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Insetticidi, avvelenamento

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appunti del dott. Claudio Italiano

Insetticidi

Vengono suddivisi in due gruppi principali:
- clorurati (DDT, Dieldrin, Clordane);
-organo fosforici e carbammati (Malathaion, Parathaion).

Tossicità:

Insetticidi clorurati: l'avvelenamento avviene per ingestione o inalazione o contatto cutaneo (anche su cute integra): l'assorbimento cutaneo è facilitato dal discioglimento dell'insetticida in veicoli liposolubili (petrolio, kerosene). L'azione tossica è legata ad una interferenza col meccanismo di trasporto Na/K, ancora non del tutto noto. Organofosforici e carbammati: hanno le stesse modalità di avvelenamento. L'azione tossica è legata all'inibizione dell'acetilcolinesterasi, in un primo momento reversibile ed in stabile per gli organo fosforici (latenza di 4-6 ore). Per i carbamati il legame con l'enzima è rapidamente reversibile.

Sintomatologia

Insetticidi clorurati:
- sintomi digestivi (nausea, vomito, diarrea);
- irritazione del SNC (ansia, vertigini, parestesie fino alla paralisi; convulsioni fino all'arresto respiratorio per depressione dei centri bulbari del respiro);
- cardiotossicità (da sensibilizzazione del miocardio alle catecolamine endogene).
Insetticidi clorurati:
- se l'avvelenamento è avvenuto entro due ore, stimolare il vomito o attuare gastolusi protetta, seguita da somministra-zione di paraffina (riduce l'assorbimento del solvente); per avvelenamenti tardivi la gastrolusi è inefficace. è opportuno somministrare del purgante salino;
- trattamento sintomatico (convulsioni, cardiotossicità, bilancio idroelettrolitico); evitare l'uso di amine simpaticomime-tiche (rischio di FV).


Organofosforici:

- lavanda gastrica con soluzione alcalina entro le due ore dal-l'intossicazione e somministrazione di catartico salino;
- detergere la cute con acqua saponata;
- atropina 2 mg (fi. da 1 mg), 4 mg e.v. in bolo, ripetibile dopo 5 min, fino alla comparsa della midriasi (è opportuno monitorare l'attività cardiaca), non superare 24-36 mg nelle 24 ore;
Organofosforici :
- sintomi muscarino-simili (da accumulo di acetilcolina nelle terminazioni sinaptiche): miosi, aumento delle secrezioni (o-culare, orale, delle alte e basse vie respiratorie, cute, enteri-ca), broncospasmo, nausea, vomito e dolori addominali da aumentata motilità intestinale, vasodilatazione periferica, bradicardia e ipotensione;
- sintomi nicotinici: scosse muscolari con fascicolazioni, convulsioni tonico-cloniche, tachicardia, midriasi;
- sintomi del SNC: confusione mentale, sopore, coma con depressione dei centri bulbari.
Rimuovere gli abiti e lavare accuratamente la cute

Insetticidi clorurati:

- se l'avvelenamento è avvenuto entro due ore, stimolare il vomito o attuare gastolusi protetta, seguita da somministra-zione di paraffina (riduce l'assorbimento del solvente); per avvelenamenti tardivi la gastrolusi è inefficace. è opportuno somministrare del purgante salino;
- trattamento sintomatico (convulsioni, cardiotossicità, bilancio idroelettrolitico); evitare l'uso di amine simpaticomimetiche (rischio di FV).
Organofosforici:
- lavanda gastrica con soluzione alcalina entro le due ore dall'intossicazione e somministrazione di catartico salino;
- detergere la cute con acqua saponata;
- atropina 2 mg (fi. da 1 mg), 4 mg e.v. in bolo, ripetibile dopo 5 min, fino alla comparsa della midriasi (è opportuno monitorare l'attività cardiaca), non superare 24-36 mg nelle 24 ore;
-sostenere il respiro con aspirazione delle secrezioni ed eventuale intubazione
- trattare le convulsioni
- ossime ed atropina come antidoto specifico per contrastare l'azione tossica e ripristinare l'acetilcolinesterasi. i dosaggi vanno da 400 mg ad 1 g ev in infusione lenta.

Visita medica