appunti del dott. Claudio Italiano
è dovuta all'assorbimento, prevalentemente per via inalatoria, del benzolo. Si può presentare in forma acuta e cronica. Nell'intossicazione acuta è elettivamente interessato il sistema nervoso centrale, in quella cronica il tessuto emopoietico.
Fonti di rischio.
Il benzolo (o benzene) è il più semplice degli idrocarburi aromatici. A temperatura ambiente è un liquido incolore, molto volatile (bolle a 80° C), di odore etereo; i suoi vapori, facilmente infiammabili, essendo più pesanti dell'aria tendono a raccogliersi in basso.
Si ottiene per distillazione frazionata del catrame
di carbon fossile. è un ottimo solvente.
Tra le principali fonti di rischio ricordiamo:
l'uso come composto base nella produzione di materie plastiche, pesticidi, esplosivi,
prodotti farmaceutici, cosmetici e coloranti;
l'uso come solvente o diluente nella estrazione di olii, nell'industria delle
materie plastiche, nella preparazione di collanti, in rotocalcografia, nella produzione
di vernici.
Il benzolo entra nella composizione dei supercarburanti; viene aggiunto alla benzina
per automobili che ne contiene dall'I al 5%. Inoltre la riduzione della quantità
di piombo aggiunto alla benzina è spesso associata ad un aumento della frazione
aromatica (fino al 10-17% di benzolo).
Esiste perciò un rischio potenziale di benzolismo
per i garagisti e per gli addetti al rifornimento di camion ed autocisterne. A seguito
della documentata insorgenza di casi di leucemia attribuiti al benzolo, prevalentemente
nell'ambito della industria calzaturiera, una apposita legge (n. 245 del 5.3.1963)
regolamenta l'uso del benzolo e dei suoi omologhi; ciò ha portato ad una drastica
riduzione del numero e della gravità delle emopatie benzoliche.
Il benzolo è anche presente nel fumo di sigaretta.
La prinincipale via di assorbimento, in ambito professionale, è quella respiratoria; il benzolo può essere assorbito anche per via cutanea o digestiva (a seguito di ingestione accidentale o a scopo suicida).
Il 25-45% della quota assorbita viene rapidamente eliminato, come tale, con l'aria espirata; la quota rimanente si accumula nei tessuti ricchi di lipidi (cervello, surreni, midollo osseo, tessuto adiposo).
Viene rapidamente metabolizzato a livello epatico a benzolo epossido e successivamente (mediante idrossilazione) a fenolo, chinolo, idrossichinolo e catecolo, che in parte vengono escreti con le urine come tali ed in parte come composti solfo o glicurono-coniugati.
Circa il 2% è metabolizzato ad acido trans-trans-muconico ed acido 1-fenil-mercapturico. è stato calcolato che il fenolo ha una emivita breve (di circa 6 ore) e che viene eliminato completamente con le urine entro 48 ore dal termine della esposizione.
Nell'intossicazione acuta il benzolo esplica la sua azione tossica sul sistema nervoso centrale; ad una fase iniziale di tipo eccitatorio, segue una fase depressiva, che può portare all'exitus per interessamento dei centri bulbari.
Ha anche una azione irritativa diretta sulle vie di assorbimento (prime vie aeree ed apparato respiratorio in caso di inalazione, apparato digerente in caso di ingestione, cute a seguito di prolungato contatto).
Nell'intossicazione cronica l'organo bersaglio è rappresentato dal tessuto emopoietico; sarebbero i metaboliti fenolici i veri agenti eziologici della emopatia benzolica. Essi sono capaci di indurre alterazioni del corredo cromosomico delle cellule del midollo osseo, sia di tipo quantitativo (cromosomi in numero inferiore a 46 per delezione unica o multipla o in numero maggiore per trisomia o tetraploidia) che di tipo qualitativo; le alterazioni qualitative possono essere instabili (cromosomi acentrici, dicentrici, ad anello o stabili (cromosomi monocentrici, con una traslocazione, delezione, etc.).
Le anomalie cromosomiche che portano a morte le cellule o che impediscono loro la riproduzione, inducono un progressivo impoverimento del patrimonio cellulare midollare sino all'aplasia; quelle che permettono la sopravvivenza e la riproduzione di cellule anormali, possono indurre, a seconda dello stipite interessato, quadri leucemici, eritremici, eritro-leucemici.
Quadri leucemici possono insorgere in soggetti che per lungo tempo hanno presentato una panemocitopenia.
L'azione mielotossica dei composti fenolici viene perduta con la loro coniugazione (solfo o glicurono-coniugazione). Alcuni studi tendono ad attribuire al benzolo anche una azione lesiva diretta sull'endotelio dei capillari e sul fegato.
Nei soggetti venuti a morte in corso di intossicazione acuta tutti gli organi appaiono iperemici, congesti ed in preda a fenomeni emorragici. Nell'intossicazione cronica il midollo emopoietico è iperplastico o, più frequentemente, ipoplastico o aplastico. Il fegato, aumentato di volume, presenta aree di degenerazione grassa, a volte di necrosi; è possibile documentare tali reperti anche a livello degli altri organi. Sintomatologia. L'intossicazione può essere acuta o cronica.
è dovuta all'inalazione, concentrata nel tempo, di grandi quantità di vapori di benzolo; la gravità è proporzionale alla quantità di tossico assorbita.
Il quadro clinico è caratterizzato dall'interessamento del sistema nervoso centrale con una fase eccitatoria (cefalea, vertigini, ebbrezza, tachicardia, vomito, talvolta contrazioni tonico-cloniche) seguita, nei casi più gravi, da una fase depressiva che si manifesta con sonnolenza, anestesia completa, paralisi muscolari, collasso cardiocircolatorio, coma.
La cute, per la vasoparalisi dovuta all'interessamento dei centri vasomotori, può assumere un colorito rosso-ciliegia. L'alito ha un caratteristico odore benzolico. Sono presenti inoltre fenomeni irritativi a carico delle prime vie aeree e delle congiuntive. In caso di ingestione può essere documentato un interessamento epatico e renale, generalmente modesto. L'exitus, seppur raro, può sopraggiungere per paralisi dei centri bulbari cardiorespiratori o per edema polmonare acuto. Nei casi ad evoluzione favorevole il recupero, generalmente completo, si realizza in 2-3 settimane. Talvolta può comparire, a distanza di tempo, una emopatia benzolica.
Il benzolismo cronico è dovuto ad inalazione, protratta nel tempo, di piccole quantità di benzolo; può, raramente, manifestarsi dopo una intossicazione acuta. è colpito elettivamente il tessuto emopoietico, potendosi avere delle forme dette sindromi mielodisplasiche.
- Anemia refrattaria (RA)
- Anemia refrattaria con sideroblasti ad anello (RARS)
- Anemia refrattaria con eccesso di blasti (RAEB)
- Anemia refrattaria con eccesso di blasti in trasformazione (RAEB-t)
- Leucemia mielomonocitica cronica (CMML)
Le manifestazioni ematologiche possono insorgere dopo un periodo di esposizione variabile da pochi mesi a moltissimi anni; a volte si appalesano molti anni dopo la fine dell'esposizione al tossico.
I sintomi iniziali della intossicazione, vaghi ed aspecifici, consistono in facile stancabilità, diminuzione dell'appetito, vertigini, cefalea, disturbi digestivi.
è importante ricordare che essi sono sempre tardivi rispetto alle alterazioni ematologiche svelabili con l'esame del sangue periferico e/o del midollo osseo. Con l'evoluzione della malattia e con l'aggravasi delle alterazioni ematologiche, compaiono sempre più chiari i sintomi e i segni della piastrinopenia (gengivorragia, epistassi, microematuria, metro-menorragie, fenomeni emorragici per traumi molto lievi, etc.), dell'anemia (pallore, astenia intensa, dispnea da sforzo, cardiopalmo, edemi declivi, etc.), della leucopenia (facile insorgenza di fenomeni infettivi, specialmente a carico del cavo orale, quali gengivite, stomatite, angina, etc.).
Spesso il paziente si rivolge al medico solo in questa fase, per le manifestazioni emorragiche o per l'astenia e la dispnea ingravescente. L'esame del sangue periferico, nelle fasi iniziali, può mostrare un aumento del numero dei globuli rossi e/o dei globuli bianchi; a questa prima fase fa seguito la progressiva diminuzione del numero delle piastrine, dei globuli bianchi (principalmente dei neutrofili) e, infine, dei globuli rossi. Si instaura progressivamente una panemocitopenia con anemia di tipo normocromico o lievemente ipercromico, spesso molto grave (GR < 1.000.000/mm3).
La diatesi emorragica si manifesta quando il numero delle piastrine scende al di sotto di 40-50.OOO/mm3. La sideremia è aumentata, per l'insufficiente utilizzazione del ferro a livello midollare; il numero dei reticolociti è diminuito. Il puntato sternale in un terzo dei casi evidenzia un midollo iperplastico; più spesso è ipoplastico o, nei casi più gravi, francamente aplastico, con netta riduzione delle cellule progenitrici delle piastrine, dei globuli bianchi, dei globuli rossi. I soggetti con intossicazione cronica possono, inoltre, andare incontro a leucemia (più spesso acuta e di tipo emocitoblastico o mieloblastico) ovvero ad eritremia o ad eritro-leucemia.
La leucemia da benzolo si manifesta più frequentemente
in soggetti che già presentano un'aplasia midollare; a volte, però, insorge senza
essere preceduta da alcuna alterazione documentabile della crasi ematica. II quadro
clinico ed ematologico e la prognosi delle emopatie maligne da benzolo, non si discostano
da quelle ad eziologia diversa.Esami di laboratorio. Nell'intossicazione cronica
da benzolo l'esame del sangue periferico, del midollo osseo e le prove emogeniche
rivestono grande importanza, per documentare le alterazioni prodotte
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