolatamente e tardivamente.
I più frequenti sono:
alterazioni del visus;
pancreatite;
alterazioni neurologiche con depressione del SNC.
Nell'intossicazione acuta:
entro 2-3 ore gastrolusi con acqua e bicarbonati;
correzione dell'acidosi metabolica;
se il metanolo plasmatico è superiore alla norma somministrare alcol etilico per
os o ev mantenendo l'etanolemia allo 0,1%;
se la metanolemia è 500 mg/L: emodialisi;
somministrare acido folinico (30 mg ogni 6 ore).
Nell'intossicazione subacuta:
inutile la gastrolusi;
correzione dell'acidosi metabolica;
emodialisi o dialisi peritoneale o diuresi forzata con alcalinizzazione delle
urine.
A dosi massive, inalazione di CO2 può causale turbe maggiori della coscienza con
coma e depressione respiratoria.
Bisogna assicurare il più rapidamente possibile l'ossigenoterapia, se necessario,
dopo intubazione e applicazione di respirazione artificiali meccanica.
I sali di antimonio sono tossici alla dose di qualche centigrammo. Causano disturbi
visivi, cutanei, nervosi e soprattutto circolatori. Sono tossici direttamente per
la fibra miocardica e possono provocare insufficienza circolatoria acuta. Possono
sopravvenire danno epatico ed emolisi grave. La comparsa di anuria può essere dovuta
al collasso o all'emolisi.
Osservazione e trattamento sintomatico. Somministrazione di BAL im alla dose di
2 mg/kg/6 h per 4-6 giorni. Mantenere una abbondante diuresi con sufficienti perfusioni
(diuresi osmotica neutra).
L'intossicazione acuta è differente dall'argiria; è più spesso dovuta al nitrato
d'argento che per i suoi effetti caustici provoca disturbi digestivi seri con emorragia,
perforazione e shock.
Terapia delle intossicazioni massive da ingestione, per errore o nel tentativo di
suicidio, di derivati arsenicali inorganici, che si manifestano con un gravissimo
quadro di disturbi digestivi rilevanti, di shock, di coma convulsivo o di encefalopatia,
di anuria e di citolisi epatica.
► Terapia delle intossicazioni croniche, nelle quali si associano disturbi digestivi,
cutanei e neurologici (polinevrite sensitivomotoria e nevrite ottica).
► In caso di ingestione abbondante
Gastrolusi.
Reidratazione rapida con soluzione fisiologica in perfusione con aggiunta di potassio.
Valium ev o clometiazolo in perfusione (non in commercio in Italia) contro le
convulsioni.
Intubazione e ventilazione artificiale.
BAL da 3 a 5 mg/kg im 4 volte nelle 24 h.
Dialisi in caso di anuria.
In caso di intossicazione cronica, somministrazione di BAL im 3 mg/kg 4 volte in
24 h controllando l'eliminazione urinaria di arsenico.
L'intossicazione acuta è differente dall'intossicazione cronica professionale. L'inalazione
provoca cefalea, nausea, vertigini; questi segni scompaiono quando si sottrae il
malato all'ambiente tossico. L'ingestione provoca una fase di torpore con rischio
di depressione respiratoria. L'eliminazione della sostanza tossica è compiuta soprattutto
per via polmonare. Possono instaurarsi anche danni renali ed epatici.
La terapia è simile a quella dell'intossicazione da petrolio; in particolare, le manovre di evacuazione gastrica sono controindicate.
Terapia dei disturbi digestivi (nausea, vomito e dolori addominali), provocati da
questi additivi dei detersivi o da questi antisettici. E' rarissimo dover trattare
una grave sindrome che associa convulsioni, insufficienza circolatoria, anuria e
disturbi epato-cellulari.
Somministrare 1 bustina di fosfato di alluminio colloidale o 1 cucch. di Polisilon.
Praticare una iniezione im di antispastico, per es.: Buscopan, Visceralgina, ecc.
Sorvegliare lo stato di coscienza e la funzionalità renale. Se l'ingestione è abbondante,
la diuresi forzata permette di eliminare il boro, l'80% del quale è eliminato dal
rene.
L'inalazione di questi tossici, che si liberano in particolare dai vecchi estintori
è responsabile di convulsioni, gravi disturbi della coscienza, preceduti da cefalea
e predisponenti a gravi sequele neurologiche cerebellari o coreoatetosiche. Si riscontrano
casi di epatiti tossiche in seguito ad inalazione di cloruro di metile, utilizzato
come liquido di raffreddamento.
Sottrarre il soggetto all'ambiente tossico il più rapidamente possibile. Assistenza
respiratoria per mezzo di intubazione e respirazione artificiale. Calmare le convulsioni
con Valium o Penthotal ev.
è un tossico convulsivante, soprattutto nei bambini: la dose letale è di 1 g per
i bambini e 10 g per gli adulti (1 tavoletta corrisponde a 7 g). Causa disturbi
digestivi e cardiovascolari: tachicardia ed ipertensione arteriosa. Può essere responsabile
di un tale quadro, in caso di penetrazione attraverso la cute.
Eliminare la sostanza tossica con gastrolusi, se il soggetto è visto precocemente.
Trattare le convulsioni con Valium ev o idrato di cloralio ev o clometiazolo in
perfusione (non in commercio in Italia), se necessario dopo intubazione endotracheale
e respirazione artificiale meccanica.
Carbamati eterociclici inibitori della colinesterasi: hanno il medesimo meccanismo di tossicità dei composti organici fosforati, ma con un quadro di sintomi meno grave. La terapia dell'intossicazione acuta è la medesima.
I fungicidi possono provocare emolisi nei soggetti portatori di difetti enzimatici
congeniti.
In caso di ingestione associata ad alcol, hanno un effetto antabuse responsabile
di vasodilatazione generalizzata con ipotensione, disturbi digestivi e sudorazione.
Prevenzione degli incidenti con proibizione di utilizzare tali prodotti ai soggetti
di razza negra e con proibizione di uso di tali prodottii associati ad alcol.
Terapia della sindrome antabuse 1 f. im ripetibile se necessario.
Dopo l'evacuazione della sostanza tossica, bisogna combattere l'eventuale coma convulsivi,
trattare l'emolisi e le sue possibili complicanze.
GASTROLUSI.
INTUBAZIONE endotracheale e respirazioni artificiale in caso di disturbi gravi
della coscienza e terapia delle convulsioni con Valium evo imi perfusione lenta
di clometiazolo.
In caso di grave emolisi, effettuare un'exsanguinotrasfusione
L'insufficienza renale acuta può richiedere la DIALISI.
Il cianuro di potassio è un veleno cellulari che causa rapidamente la morte in seguito
ad ingestione di 0,20 g nell'adulto. Il cianuro di sodio è leggermente meno tossico.
Gli altri nitrili derivati (acetonitrile, nitroprussiato di Na) liberano lentamente
ioni cianuro nell'organismo, provocando angli scia, vertigine, disturbi della coscienza.
Inizio con coma convulsivo e arresto respiratorio. La dose letale per l'uomo è 200-300
mg per il cianuro di sodio o di potassio e 50 mg per l'acido cianidrico. Gli effetti
tossici iniziano a manifestarsi entro pochi secondi dall'inalazione ed entro mezz'ora
dall'ingestione.
Provocare subito il VOMITO e effettuare GASTROLUSI con iposolfito di sodio al
20%
In caso di insufficienza respiratoria, non praticare mai la respirazione bocca a
bocca diretta, somministrare ossigeno, intubare, ventilare. Somministrare un CHELANTE:
Idrossocobalamina (OH B12, ecc.) a dosi massive: 10 g, nel più breve tempo possibile;
subito si inizia con la somministrazione di ossigeno e con decontaminazione gastroenterica.
La persona avvelenata deve respirare ogni minuto per trenta secondi nitrito di amile
(provoca metaemoglobinemia). In seguito si somministra il nitrito di sodio al 3%
con velocità di 2.5-5 ml/min. Oppure infusione di idrossicobalamina, che lega il
cianuro libero o legato alla citocromo ossidasi e forma cianocobalamina (vitamina
B12), un composto non tossico ed eliminabile con le urine. Altro antidoto somministrabile
è il tiosolfato di sodio, capace di produrre tiocianato, meno tossico e facilmente
eliminabile per via urinaria.
Gas molto spesso presente nell'industria, irritante ed asfissiante. Il soggetto,
dopo essere stato sottratto più rapi-damente possibile all'ambiente tossico, deve
essere sempre ricoverato in ospedale. E' infatti necessaria un'attenta osservazione
sia clinica clic radiografica: un edema polmonare acuto può sopraggiungere nelle
prime 48 ore, anche se i sintomi iniziali sono minimi.
Bisogna ordinare il riposo assoluto a letto. Contro la tosse, la sensazione di bruciore
toracico, i dolori, il senso di oppressione, l'angoscia, bisogna prescrivere sedativi
che non deprimano la respirazione (non morfinici). Per esempio: Valium 5 mg: 1-2
cpr./die o Gardenale 0,05 g: 1-2 cpr./die.
La dispnea è combattuta con aerosol di bron-codilatatori: fino a 8 applicazioni
al giorno di Alupent. E' talvolta utile l'ossigenoterapia per sonda nasale a basse
dosi (1 litro/min) in modo discontinuo: ogni 2 h. L'eventuale edema polmonare acuto
sarà trattato nel modo abituale. Pertanto può essere necessaria l'assistenza ventilatoria
con pressione positiva.
Più spesso si tratta di intossicazione per via respiratoria; sono state però riscontrate
intossicazioni da ingestione di sali di cobalto. Disturbi digestivi, stomatite
sono talvolta seguiti da danno renale (tubulonefrite, anuria).
Comporta reidratazione, sorveglianza dell'apparato digerente e controllo otorinolaringoiatrico.
E' stato proposto l'impiego di EDTA calcico. L'anuria protratta richiede l'impiego
di dialisi in reparto specializzato.
Prevenire le gravi sequele neuropsichiche com-battendo l'edema cerebromeningeo delle
intossicazioni acute, che si manifesta con un coma convulsivo.
Terapia sintomatica del coma con intubazione endotracheale, respirazione assistita
e riequilibrazione del bilancio idroelettrolitico. Trattamento delle convulsioni
con Valium ev, clometiazolo ev (non in commercio in Italia). Combattere l'edema
cerebrale con fleboclisi di mannitolo al 10%: 500 mi in 2 ore e somministrazione
di glicerolo attraverso una sonda gastrica.
Possono essere classificati in tre gruppi: anionici, non anionici e cationici.
I cationici sono i più tossici essendo in grado di provocare, oltre a semplici disturbi
digestivi, coma convulsivo con apnea da effetto curarizzante. Presenti soprattutto
nei detergenti farmaceutici e in alcuni shampo speciali, sono poco frequenti nei
detersivi da bucato. Questi ultimi sono soprattutto anionici e non provocano che
disturbi digestivi. I non ionici sono privi di effetto. In caso di ingestione di
un detersivo domestico,non si osservano che disturbi digestivi.
Consiste soprattutto nell'evitare le manovre errate come gastrolusi che produce
schiuma con rischio di inalazione e di asfissia o di pneumo-patia secondaria. Somministrazione
di dimeticone (Polisilori) 1-2 ml, come antischiuma. Diarrea e vomito richiedono
la somministrazione di Gelusil o fosfato di alluminio colloidale. Se i disturbi
digestivi sono gravi, sarà opportuno riequilibrare il bilancio idroelettrolitico
in reparto ospedaliero, controllando ripetutamente il quadro elettrolitico. Alcuni
additivi presenti in determinati detersivi sono tossici, come il carbonato di sodio
che irrita le mucose esofagee e gastrica o il polifosfato di sodio che causa una
grave ipocalcemia. In caso di intossicazione da detersivi cationici, è stata proposta
la somministrazione di adsorbenti come il carbone. Il coma convulsivo richiede l'impiego
di forti sedativi: clometiazolo (1 fi. ev: non in commercio in Italia) o Pentothal
ev, con ventilazione assistita. Terapia sintomatica del collasso.
Combattere le conseguenze del blocco delle reazioni di fosforilazione ossidativa
in caso di assorbimento percutaneo di questi erbicidi:
ipertermia con sudorazione e disidratazione extracellulare;
ipossia.
Trattare gli eventuali danni:
epatico,
renale (nefropatia tubulo-interstiziale acuta),
neurologico.
Decontaminazione della cute: togliere gli indumenti, doccia.
Ossigenoterapia attraverso sonda nasali ventilazione assistita dopo intubazione.
Raffreddamento; clorpromazina [Larga Proziri) im o ev.
Reidratazione energica con soluzione s.il alternata con soluzione di bicarbonato.
Controllo delle transaminasi.
Bisogna combattere l'azione caustica sull'ini stino, il polmone, la cute e le mucose
e trai I .i \ t disturbi neurologici secondari: lievi disunii sensoriali, quindi
grave coma convulsivo.
In caso di ingestione: gastrolusi, utilizzano! % di acqua, 'h di olio di ricino
ed introduccml 500 mi di olio di ricino alla fine del lavaggio. In caso di contaminazione
oculare: lavaggi prolungato (10 min) con acqua. In caso di contaminazione cutanea:
lavai abbondantemente ed a lungo la cute (non CO acqua o alcol, perché aumentano
l'assorbimento), dopo aver spogliato il paziente. Somministrare 1 cucchiaio di Polisilon
o dll bustine di fosfato di alluminio colloidale. Terapia dell'agitazione con Gardenale
a doli subentranti e prevenzione dei disturbi respiratori con intubazione endotracheale
e respirazione artificiale, in caso di coma.
L'ingestione di sali di ferro è un'intossicazione accidentale grave nel bambino,
nel quale si riscontra una grave sintomatologia per ingestione di ferro elementare
superiore ai 300 mg/kg Si tratta sia di sali di ferro prescritti alla madre sia
di solfato ferroso sparso sui prati come fungicida. La reazione si sviluppa in 3
fasi: iniziale: vomito, diarrea ematica, caduta pressoria; dì latenza: con acidosi
metabolica dalla 8° alla 16° h; tardiva, dalla 24a alla 48a h: disturbi della coscienza,
convulsioni e caduta pressoria possono riscontrare stenosi piloriche cicatriziali.
Provocare immediatamente il vomito, poi praticare una gastrolusi con bicarbonato
di sodio (al 14%). Lanciare nello stomaco alla fine della gastrolusi da 100 a 200
ml di bicarbonato di sodio con 5 g di desferal. Porre sotto sorveglianza il reparto
di rianimazione: compensare le perdite idroelettrolitiche, correggere l'acidosi,
dosare il ferro (nel caso il ferro serico è > 500 mg/ml alla 6a ora). Legare il
ferro con deferossamina (Desferal): '' 20-40 mg/kg di peso in 6 h in 100-200 ml
di glucosata isotonica (da proseguire se le urine divengono in uno arancione e proseguire
fino a che le urine piendono il colore normale). Dialisi in caso di anuria.
I fiammiferi venduti in Italia non presentano, attualmente, alcuna tossicità. Non è la stessa cosa in caso di alcuni
In seguito ad abbondante inalazione di vapori di formolo: irritazione delle mucose
oculare e nasale, poi comparsa di edema polmonare tardivo, che richiede un'attenta
sorveglianza di questi pazienti, almeno durante le prime 48 h. In seguito a contatto:
rischio di ustioni, soprattutto oculari. In seguito ad ingestione: ulcerazioni del
tubo digerente, edema della glottide; dolori molto forti, con vomito e diarrea ematica;
collasso; coma.
In seguito ad inalazione: riposo assoluto a letto, aerosol di isoprenalina (Aleudriri),
se necessario. In seguito ad ingestione: far ingerire 100 mi di acetato di ammonio.
Eseguire la gastrolusi 15 min dopo. Determinare il gruppo sanguigno. Bisogna essere
pronti ad intervenire al minimo segno di perforazione. Controllo dell'apparato digerente
e del rinofaringe. Farmaci protettori della mucosa gastrica. L'esame con gastrosco-pio
a fibre ottiche permette di valutare precocemente le lesioni, ma l'esame può essere
pericoloso per il rischio di perforazione esofagea. In caso di anuria: dialisi.
Tra le complicanze: rischio di perforazione esofagea.
Questo gas pesante, prodotto nella combustione di idrocarburi clorati, è particolarmente
tossico per il polmone e provoca, in seguito ad inalazione, un edema polmonare tardivo.
Sottrarre all'ambiente tossico. Riposo assoluto, sedativi minori, se necessario. Combattere l'edema polmonare con assistenza respiratoria, ventilazione a pressione positiva, terapia con corticosteroidi ed antibiotici.
Evitare la formazione di depositi diffusi di ossalato di calcio. Combattere i disturbi
digestivi, le turbe della coscienza accompagnate da convulsioni, l'acidosi metabolica
e l'insufficienza renale acuta.
GASTROLUSI.
INFUSIONE DI ALCOL ETILICO in soluzione al 5% (2-3 l in 12 h nell'adulto), al
fine di inibire in modo competitivo la trasformazione metabolica enzimatica prima
dell'instaurarsi dell'insufficienza renale.
COMBATTERE L'ACIDOSI E L'IPOGLICEMIA (vedi in precedenza, Alcol etilico).
ASSISTENZA RESPIRATORIA.
DIALISI peritoneale o rene artificiale in caso di anuria.
Di forte odore agliaceo, questo gas si comporta come un composto organico dell'arsenico,
ma provoca sintomi particolari. Si tratta di un agente che provoca emolisi tossica,
causando anuria.
L'exsanguinotrasfusione va seguita dalla terapia dell'anuria stabile (dialisi peritoneale
o rene artificiale).
Inodore quando è puro, questo gas è molto tossico: provoca una notevole astenia,
con stato di ebbrezza, angoscia, cefalea, sudorazione. Presto si manifestano disturbi
respiratori con senso di oppressione, dolore toracico, tosse stizzosa ed edema polmonare
acuto. Infine, può comparire una sindrome nervosa con crampi, convulsioni, midriasi.
E' sintomatica e richiede il ricovero ospedaliero. La remissione dell'edema polmonare
potrà essere ottenuta con la somministrazione di morfina, aerosol di alcol, talvolta
ventilazione assistita in pressione positiva continua.
L'intossicazione subacuta o acuta provocati da questo gas si riscontra soprattutto
nel calo dì discesa in fognature mal ventilate. In qualche secondo o in qualche
minuto il soggetto muori di asfissia con convulsioni e sincope. Più frequentemente,
l'intossicazione è subita con irritazione delle mucose (oculare, respiratoria),
disturbi gastroenterici (nausea, vo mito, diarrea), iperventilazione, disturbi nervosi
(eccitazione, stato di ebbrezza, delirio). Può comparire edema polmonare acuto.
Mentre la forma subacuta è un problema medicolegale, la forma acuta richiede urgentemente
la respirazione artificiale: ossigenazione e rianimazione. In caso di intossicazione
subacuta, bisogna sottrarre il soggetto all'ambiente tossico e ricoverarlo in reparto
ospedaliero. I soccorritori si devono munire di appropriale maschere.
In caso di inalazione, lo iodio irrita le mucose nasale, oculare e respiratoria.
Provoca, inoltre, disturbi nervosi tipo vertigini e insonnia. In caso di ingestione,
lo iodio sotto forma di tintura provoca una gastroenterite acuta ac-compagnata da
disturbi nervosi, più gravi che in seguito ad inalazione, dato che possono arrivare
al coma. Infine, alcuni derivati organici, impiegati come mezzi di contrasto, hanno
provocato, in modo del tutto imprevedibile, incidenti gravissimi (collasso mortale).
In caso di inalazione: ossigenoterapia e sorveglianza della respirazione. In caso
di ingestione: gastrolusi con acqua ed amido fino a che compare la caratteristica
colorazione blu. Quindi somministrazione di solfito di sodio al 20%, che deve poi
essere rimosso nello stomaco. Gastroscopia per eventuali lesioni da causticazione.
Alla temperatura normale, il mercurio metallico non è tossico (mercurio del termometro);
può tuttavia provocare una grave infiammazione, nel caso che venga a contatto con
una piaga. L.'intossicazione per inalazione è possibile un i vapori di mercurio,
se questo è portato ad alte temperature. Più frequentemente, l'intossicazione risulta
all'ingestione di un sale di mercurio, (sublimato, calomelano, ossicianuro di mercurio).
La prognosi è determinata dalla gravità dei disturbi digestivi e dalla possibilità
di anuria.
La gastrolusi è indicata, quando il malato è visto precocemente, prima della 6a h. Deve essere sempre attuata una terapia sintomatica dei disturbi digestivi e della stomatite sedativi, antalgici, reidratazione). Non appena possibile, iniziare la somministrazione di BAL, im, alla dose di 3,5 mg/kg, da ripetersi ogni 6 h. Tale terapia consente talvolta di evitare l'instaurarsi di anuria. Una terapia con Lasix a forti dosi (1 g/die) può essere tentata, prima dell'instaurarsi di anuria. Quando quest'ultima è comparsa, bisogna ricorrere alla dialisi (rene artificiale). PENICILLAMINA per os 25 mg/kg/die, anche in caso di gravidanza nel caso di intossicazione da sali inorganici. Nei casi lievi, più frequenti, la funzionalità renale si ristabilisce normalmente in una quindicina di giorni. Qualunque sia il quadro, prescrivere una dieta a basso contenuto di sodio. Gli antibiotici, indispensabili per evitare ogni tipo di superinfezione, saranno scelti in funzione di un largo spettro di azione, ma anche dell'assenza di nefrotossicità.
Bisogna trattare rapidamente il coma convulsivo, che può complicarsi con arresto
respiratorio o cardiaco, soprattutto nel bambino, per il quale l'ingestione di una
compressa può essere mortale.
Evacuazione della sostanza tossica mediante gastrolusi. Dopo la gastrolusi: somministrazione
di olio di vaselina per mezzo della sonda: da 150 a 200 mi nell'adulto e 3 ml/kg
nel bambino. Dieta a base di glucidi e proteine. Terapia delle convulsioni con Valium
im o perfusione di clometiazolo (non in vendita in Italia). Se necessario, intubazione
endotracheale e ventilazione assistita.
Acetanilide Acetest Aminofenoli Aminochinoleine Anilina Benzidina Cianuri ferrici
e ferrosi Cloranilina Clorato di potassio Clorato di sodio Cloronitrobenzene Dietilanilina
Dimetilanilina Dimetiltoluidina Dinitrato di "etilcellosolve" Dinitrato di glicol
etilenico Dinitrobenzene Difenilamina Fenilidrazina Fenilidrossilamina Fluorescina
Idrazina Idrochinone Inchiostro per marcare la biancheria Nitrato di amile Nitrito
di amile Nitrito di bismuto Nitrito di etile Nitrito di potassio Nitrito di sodio
Nitroanilina Nitrobenzaldeide Nitrobenzene Nitroetano Nitrofenoli Nitropropano Nitrotoluene
Ossidanti Resorcinolo Sulfamidici Sulfoni Tinture da scarpe Toluidina. Le
metemoglobinemia dovuta a farmaci o a prodotti industriali provoca cianosi,
quando raggiunge 1,5 g per 100 mi di sangue. Non provoca rischio di anossia che
oltre i 5 g per 100 ml di sangue. Poiché provoca aumento della fragilità dei globuli
rossi, può comparire emolisi con tutte le complicanze che questa comporta, particolarmente
renali. Conviene, quindi, ridurre al più presto la metemoglobinemia.
Se possibile, eliminazione della sostanza tossica mediante gastrolusi. Riduzione
della metemoglobinemia con blu di metilene: 10 ml di soluzione all'1%, diluiti in
500 mi di glucosata, da somministrarsi in un'ora e da ripetersi, se necessario.
Si può anche impiegare la vitamina C ev: 5-6 g al giorno. In caso grave emolisi:
exsanguinotrasfusione. Se la metemoglobinemia è gravissima, l'impiego di ossigenoterapia
iperbarica può evitare le lesioni anossiche.
L'ingestione di tali prodotti provoca irritazione della mucosa gastrica, accompagnata
da dolori e nausea. Il paradiclorobenzene è meno tossico della naftalina. Nella
maggior parte dei casi, la ingestione di tavolette deodoranti o antitarme non provoca
gravi disturbi. Quando la dose ingerita è forte, compaiono turbe neurologiche tipo
coma con convulsioni. Possono comparire nei giorni seguenti emolisi ed anuria.
Eliminare la sostanza tossica con gastrolusi e purgante salino (solfato di sodio).
Provocare il vomito se la naftalina è stata ingerita come pallina o tavoletta intera.
Non somministrare mai purganti oleosi o alcolici. La ingestione di lipidi è ugualmente
controindicata nei primi giorni (in particolare non somministrare latte). In caso
di coma, intubare il paziente e assistere la ventilazione; il mantenimento dell'equilibrio
idroelettrolitico va regolato all'inizio da controlli quotidiani. Se compaiono convulsioni,
somministrare barbiturici rapidi ev (Pentothal ev) o clometiazolo Sorvegliare particolarmente
la compara di una sindrome emolitica, che richiede delle trasfusioni. In ogni caso,
sorvegliare la diuresi e mani, nere un'abbondante diuresi alcalina.
Impiegata come insetticida, (antipidocchi), la nicotina è tossica per via cutanea
e respiratoria è soprattutto l'ingestione che provoca più frequentemente le intossicazioni
(l'ingestione di sigarette può essere mortale nel bambino). Coni paiono disturbi
digestivi con dolori urenti, vomìto e diarrea. Questi segni si accompagnami | tachicardia,
ipereccitabilità miocardica. In seguito a dosi elevate, possono comparire il coma,
con rischio di depressione respiratoria (asfissia mortale) e convulsioni.
Eliminare la sostanza tossica praticando una gastrolusi precoce ed abbondante. Calmare le eventuali convulsioni con barbiturici rapidi (Pentothal ev). Contro la depressione respiratoria, praticare l'intubazione endotracheale ed assistere la ventilazione. Controllare, infine, la funzionalità card in .1 con ECG frequenti o, meglio, registrazione elettrocardiografica continua. Gli eventuali disturbi dell'eccitabilità cardiaca richiedono l'impiego di betabloccanti:1-2 Inderal f. in 250 mi di glucosata al 5%, regolando la quantità da somministrare in bau all'ECG. In caso di bradicardia l'atropina è il farmaco di scelta.
Dopo esposizione prolungata provoca soprattutto manifestazioni cutanee ("bottoni d'olio). Sono stati riscontrati casi di pneumopatia dopo ingestione accidentale.
Si limitano ad una parola: PREVENZIONE. In caso di comparsa di pneumopatia bisogna
ATTUARE una terapia antibiotica contro le sole infezioni.
Il principale pericolo di questa intossicazione è il rischio di anossia cerebrale,
che determina il coma convulsivo, bisogna combattere queste manifestazioni neurologiche
parossistiche. I disturbi digestivi tipo vomito e diarrea sono poco preoccupanti.
Il collasso è molto frequente.
In caso di ingestione: gastrolusi, quindi somministrazione di olio di paraffina:
da 150 a 200 ml nell'adulto, 3 ml/kg nel bambino, per inibire l'assorbimento di
questo tossico liposolubile. In caso di assorbimento attraverso la cute: spogliare
e lavare la pelle con acqua e sapone. Le convulsioni sono trattate con Valium ev:
1fl da 10 mg ripetibile o con perfusione continua (il clometiazolo al bisogno (non
in vendita in Italia). In caso di turbe maggiori della coscienza bisogna praticare
l'intubazione endotracheale e la ventilazione assistita. I simpaticomimetici sono
da evitare in caso di collasso, poiché possono provocare dei disturbi della eccitabilità
miocardica. Tener presente che il solvente è talvolta un derivato del petrolio.
Bisogna impedire l'assorbimento della sostanza e/o, se è stata assorbita, combattere l'effetto anticolinesterasico, che si manifesta con disturbi digestivi colinergici, disturbi neuromuscolari fino a paralisi respiratoria e coma.
Gastrolusi, in caso di ingestione, quindi som-ministrazione di 200 ml di olio di
vaselina nell'adulto, 3 ml/kg nel bambino, una volta terminata la gastrolusi. ATTENZIONE:
evitare il contatto col liquido di lavaggio gastrico (possibile intossicazione per
via transcutanea). Catarsi salina. In caso di assorbimento attraverso la cute: togliere
i vestiti contaminati e lavare la pelle con acqua e sapone. In caso di contaminazione
oculare, lavare con acqua per 10 min. In caso di coma, intubazione endotracheale,
e respirazione artificiale. Somministrazione di atropina solfato: da 2 a 3 mg ev
da ripetersi ogni 10 min, fino alla scomparsa dei segni colinergici ed alla comparsa
di midriasi. La somministrazione di atropina deve essere fatta dopo correzione dei
segni di ipossia. Somministrazione di Contrathion 2 f. da 200 mi in 250 mi di soluzione
isotonica da somministrare a intervalli dose di 1 ml/min, controllando il livello
ematico di colinesterasi.
Tre farmaci sono controindicati:
la morfina,
la teofillina;
la succinilcolina.
Tener presente che il solvente può essere un derivato del petrolio. Non toccare
i vestiti con le mani nude e non praticare la respirazione bocca a bocca in caso
di ingestione.
Bisogna combattere l'anossia tissutale, provocata dalla formazione di carbossiemoglobina
e responsabile di:
coma, che lascia talvolta gravi sequele neu-rologiche da anossia cerebrale;
insufficienza circolatoria acuta con ischemia miocardica;
edema polmonare acuto
Sottrarre all'ambiente contaminato, minimizzando rischi di esplosione. Trattare
sul posto l'insufficienza respiratoria, con intubazione endotracheale e ventilazione
con O2 puro, se possibile. Ricercare segni di ischemia all'ECG.
Dosare la carbossiemoglobina.
Combattere la caduta pressoria con sangue, plasma, sostituti del plasma.
Questo erbicida derivato dal depiridinio è responsabile, in caso di intossicazione
per via orale, di manifestazioni caustiche (disfagie dolorose per danni orofaringei),
di danni renali per tubulopatia e di fibrosi polmonare massiva a insorgenza ritardata,
che provoca una ipossia mortale, refrattaria ai trattamenti.
ELIMINAZIONE DIGESTIVA. In assenza di vomito spontaneo dovuto alla presenza di emetici
nel prodotto, indurre il vomito con ogni mezzo e poi praticare il più presto possibile
una gastrolusi con acqua salata tiepida e carbone, entro 4 h dall'ingestione. CATARSI
ottenuta con somministrazione per sondino di 200 ml di mannitolo al 10% in 800 mi
di acqua, a cui vanno aggiunti 150 g di Terra di Fuller (disponibile presso i Centri
Antiveleno) che è il miglior adsorbente per questo tipo di tossico. EPURAZIONE EXTRARENALE.
Sia l'emoperfusione che l'emodialisi possono avere una certa importanza solo se
attuate molto precocemente. Bisogna eseguire con regolarità dosaggi ematici del
tossico. Trattamento di RIANIMAZIONE sintomatico. Nessun trattamento specifico è
attualmente disponibile. Evitare assolutamente l'iperossigenazione.
Può, sotto forma di compresse, causare la morte in seguito a shock e perforazione
gastrica.
Somministrare Gelusil o fosfato di alluminio colloidale e latte albuminato per i
disturbi dovuti alle soluzioni. In caso di ingestione di compresse: radiografia
dell'addome a vuoto. Il permanganato di potassio è radiopaco. Una gastrolusi con
soluzione di iposolfito di sodio al 10% è seguita da controlli radiologici, per
verificare la dissoluzione delle compresse. è necessaria una sorveglianza in reparto
chirurgico nelle 48 h seguenti.
L'intossicazione da ingestione è frequente nel bambino. Tosse e dispnea seguite
da febbre dimostrano il passaggio del solvente nei bronchi.
La gastrolusi è controindicata in caso di inge-stione di petrolio o di derivati.
(Potrà essere eccezionalmente indicata in caso di ingestioni massive, poiché possono
provocare complicanze neurologiche mortali). Alcuni Autori hanno proposto l'aspirazione
gastrica ma i rischi di vomito al momento dell'inserimento della sonda non sono
trascurabili. In caso di coma: intubazione e ventilazione assistita, iperventilazione,
per aumentare l'eli-minazione per via polmonare. Combattere la caduta pressoria,
somministrare d'urgenza una fiala di Levicor, ripetibile, in attesa della terapia
dell'eventuale collasso in reparto specializzato. Mentre alcuni Autori impiegano
sistematica-mente la terapia corticosteroidea, altri preferiscono attuarla in caso
di gravi disturbi della ventilazione. L'evoluzione, molto spesso favorevole, può,
talvolta, complicarsi con ascesso polmonare, che rende necessario un controllo radiologico
prolungato, anche in assenza di segni clinici. Combattere i disturbi digestivi (nausea,
vomito, dolori) con la somministrazione di fosfato di alluminio conoidale e di farmaci
che modifichino la motilità'gastrica (Plasil: 1 f. im ripetibile nell'adulto, e
nel bambino: 1 mg/kg di peso). N.B. L'ingestione di alimenti grassi è assolutamente
controindicata (per es. latte).
Le manifestazioni acute dell'intossicazione da sali di piombo, ingeriti a dosi massive,
sono differenti dal saturnismo; si possono, tuttavia, rilevare sintomi di tossicità
acuta in un quadro di intossicazione cronica. Dopo i disturbi digestivi di notevole
gravità, accompagnati ad una sindrome simile al colera, compaiono dei disturbi nervosi,
che possono arrivare al coma convulsivo. Ben presto questo quadro si completa con
insufficienza renale ed anemia emolitica.
Consiste nel mantenere l'equilibrio idroelettrolitico con infusioni proporzionali
alle perdite intestinali. Contro i dolori addominali (coliche da piombo), somministrare
clorpromazina (Largactil, Prozin), in dosi sufficienti a far scomparire i dolori.
La terapia dei diversi disturbi è puramente sintomatica. Iniziare il trattamento
specifico dell'intossicazione saturnina con calcitetracemato di sodio (prudenza
in caso di iperazotemia). Questa terapia è preceduta e seguita da esami di laboratorio
indicativi dell'intossicazione saturnina: azotemia, emocromo, dosaggio delle coproporfirine
urinarie, che sono aumentate al di sopra di 150 mg/L, dosaggio urinario ed ematico
del piombo. Nell'encefalopatia saturnina del bambino si può fare una terapia mista
con chelanti: CaEDTA: 12,5 mg/kg/4 h e BAL im 4 mg/kg/4 h.
Utilizzato come pesticida, questo prodotto dà turbe neurosensoriali (anestesia, ipoacusia) e digestive. Nelle forme più gravi può comparire una depressione respiratoria, che richiede assistenza ventilatoria. Calmare l'agitazione o le eventuali convulsioni con sedativi tipo Valium-® Pentothal. Compensare le perdite intestinali. I dosaggi di piretro nelle confezioni di uso casa-lingo di antizanzare non raggiungono mai livelli di pericolosità.
Le pitture ad acqua sono generalmente poco tossiche. Quelle che hanno come solvente
l'essenza di terebentina e l'olio di lino possono provocare delle affezioni polmonari.
La loro tinta è data da coloranti capaci, talvolta, di provocare metemoglobinemia
(ad esempio anilina). Le vernici possono essere a base di alcol etilico o metilico;
non contengono pigmenti.
Non eseguire la gastrolusi. Secondo la composizione del prodotto, bisogna prescrivere la terapia più appropriata: molto frequentemente si tratta di pitture in commercio. Per combattere i bruciori gastrici somministrare gel di alluminio, fosfato di alluminio colloidale, Gelusil. Per prevenire le superinfezioni polmonari somministrare antibiotici (per es. Amplilal) ed effettuare controlli radiologici ripetuti. In caso di conclamata metemoglobinemia, terapia con infusione di blu di metilene (vedi in precedenza, Metemoglobinizzanti).
Limitare le lesioni neurologiche, in caso di intossicazioni croniche da inalazione
o assorbi-mento di insetticidi per via cutanea. Terapia sintomatica dei disturbi
digestivi, neurologici e cardiovascolari delle intossicazioni acute da ingestione.
In caso di disturbi neuropsichici: spogliare e lavare il paziente, somministrare
sedativi im: Valium, ecc. In caso di coma convulsivo: controllo delle convulsioni
con Valium ev o clometiazolo in perfusione (Hemineurine, non in commercio in Italia).
Intubazione e ventilazione assistita con iperventilazione.
L'essenza di terebentina a dosi massive, provoca gravi disturbi digestivi con vomito,
diarrea, dolori addominali, associati, nelle ingestioni di dosi elevate, a turbe
neurologiche che vanno dal torpore al coma convulsivo. Può comparire un danno epatico
con turbe della coagulazione. Infine, si possono riscontrare delle pneumo-patie
dovute ad aspirazione al momento dell'ingestione.
Il coma richiede l'intubazione endotracheale e la ventilazione assistita. Bisogna
combattere le convulsioni con Pentothal ev (500 mg ripetibili) o clometiazolo 1
fi. in perfusione ripetibile (Hemineurine, non in commercio in Italia). Sono assolutamente
controindicate la gastrolusi e l'ingestione di lipidi e di latte. In caso di ingestione
abbondante eseguire una aspirazione gastrica con prudenza.
Più frequentemente, si tratta di intossicazione accidentale, che si manifesta con
disturbi digestivi e segni di modesta lisi delle cellule epatiche, quindi, a partire
dal 5° giorno, con segni di insufficienza renale acuta da tubulonefrite tossica:
la terapia è, quindi, essenzialmente, quella dell'anuria. è molto raro riscontrare
un'intossicazione da ingestione: il quadro clinico è allora dominato da epatite
con necrosi cellulare, preceduta, talvolta, da turbe della coscienza.
TERAPIA DELL'ANURIA:
dieta rigorosamente ipoproteica;
restrizione di liquidi;
dialisi peritoneale o rene artificiale.
TERAPIA DELLA CITOLISI EPATICA:
si sovrappone a quella di un'epatite virali nelle forme lievi e si limita a prescrizioni
igienico-dietetiche;
in caso di insufficienza epatica grave è obbligatorio il trasferimento in reparto
specializzato; la terapia è ancora molto fallace;
in fase precoce si è rivelata utile la somministrazione di N-acetilcisteina.
Sono costituiti da sostanze di tossicità diversa, cosicché prima di ogni terapia,
perche sia valida, è indispensabile avere un'idea, se non la certezza, del prodotto
in questione. Prodotti impiegati: anticoagulanti, fosforo, crimidina, glucocloralio,
stricnina, Scilla, tallio, bario, virus Pasteur. Gli anticoagulanti sono impiegati
più frequentemente; la pasta fosforata, i sali di tallio| di bario sono attualmente
poco usati; vengono impiegati ancora in campagna e la loro tossicità è tale che
è necessario parlarne.
L'evacuazione intestinale con gastrolusi o purganti salini deve essere eseguita
se l'ingestione è recente (meno di 4 h circa) e abbondante. Non appena possibile,
determinare il gruppo sanguigno del malato ed iniettare della vitamina K (Konakion).
Effettuare una sorveglianza prolungata a cau sa del carattere tardivo dei disturbi
della coagulazione (48-24 h). Il controllo è basato sui dati clinici (l'ematuria
è uno dei segni più precoci) e di laboratorio (in particolare il tasso di prò trombina
ed il tempo di coagulazione). In caso di emorragia, praticare trasfusioni di sangue
fresco o Protromplex, se disponibile. Se sono ben seguite, queste intossicazioni
hanno prognosi buona.
Del tutto diversa è l'intossicazione da fosforo, la cui gravità è tale che alcuni
autori hanno affermato che ogni intossicazione da topicidi non identificati deve
essere trattata come intossicazione da fosforo. Il silenzio clinico delle prime
ore è uno dei pericoli più gravi, la gastrolusi, effettuata precocemente, è infatti
vitale. Essa deve essere abbondante, lasciare nello stomaco gli ultimi mi di liquido,
a cui si saranno aggiunti 40 g di solfato di sodio nell'adulto, cosa che provoca
una grossa scarica diarroica.
I lipidi sono assolutamente controindicati. Il ricovero ospedaliero in reparto specializzato
è obbligatorio; se l'ingestione è sicura, non bisogna esitare a praticare un'exsanguinotrasfusione
al momento del ricovero, quest'ultima ha una efficacia fino a 7 h dopo l'ingestione.
Il danno epatico, sia dal punto di vista anatomopatologico che clinico, compare
precocemente e deve essere seguito con i dosaggi dei fattori della coagulazione
e delle transaminasi. In caso di grave emorragia, infondere del sangue fresco. Il
resto della terapia è sintomatico. L'uso di protettori è privo di effetto. La morte
sopraggiunge ancora frequentemente con un quadro di ittero, collasso o emorragia,
a dispetto di ogni terapia. Alcuni Autori hanno proposto l'ossigenoterapia in camera
iperbarica, talvolta la circolazione extracorporea.
Dopo la gastrolusi, instaurare una rigorosa sorveglianza al comparire dei primi
segni di edema polmonare. La terapia è quella abituale dell'edema polmonare; può
essere necessaria la ventilazione con pressione positiva. Cloralosio (glucocloralio
anidro) e crimidina Non hanno alcuna parentela chimica, ma danno gli stessi sintomi.
Il grande rischio è il coma convulsivo ipersecretivo. La condotta da seguire è di
prevenire, innanzitutto, le convulsioni mediante sedativi: Valium im o ev, Pentothal
ev o clometiazolo in perfusione (non in commercio in Italia). Praticare l'assistenza
ventilatoria con l'intubazione endotracheale e la ventilazione meccanica con, molto
importante, aspirazioni tracheali frequenti. Salvo controindicazioni, provocare
una diuresi osmotica neutra. La prognosi è funzione della precocità delle cure;
in ambiente specializzato dovrebbe essere favorevole.
è raramente utilizzata nei topicidi; provoca accessi di tetania sempre più frequenti.
La gastrolusi non è indicata che immediatamente,altrimenti esiste il rischio di
convulsioni ed asfissia. Somministrare barbiturici ev (Pentothal) a forti dosi,
sotto ventilazione assistita. Dopo la guarigione, può persistere astenia in rapporto
ad una miolisi che si verifica in fase acuta.
L'ingestione provoca una sindrome digestiva e un danno cardiovascolare. Se l'intossicato
è visto precocemente è obbligatoria la gastrolusi. Attuare una terapia per riequilibrare
il quadro idroelettrico ed istituire un'attenta sorveglianza cardiaca (polso, pressione
arteriosa, ECG, monitoraggio). In caso di bradicardia e di ipotensione somministrare
fino a 1-2 mg di atropina ogni due ore circa, aumentando la sorveglianza. Può essere
effettuata una stimolazione elettrica, con l'installazione di un pacemaker. Gli
episodi di ipertensione e tachicardia, che si possono verificare per forti dosi,
rappresentano una controindicazione dell'uso dell'atropina.
A forti dosi, l'intossicazione è molto simile a quella da digitale. Sono necessari
una gastrolusi ed un rapido ricovero ospedaliero in un reparto dove sia possibile
istituire una sorveglianza cardiaca continua. Nel bambino, tener presente che le
perdite digestive mal compensate possono aggravare il quadro.
Usati come rodenticidi, hanno un'alta tossicità anche per l'uomo. La dose letale
è di 10-15 mg/kg. Danno in prima fase disturbi gastroenterici, poi segni neurologici,
con nevralgie agli arti, dolori addominali e retrosternali, polinevriti e paralisi.
La morte sopravviene per paralisi muscolare o vagale. GASTROLUSI precoce con carbone
attivo; som-ministrazione di 250 mg di Blu di Prussia in 500 ml di acqua. Per i
primi 3 gg. si somministrano con sondino duodenale 250 mg/kg/die, in 4 somministrazioni,
di Blu di Prussia sospeso in mannitolo. Nei giorni successivi la stessa sospensione
può essere somministrata per os. Continuare fino alla scomparsa del tallio nelle
feci.
Proibiti attualmente nei topicidi a causa della loro estrema tossicità, provocano
oltre ai sintomi dell'intossicazione da tallio, anche un danno miocardico. Dopo
la gastrolusi, somministrare sempre solfato di sodio (40 g nell'adulto) per tentare
di precipitare solfato di bario. Inviare il malato sempre in reparto specializzato.
Poco tossico, provoca lievi disturbi digestivi nel bambino.
Bisogna da una parte inibire l'assorbimento intestinale del veleno, quando sia stato
ingerito, e favorirne l'eliminazione polmonare, dall'altra attuare una terapia sintomatica
delle manifestazioni cliniche dell'intossicazione: disturbi della coscienza che
sopraggiungono dopo un intervallo libero di qualche ora, disturbi digestivi, e soprattutto,
turbe da ipereccitabilità miocardica che possono, nei casi più gravi, tradursi in
fibrillazione ventricolare.
Eliminazione del tossico
In caso di ingestione, effettuare una gastrolusi, se necessario dopo intubazione
endotracheale e somministrare, dopo il lavaggio, da 150 a 200 mi di olio di paraffina
nell'adulto o 3 ml/kg nel bambino. In tutti i casi gravi, favorire l'eliminazione
polmonare del veleno con l'iperventilazione.
Il coma con depressione respiratoria richiede ventilazione artificiale con intubazione
endo-tracheale, alimentazione parenterale, nursing. La diarrea è spesso corrosiva
per la pelle. Bisogna evitare il contatto prolungata e trattare le lesioni come
escare. La comparsa di disturbi cardiaci deve essere rilevata per mezzo di sorveglianza
cardiaca continua. I disturbi dell'eccitabilità miocardica sono trattati con procainamide
(Procamide) o propanololo in infusione ev (Inderal V 2-I f. in 250 mi di glucosata
al 5%). La somministrazione di simpaticomimetici è assolutamente da proscrivere
per il rischio di favorire la comparsa di disordini del ritmo. N.B. Il tricloroetilene
è attualmente usato dai tossicomani per via inalatoria (sniffing).
Liquido molto tossico, presente in alcuni oli di lubrificazione e oli per freni.
Se ingerito, provoca gravi disturbi gastroenterici (vomito, dolori addominali, diarrea)
quindi una pericolosa fase di latenza clinica, seguita da una sindrome neurologica
sensitivomotoria: crampi, contratture muscolari, paralisi di tipo polinevritico
simmetrico e ascendente: partendo dagli arti inferiori colpisce poi gli arti superiori,
talvolta i nervi cranici.
Non esiste alcuna terapia specifica. Un'ai tenta sorveglianza ed una rieducazione
funzio naie sono indispensabili per attenuare la gravità delle possibili sequele.
In caso di interessamento dei muscoli respiratori, l'assistenza della respirazione
permei lidi superare il momento più critico.
Se ingerito, lo xilene provoca coma con ipoventilazione. Possono comparire disturbi
cardiaci: sono favoriti da somministrazione impropria di simpaticomimetici.
Gastrolusi e sorveglianza dello stato di co scienza. In caso di coma, intubazione
e ventilazione assistita per aumentare l'eliminazione della sostanza tossica per
via respiratoria. Utile la sorveglianza elettrocardiografica continua. Le extrasistoli
sono domina bili con propranololo (Inderal 1-2 f. in 250 midi glucosata isotonica).
In caso di ipotensione bisogna somministrare corticosteroidi ev e fornire massa.
I simpaticomimetici sono controindicati.
indice argomenti sulla visita del paziente