Se sono affetto da diabete non posso cibarmi di qualsiasi alimento della famiglia dei carboidrati, anche se è importante che la mia dieta per il diabete sia equilibrata nell’apporto di nutrienti compresi gli stessi carboidrati. L'assimilazione dei vari carboidrati non avviene alla stessa maniera. Se, per es. bevo acqua, allora la mia glicemia non s'impenna, ma se bevo gatorade o coca-cola, avrò assunto un quantitativo esagerato di zucchero facilmente assimilabile e la mia glicemia schizzerà a valori elevati. Estendendo i concetti: supponiamo che mi cibo di purea di patata, in questo caso le mie glicemie si impennano perchè le patate hanno un alto indice glicemico. Se assumo pasta al dente, i carboidrati che la compongono saranno assimilati con più lentezza. Il controllo della glicemia, infatti, dipende anche dal tipo di carboidrati che introduco con l’alimentazione, se essi abbiano cioè un indice glicemico alto o basso, se cioè siano facilmente assimilabili e determinino un’impennata glicemica o, piuttosto, la digestione e l’assimilazione sia graduale e cadenzata. Per indice glicemico, cioè, si intende la velocità con cui un alimento causa un incremento della glicemia quando viene assunto con peso pari a 50 g di prodotto. Tale indice glicemico è espresso in termini percentuali, rapportandone la sua assimilazione alla velocità con cui il glucosio puro viene assimilato, dando 100 al valore di tale assimilazione. E’ chiaro che non tutti gli alimenti si comportano allo stesso modo; infatti nel processo di assimilazione dobbiamo tenere conto di:
Varietà
Certamente, conoscere l’indice glicemico è importante per il paziente diabetico, per consentirgli un ottimale compenso glicemico con la terapia (cfr La terapia con insulina La terapia del diabete orale) e la dieta praticate. Altro concetto fondamentale che il diabetico deve conoscere è rappresentato dal contenuto in fibre della sua alimentazione in fibra; infatti la fibra forma delle soluzioni viscose nell’intestino che rallenta i tempi di svuotamento dello stesso e consente di fare “massa” fecale, cioè, per così dire, di appesantire la massa delle feci e consentirne un transito ottimale, evitando il rischio che si formino i diverticoli e determinano una buona sazietà, cosa importante specialmente nella dieta ipocalorica. La frutta fresca contiene da 0,7 grammi del melone a 5,9 della mela cotogna ogni 100 grammi di prodotto, mentre la frutta secca nel contiene da 5 a 15 ed i cetrioli 0,75, contro i 7,5 dei carciofi. I legumi, che sono ideali per l’alimentazione del diabetico per il loro indice glicemico basso, contengono anche fibra da 10,6 a 17 grammi per 100. I cereali hanno un contenuto fino a 22; frutta ed ortaggi apportano anche vitamine e Sali minerali e non debbono mancare nell’alimentazione dei diabetici ed in generale.
La fibra solubile è data da:
· inulina (frutta, patate, aglio, verdura),
· pectina (frutta, patate, carote, dolci e fagioli)
· galattomannani (legumi)
· gomme (avena, fagioli, legumi)
· mucillaginie alghe
La fibra insolubile è data da:
· cellulosa (crusca, legumi, frutta, cereali integrali),
· emicellulosa (crusca, legumi, frutta e vedura, cereali integrali)
· lignina (frumento, verdura, pere, fragole, prugne e pesche)
Per approfondire il tema della dieta e diabete: La dieta per il diabetico Le sostituzioni degli alimenti nella dieta per il diabetico La dieta equilibrata
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