Indice caviglia-braccio

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Aggiornamento per il medico pratico

appunti del dott. Claudio Italiano

L'indice caviglia-braccio (ABI, ankle-brachial index) è il rapporto tra il valore di pressione sistolica misurato alla caviglia e il valore di pressione sistolica più elevato misurato a livello dei due arti superiori. Esso riflette la severità dell'arteriopatia obliterante degli arti inferiori, che si caratterizza per una riduzione della pressione arteriosa a valle di una lesione stenosante. Può essere utilizzata la pressione misurata a livello sia dell'arteria tibiale posteriore sia dell'arteria dorsale del piede. E’ importante notare come ognuna di esse rifletta allo stesso modo lo stato dei segmenti arteriosi aorto-iliaco e femoro-popliteo, in modo diverso lo stato delle arterie tibiali: pertanto, l'indice caviglia-braccio risultante può essere differente. Una pressione sistolica misurata a livello degli arti superiori di 120 mmHg e una pressione sistolica misurata a livello della caviglia di 60 mmHg generano un indice caviglia-braccio di 0,5 (60/120). L'indice caviglia-braccio è inversamente correlato alla severità della patologia. Un valore di indice caviglia-braccio a riposo <0,9 è considerato patologico.

Indice caviglia-braccio

Valori inferiori corrispondono a un'arteriopatia obliterante periferica progressivamente più severa e a una claudicatio invalidante. Un valore di indice caviglia-braccio <0,3 è congruo con un'ischemia critica, dolore a riposo e perdita di tessuto. Questo concetto è stato di uso clinico assai diffuso per diversi decenni.
Un valore di indice caviglia-braccio ridotto in genere è espressione di un'arteriopatia obliterante periferica degli arti inferiori su base aterosclerotica. In ogni caso, altre forme di arteriopatia quali l'arterite gigantocelulare, la dissecazione, e l'embolia possono causare occlusioni o stenosi a carico dei vasi arteriosi, tali da generare una riduzione dell'indice caviglia-braccio. Falsi negativi possono riscontrarsi in soggetti diabetici con vasi tibiali e pedidii calchici non comprimibili. Poiché la pressione misurata a livello degli arti superiori viene utilizzata come denominatore nella determinazione dell'indice caviglia-braccio, una malattia stenosante a carico delle arterie brachiocefalica, succlavia, ascellare o brachiale può causare una riduzione della pressione a livello degli arti superiori e dare un indice caviglia-braccio che non rispecchi l'arteriopatia obliterante degli arti inferiori.

Ci sono pazienti con un indice caviglia-braccio aumentato per i quali si era ritenuto vi fosse un miglioramento della circolazione a livello degli arti inferiori, ma che in realtà stavano subendo un peggioramento dell'arteriopatia obliterante a livello degli arti superiori. A scopo di screening, l'indice caviglia-braccio viene in genere misurato soltanto a riposo. In ogni modo, un indice caviglia-braccio a riposo >0,9 non esclude la presenza di un'arteriopatia obliterante periferica importante. Stenosi più prossimali, in particolare a livello degli arti superiori. Poiché l'aterosclerosi è un processo sistemico, un paziente con arteriopatia obliterante periferica e un indice caviglia-braccio patologico ha un rischio aumentato di malattia in altri territori vascolari.

Nel Cardiovascular Health Study, il 7,4% dei partecipanti con un indice caviglia-braccio <0,8 rivela una probabilità doppia di avere una storia di pregressi eventi coronarici, cerebrovascolari o di scompenso cardiaco rispetto a quel-li con un indice caviglia-braccio non patologico (p <0,01).

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