L'inquinamento acustico è causato da un'eccessiva esposizione a suoni e rumori di elevata intensità. Questo può avvenire in città e in ambienti naturali.
La legge n. 447/1995 art. 2 fornisce la definizione di inquinamento acustico: "l'introduzione di rumore nell'ambiente abitativo o nell'ambiente esterno tale da provocare fastidio o disturbo al riposo e alle attività umane, pericolo per la salute umana, deterioramento degli ecosistemi, dei beni materiali, dei monumenti, dell'ambiente abitativo o dell'ambiente esterno o tale da interferire con le normali funzioni degli ambienti stessi".
L'inquinamento acustico può causare nel tempo problemi psicologici, di pressione e di stress alle persone che ne sono continuamente sottoposte.
Le cause dell'inquinamento acustico possono essere fabbriche, cantieri, aeroporti, autostrade, circuiti per competizioni motoristiche,Passiamo ora a considerare i limiti di tolleranza del rumore, traendone poi le dovute conclusioni generali, ma soprattutto particolari riferite cioè all'ambiente scolastico.
Distinguiamo nell'ambiente di vita l'esistenza di varie zone di rumorosità:
a) una zona tranquilla, che va da 0 decibel a 35 decibel, come intensità;
trattasi di rumori trascurabili;
b) una zona di media rumorosità, compresa tra 35 e 55 decibel, in questa zona vi
sono rumori i quali sono tollerabili, cioè non danno fastidio, pur essendo più intensi
dei primi ;
c) una zona di fastidiosa rumorosità: da 55 a 90 decibel. In questa zona i rumori
sono certamente fastidiosi e probabilmente nocivi;
d) una zona di rumorosità patologica: oltre i 90 decibel.
In questa zona i rumori
sono certamente nocivi.
Per il nostro studio sull'acustica in un edificio scolastico e nell'aula in
particolare interessano essenzialmente le zone di media rumorosità e di fastidiosa
rumorosità; perché vi sono compresi i rumori provocati da sorgenti di ordinaria
presenza della nostra vita quotidiana:
- la voce sussurrata è intorno a 20 decibel;
- nelle case private di abitazione si registra una rumorosità intorno a 40 decibel;
- la voce conversata, in edifici di media rumorosità, è intorno a 50 decibel;
- le strade a traffico intenso sono sugli 80 decibel;
- la voce gridata è sui 90 decibel.
I danni provocati dai rumori, contro i quali si di combattere in tutto il mondo, poiché il progresso, troppo, in questo campo ne crea sempre nuove sorgenti, sono essere di ordine sia psichico, sia fisico,sia psico-motorio. I danni di ordine fisico riguardano in primo luogo la funzione uditiva (reversibili ed irreversibili) e poi anche l'apparato vestibolare ed il sistema nervoso. Va ricordato però che secondo la maggior parte dei ricercatori il rumore, in generale, se a livelli non traumatizzanti ,. non incide sul rendimento del lavoro mentale o muscolare perché l'uomo compensa volontariamente o involonta-riamente questo disturbo (TIZZANO). I
l primo danno fisico provocato dal rumore è ovviamente sull'apparato uditivo e sui suoi collegamenti centrali: va dall'affaticamento reversibile al danno irreversibile.
Nella scuola, come ricorda opportunamente MACCOLINI, ci troviamo di fronte ad esigenze
particolari, poiché l'istruzione consiste in gran parte in scambi di parola e di
ascoltazione, che è utile non siano disturbati, mascherati o distorti da rumori.
Altre attività scolastiche (musica, conferenze, insegnamento lingue, etc.), richiedono
addirittura locali correttamente condizionati in senso acustico. Vi sono poi i danni
provocati dal rumore su altri organi di senso (funzione visiva, etc.) e sul sistema
nervoso, con turbamento dello stato fisiologico" dell'organismo. L'influenza sul
sistema nervoso arriva al punto che, come la musica' può far soffrire o gioire,
piangere, ridere, etc, far sussultare per sofferenza acuta, etc, anche il rumore
può modificare negativamente il nostro stato psichico. Ciò è dovuto al collegamento
del sistema di proiezione acustica con altri sistemi psico-sensoriali.
Inoltre si possono avere influenze anche sulla pressione
arteriosa e sull'apparato cardio-vascolare in genere, sul sistema neuro-endocrino,
inibizione della secrezione gastrica, nausea,
vomito, etc.
La patologia da rumore si concretizza, addirittura, in una sindrome chiamata
"sindrome da rumore", considerata come reazione di difesa del nostro
organismo.
Gli effetti del rumore sul sonno (cfr insonnia)
sono diversificati. Il rumore può provocare:
difficoltà e ritardo nell'addormentamento;
incubi e sogni con componente ansiosa;
un allungamento dei tempi di addormentamento;
risvegli nel corso della notte;
una diminuzione temporale di certi stadi del sonno;
la degradazione della qualità del sonno per il cambiamento di stadi profondi
in stadi leggeri;
sonnolenza diurna.
Secondo gli esperti dell'habitat dell'O.M.S. (1961), in un abitato salubre
l'intensità di rumore di fondo dovrebbe essere inferiore a 40-50 decibel. Questa
intensità consente di tenere una conversazione normale che ha un livello sonoro
di 60 dB. L'assenza di rumore è importante specie durante lo studio, il riposo ed
il sonno; i locali più tranquilli della casa devono essere riservati a questi usi;
qui l'intensità sonora non dovrebbe superare i 30 dB. E' noto però che in pratica,
nelle scuole, come nelle case, è impossibile raggiungere questi livelli, che si
hanno ad es. a Bologna soltanto nei quartieri residenziali più lontani dalle strade
di grande traffico e solo per qualche ora della notte e limitatamente alle camere
da letto (TARTARINI, BATTIATI e Coli.); nell'aggregato urbano nelle ore diurne il
livello sonoro si aggira sugli 80-100 dB (FACCHINI e TARTARINI).
Fra gli studi in materia ricordiamo quelli di FACCHINI, in scuole di Palermo, nel
1962: la situazione fonica di aule di classe ben costruite, secondo le norme vigenti
in Italia, a finestre chiuse e scolari presenti corrispondeva a valori di 70-80
dB. E ' opinione degli specialisti che il livello di frastuono del luogo ove ha
sede l'edificio scolastico non deve superare i 70 dB. Nelle città, il rumore stradale
tocca ormai stabilmente in molti posti 80-90 dB, ed il livello di fondo delle aule,
come registrato a Ferrara e Rovigo, in ore diurne, si è stabilizzato in molti
edifici sui 70-80 dB. In simili condizioni il rendimento del lavoro scolastico è
danneggiato evidentemente. Anche i rumori vanno assumendo sempre maggiore rilevanza
nei nuovi edifici scolastici, date le scarse proprietà fonoisolanti dei materiali
edilizi attuali. A conforto dell'importanza della lotta dei rumori nella scuola,
interviene 1'audiologia secondo la quale il trauma acustico (danno acustico da rumore),
che è dannoso per tutti, lo è più particolarmente nelle età giovanili fino ai 30
anni circa; nei giovani esso è più dannoso perché vi è una reattività maggiore che
non negli anziani. Questi ultimi, infatti, hanno una reattività più calma e, quindi,
riescono a difendersi meglio. Pensiamo al fanciullo, in cui l'organo percettivo
specifico dell'udito è in via di perfezionamento anatomico e funzionale, ed intuiremo
quale enorme gravità di danni possano causargli i rumori.