appunti del dott. Claudio Italiano
Ci doveva essere un qualcosa che collegasse il tubo digestivo al pancreas e, quindi, alla produzione insulinica pancreatica. Vale a dire che se avevamo fatto un pasto ricco di carboidrati, allora avremmo dovuto produrre più insulina che se, viceversa, avessimo mangiato della verdura. Questo quid è rappresentato dalla riposta incretinica, mediata da ormoni che sono il GLP-1 ed il GIP. Ma quello che più ci interessa è il GLP-1. La storia delle incretine comincia nel 1930, con la definizione di “incretina”, cioè Intestine Secretion Insulin, ma si deve giungere al 1960 per avere la conferma farmacologia dell’azione delle stesse; nel 1970 si parla di “asse enteroinsulare”” e si scopre il prodotto del gene proglucagone negli anni ’80. Ma si deve arrivare agli anni 90 per utilizzare a scopo farmacologico nella cura del diabete tipo 2 questi nuovi peptici. Oggi si parla di liraglutide, cioè di una incretina long acting.Il proglucagone è la molecola progenitrice del GLP-1 e due sono le forme molecolari equipollenti: GLP-1 (7-37) eGLP-1 (7-36) amide. Il proglucagone viene scisso nelle cellule L del tratto GI e nei neuroni dell’ipotalamo. Il vantaggio della terapia con GLP-1 consiste nel fatto che questo ormone, a seguito dell’ingestione di cibo, promuove la produzione di insulina, quindi parliamo di una famiglia di nuove molecole, di peptide naturali glucoregolatori e non solo di questo. Il GIP (glucose-dependent insulinotropic polipeptide è un’altra incretina. Il GLP-1 è dunque anch’esso un prodotto del gene del proglucagone. La sua emivita, cioè il tempo di dimezzamento del farmaco, è veloce, appena qualche minuto, poiché rapidamente è degradato dal DPP-IV, cioè da un enzima situato vicino alle cellule L dell’ileo umano o di-peptidiy peptidasi IV, per cui alla fine solo il 10%-15% del GLP-1 raggiunge il pancreas intatto ma l’azione del GLP-1 può coinvolgere il SNC, infatti alcune delle azioni farmacologiche, per esempio il senso di sazietà e la riduzione nell’assunzione di cibo, si spiega attraverso l’attvità del GLP-1 sull’ipotalamo e sul midollo allungato.
Sviluppo e proliferazione delle beta cellule nei ratti diabetici Goto-kakizaki di 7 giorni trattati con incretina a destra verso gruppo di controllo, con colorazione immunoistochimica |
Sullo stomaco:
Svuotamento gastrico Riduzione della motilità intestinaleSul fegato:
Aumento dell’uptake del glucosio Riduzione della neoglucogenesi Sul sistema nervoso centrale: Riduzione dell’appetito Aumento della sazietà Aumento della proliferazione /neogeni delle cellule neuronali Sopravvivenza delle cellule neuronali
Azioni del GLP-1 sulla beta-cellula che conducono alla secrezione di insulina |
Perciò nel soggetto con diabete di tipo 2, il GLP-1 è indicato perché:
oppure cfr indice di diabetologia