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Idrocele, cause, sintomi, diagnosi e trattamento

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L'idrocele, è una raccolta di trasudato all'interno dei due foglietti della vagina propria (che racchiude il testicolo e l'epididimo) o lungo il funicolo spermatico.

Forme di idrocele

L'idrocele può essere:
- Primario: quando non è causato da altre patologie ed abbiamo anche la forma congenita;
- Secondario: quando insorge in concomitanza o successivamente ad altre patologie quali ernia inguinale, infezioni (per es. tubercolosi), cancro testicolare che è sempre maligno, almeno nel 95% dei casi o,  come nel nostro paziente, l'idrocele si associa ad ascite in corso di cirrosi epatica.

Si distinguono ancora un piocele (raccolta purulenta) ed un ematocele (raccolta ematica post-traumatica all'interno della tonaca vaginale del testicolo), mentre si parla di ematoma scrotale se la raccolta è limitata alle borse scrotali. L'idrocele quando non è congenito si sviluppa più comunemente come patologia secondaria in individui adulti.

Caso di idrocele di grado severo, in paziente
con ascite e comunicazione peritoneo-vaginale

Eziologia

Le cause dell'idrocele primario sono sconosciute; generalmente è una patologia congenita che si risolve autonomamente pochi mesi dopo la nascita. L'idrocele secondario può essere causato da ernia inguinale, da infezioni o traumi del testicolo o dell'epididimo, da occlusioni di fluido o di sangue nel funicolo spermatico, da cisti o tumori.

Patogenesi

L'idrocele primario congenito si sviluppa quando il dotto peritoneo vaginale, cioè il tratto che unisce l'addome con lo scroto attraverso il quale il testicolo scende nella sua collocazione durante lo sviluppo del feto, non si richiude una volta avvenuto il passaggio; in questo modo il fluido peritoneale scende e si raccoglie nello scroto attraverso il dotto rimasto aperto. L'ernia inguinale può essere una causa della mancata chiusura (se congenita) o della riapertura (altrimenti) del dotto peritoneo vaginale e causare un idrocele secondario, come nel nostro paziente. Si verifica così un aumento notevole dello scroto, che può essere scambiato per una massa testicolare.

Clinica

Segni e sintomi

Il sintomo principale è un rigonfiamento non doloroso di uno o entrambi i lati dello scroto, che si presenta come un palloncino turgido pieno di fluido. Generalmente è difficile sentire il testicolo per via della massa fluida che lo circonda.   Se il rigonfiamento è doloroso allora può trattarsi di un idrocele secondario a una epididimite.

Trattamento

Nella maggior parte dei casi l'idrocele primario non è pericoloso e può anche non essere trattato. In questi casi si ricorre al trattamento in quanto il rigonfiamento è spesso fonte di imbarazzo per il paziente. Si ricorre al trattamento chirurgico anche quando l'idrocele primario congenito non si risolve entro il quarto anno di età, o quando un idrocele primario non congenito non si risolve nel giro di qualche mese.  L'idrocele secondario a un'ernia inguinale va trattato il più presto possibile rimuovendo l'ernia e richiudendo il dotto peritoneo vaginale. L'idrocele secondario si risolve trattandone la causa; una volta cessata la causa l'idrocele secondario viene normalmente assorbito; si ricorre al trattamento se il normale riassorbimento non avviene nel giro di qualche mese. In casi estremi una massa fluida eccessiva può provocare pressioni tali da pregiudicare l'apporto di sangue al testicolo; in questi casi il trattamento è necessario.

vedi anche l'indice argomenti di andrologia e ginecologia