Immunodeficienze acquisite

  1. Gastroepato
  2. Ematologia
  3. Immunodeficienze
  4. Significato immunodeficienza
  5. Il significato dei globuli bianchi
  6. Le immunoglobuline
  7. I linfomi
  8. Linfoma non hodgkin
  9. Linfoma non hodgkin: diagnosi e stadiazione
  10. Il morbo di Hodgkin

Causa e meccanismo

-Infezione da parte dell'HIV: diminuzione del numero di linfociti T CD4+ helper
-Malnutrizione calorico-proteica: diminuzione del numero dei precursori midollari leucocitari
-Trattamenti radio-o chemioterapici per la cura delle neoplasie : diminuzione del numero dei precursori midollari leucocitari
-Metastasi e leucemie che coinvolgono il midollo osseo: riduzione anatomica del tessuto dove avviene lo sviluppo dei linfociti
-Immunosoppressione per trapianto, malattie autoimmuni: ridotta attivazione linfocitaria
-Rimozione della milza: ridotta fagocitosi microbica

Le immunodeficienze si sviluppano frequentemente in seguito ad alterazioni non ereditate bensì acquisite durante il corso della vita. In generale, i meccanismi patogenetici attraverso i quali si sviluppano le immunodeficienze acquisite sono diversi.

• In prima istanza, l'immunosoppressione si verifica come conseguenza di una malattia pregressa.
• In secondo luogo, si può sviluppare la complicanza di terapie somministrate per la cura di altre patologie (immunodeficienze iatrogene, es. cure immunosoppressive per trapianto d'organo o tumore ematoncologico).
• Infine, l'immunodeficienza può essere acquisita tramite un'infezione che interessa le cellule del sistema immunitario, tra le quali la più importante è l'infezione da HIV, descritta separatamente più avanti nel proseguo del capitolo.
Le malattie nelle quali l'immunodeficienza rappresenta una complicanza abbastanza frequente sono le neoplasie, le infezioni e gli stati di malnutrizione. La malnutrizione calorico-proteica, estremamente comune nei Paesi in via di sviluppo, si associa frequentemente a deficit dell'immunità cellulare e umorale. Tali deficit comportano una minore resistenza alle infezioni che effettivamente rappresentano la prima causa di malattia e di morte degli individui denutriti. Le basi molecolari di queste immunodeficienze non sono ancora state chiarite, tuttavia è ragionevole presumere che le alterazioni metaboliche generalizzate causate dall'inadeguato apporto di proteine, vitamine, lipidi e minerali possano compromettere la corretta maturazione e la funzionalità delle cellule del sistema immunitario. Nel caso di pazienti terminali con neoplasie disseminate, la suscettibilità alle infezioni aumenta a causa dei deficit nelle risposte cellulari e umorali a diversi microrganismi che si instaurano con il progredire della malattia. In effetti, i tumori primitivi, le metastasi e le leucemie che insorgono nel midollo osseo compromettono la normale crescita e la maturazione dei linfociti e dei leucociti. Inoltre, il tumore può rilasciare molecole che interferiscono con lo sviluppo e la funzione dei linfociti. Un chiaro esempio di immunodeficienza associata a neoplasia è rappresentato dalla compromissione della funzione dei linfociti T, che si accompagna a un particolare tipo di linfoma definito morbo di Hodgkin. I pazienti non sono in grado di generare risposte DTH in seguito all'inoculo intradermico di antigeni ambientali o verso i quali erano già stati sensibilizzati (tra questi Candida e il tossoide tetanico). Nei pazienti affetti dal morbo di Hodgkin risultano alterati anche i risultati di alcuni saggi di attività dei linfociti T (come la risposta proliferativa agli attivatori policlonali). Questo deficit delle risposte immunitarie cellulo-mediate, di cui non si conoscono con precisione le basi molecolari, è definito anergia.
Anche diversi tipi di infezioni determinano l'immunosoppressione. Oltre all'HIV, anche le infezioni da parte di altri virus compromettono le risposte immunitarie. Per esempio, il virus del morbillo e il virus T linfotropico di tipo I (Human T celi Lymphotropic Virus 1, HTLV-1) sono in grado di infettare i linfociti, capacità che potrebbe essere alla base del loro effetto immunosoppressivo. Come l'HIV, anche l'HTLV-1 è un retrovirus dotato di tropismo selettivo per i linfociti T CD4+. Questo virus tuttavia, invece di causare la morte dei linfociti T helper, ne induce la trasformazione, causando una neoplasia particolarmente aggressiva che prende il nome di leucemia/linfoma a cellule T dell'adulto (Aduli T celi Leukemia/Lymphoma, ATL). I pazienti affetti da tale neoplasia manifestano solitamente una forte immu-nodepressione che li espone a infezioni opportunistiche ricorrenti. In effetti, le infezioni croniche da Mycobacterium tuberculosis e da numerosi miceti si accompagnano frequentemente all'anergia verso numerosi antigeni. Infine, anche le infezioni parassitarie croniche possono causare immu-nodepressione, come dimostra il deficit della funzione dei linfociti T che si osserva frequentemente nei bambini africani affetti da malaria. Tale deficit potrebbe inoltre spiegare la maggiore incidenza dei tumori maligni associati all'EBV (Epstein Barr Virus) in questi pazienti.

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