Immunodeficienze acquisite
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- Significato immunodeficienza
- Il significato dei globuli bianchi
- Le immunoglobuline
- I linfomi
- Linfoma non hodgkin
- Linfoma non hodgkin: diagnosi e stadiazione
- Il morbo di Hodgkin
Causa e meccanismo
-Infezione da parte dell'HIV: diminuzione del numero di linfociti T CD4+ helper
-Malnutrizione calorico-proteica: diminuzione del numero
dei precursori midollari leucocitari
-Trattamenti radio-o chemioterapici per la cura delle neoplasie : diminuzione del numero
dei precursori midollari leucocitari
-Metastasi e leucemie che coinvolgono il midollo osseo: riduzione anatomica del tessuto dove avviene lo
sviluppo dei linfociti
-Immunosoppressione
per trapianto, malattie autoimmuni: ridotta attivazione linfocitaria
-Rimozione della milza: ridotta fagocitosi microbica
Le immunodeficienze si sviluppano frequentemente in seguito ad alterazioni non
ereditate bensì acquisite durante il corso della vita. In generale, i meccanismi
patogenetici attraverso i quali si sviluppano le immunodeficienze acquisite
sono diversi.
• In prima istanza, l'immunosoppressione si verifica come conseguenza di una
malattia pregressa.
• In secondo luogo, si può sviluppare la complicanza di terapie somministrate
per la cura di altre patologie (immunodeficienze iatrogene, es. cure
immunosoppressive per trapianto d'organo o tumore ematoncologico).
• Infine, l'immunodeficienza può essere acquisita tramite un'infezione che
interessa le cellule del sistema immunitario, tra le quali la più importante è
l'infezione da HIV, descritta separatamente più avanti nel proseguo del
capitolo.
Le malattie nelle quali l'immunodeficienza rappresenta una complicanza
abbastanza frequente sono le neoplasie, le infezioni e gli stati di
malnutrizione. La malnutrizione calorico-proteica, estremamente comune nei Paesi
in via di sviluppo, si associa frequentemente a deficit dell'immunità cellulare
e umorale. Tali deficit comportano una minore resistenza alle infezioni che
effettivamente rappresentano la prima causa di malattia e di morte degli
individui denutriti. Le basi molecolari di queste immunodeficienze non sono
ancora state chiarite, tuttavia è ragionevole presumere che le alterazioni
metaboliche generalizzate causate dall'inadeguato apporto di proteine,
vitamine, lipidi e minerali possano compromettere la corretta maturazione e la
funzionalità delle cellule del sistema immunitario.
Nel caso di pazienti terminali con neoplasie disseminate, la suscettibilità
alle infezioni aumenta a causa dei deficit nelle risposte cellulari e umorali a
diversi microrganismi che si instaurano con il progredire della malattia. In
effetti, i tumori primitivi, le metastasi e le leucemie che insorgono nel
midollo osseo compromettono la normale crescita e la maturazione dei linfociti e
dei leucociti. Inoltre, il tumore può rilasciare molecole che interferiscono
con lo sviluppo e la funzione dei linfociti. Un chiaro esempio di
immunodeficienza associata a neoplasia è rappresentato dalla compromissione
della funzione dei linfociti T, che si accompagna a un particolare tipo di
linfoma definito morbo di Hodgkin. I pazienti non sono in grado di generare
risposte DTH in seguito all'inoculo intradermico di antigeni ambientali o verso
i quali erano già stati sensibilizzati (tra questi Candida e il tossoide
tetanico). Nei pazienti affetti dal morbo di Hodgkin risultano alterati anche i
risultati di alcuni saggi di attività dei linfociti T (come la risposta
proliferativa agli attivatori policlonali). Questo deficit delle risposte
immunitarie cellulo-mediate, di cui non si conoscono con precisione le basi
molecolari, è definito anergia.
Anche diversi tipi di infezioni determinano l'immunosoppressione. Oltre all'HIV,
anche le infezioni da parte di altri virus compromettono le risposte
immunitarie. Per esempio, il virus del morbillo e il virus T linfotropico di
tipo I (Human T celi Lymphotropic Virus 1, HTLV-1) sono in grado di infettare i
linfociti, capacità che potrebbe essere alla base del loro effetto
immunosoppressivo. Come l'HIV, anche l'HTLV-1 è un retrovirus dotato di tropismo
selettivo per i linfociti T CD4+. Questo virus tuttavia, invece di causare la
morte dei linfociti T helper, ne induce la trasformazione, causando una
neoplasia particolarmente aggressiva che prende il nome di leucemia/linfoma a
cellule T dell'adulto (Aduli T celi Leukemia/Lymphoma, ATL). I pazienti affetti
da tale neoplasia manifestano solitamente una forte immu-nodepressione che li
espone a infezioni opportunistiche ricorrenti. In effetti, le infezioni croniche
da Mycobacterium tuberculosis e da numerosi miceti si accompagnano
frequentemente all'anergia verso numerosi antigeni. Infine, anche le infezioni
parassitarie croniche possono causare immu-nodepressione, come dimostra il
deficit della funzione dei linfociti T che si osserva frequentemente nei bambini
africani affetti da malaria. Tale deficit potrebbe inoltre spiegare la maggiore
incidenza dei tumori maligni associati all'EBV (Epstein Barr Virus) in questi
pazienti.
argomenti di infettivologia