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La riabilitazione del paziente con ictus, aspetti pratici

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Che cos'è l'ictus?

L'ictus cerebri, dal latino "uomo che era stata colpito nel cervello", significa che una persona ha avuto un "colpo", cioè si riteneva che Zeus scagliasse un fulmine su una persona, e quindi questo malcapitato si definiva appunto  "colpito" (dal fulmine).

L'ictus cerebrale è la principale causa di invalidità nei paesi dell'occidente, dove il tenore di vita è elevato ed i cibi molto ricchi di grassi, dove regna la dislipidema, lo stress e l'ipertensione, il fumo e la vita sedentaria.

Come dice il saggio monaco tibetano:

"Gli occidentali si affannano a fare soldi per vivere agiatamente e poi li spendono soldi per riacquistare una buona vita perchè nel frattempo hanno perso la salute!"

Gli accidenti cerebro-vascolari aumentano con l'età e raggiungono anche il 75% dei casi nel paziente con età > di 65%; la mortalità ad un mese è del 30%, mentre il rischio di andare incontro ad invalidità grave è del 40% nei paziente che hanno superato la fase acuta.

Che cosa accade quando una persona ha fatto l'ictus?

Sicuramente resta "colpito" e secondo uno studio scientfico di Gresham et al del 1995 potrà presentare le seguenti condizioni:

- nel 47% dei casi conserva l'autonomia personale

- nel 32% è lievemente dipendente

- nel 12% è moderatamente dipendente

- nel 5% è severamente dipendente dagli altri

- nel 4% è assolutamente e totalmente dipendente dagli altri nella sua autonomia personale (lavarsi, fare i propri bisogni, toilette, spostamento di decubito nel letto, essere imboccato ecc.)

Ictus

L'ictus cerebrale
L'ictus emorragico
Encefalopatia multinfartuale
Ictus ischemico o emorragico
Accidenti cerebrovascolari
Accidenti emorragici
Modifiche nel danno del SNC
Malattia aterosclerotica carotidea
Aspetti riabilitativi ictus
Prevenzione primaria ictus

Perchè una persona perda la propria autonomia dopo un evento ictale?

Una persona con ictus può perdere il ricco bagaglio della sua autonomia personale: muoversi liberamente, parlare con linguaggio appropriato, eloquio fluente, riuscire a contenere gli sfinteri, condurre una vita sociale ed affettiva adeguate, sapersi orientare nello spazio, sapere dove si trova, sapere che l'ora e la data in cui si trova, se è giorno o notte, dormire la notte e vegliare di giorno, riuscire ad alimentarsi o cucinarsi, spendere i soldi, pagare i debiti, gestire le sue risorse economiche, essere allegro e spensierato ecc.

Nel caso di un ictus i problemi saranno i seguenti:

- Avrà un deficit nell'orientamento temporo-spaziale nel 27%

- Problemi a parlare e comunicare nel 15%

- Deficit motori (emilato paralizzato o con paresi o completamente un emilato, cioè una paralisi completa di mezza persona a destra o a sinistra con gradiente facio-brachio-crurale crescente o decrescente a seconda se la parte di sopra è più colpita o piuttosto il deficit cresce verso l'arto inferiore, cioè è più paralizzata la gamba e meno il braccio o viceversa.

- Depressione del tono dell'umore 11-68%

- Incontinenza degli sfinteri, per le feci nel 7%

-Incontinenza per le urine nel 11%

- Necessita di essere aiutato nella toilette personale nel 13%

 

Come si interviene per aiutare una persona con esiti di ictus cerebrale?

- Lo si deve aiutare per evacuare nel 20% dei casi, perchè se si trova allettato è necessario posizionare sotto di lui una "padella", cioè un presidio sanitario come una specie di vaso da notte, solo che deve essere posizionato sotto il paziente, in corrispondenza degli sfinteri, senza determinare abrasioni, perchè l'istinto è quello di spingerlo tra le gambe divaricate del paziente che nel frattempo decombe supino (a faccia in aria), ma così facendo si crea attrito tra la padella di plastica e la cute che spesso è già macerata dal decubio e per la presenza delle urine nel pannolone. In questi casi si deve osservare la giusta tecnica: il paziente deve" ruotare " sopra la padella;

- Lo si deve aiutare per il consumo dei pasti nel 33% dei casi: spesso il paziente non riesce ad inghiottire per via dell'ictus che gli toglie la forza della deglutizione, colpendo i muscoli volontari; in questi casi è preferibile preparare cibi appetibili, fluidi, ma non liquidi, con un'arte certosina e fargli bere "acqua gelificata", cioè una gelatina semiliquida con gusti svariati, come una specie di bibita che si compra in farmacia; infatti non riuscirebbe, nei primi tempi, a deglutire acqua, che andrebbe giù di trasverso, determinando pericolose "polmoniti ab ingestis";

- Lo si deve aiutare nel vestirsi nel 31% dei casi

- Lo si deve aiutare a fare il bagno nel 49% dei casi, spesso è sufficiente usare spugna e sapone neutro e procedere pezzo a pezzo a letto stesso, come si fa in ospedale. Quando poi il paziente riesce ad essere più autonomo, in genere, si allarga il vano doccia, e lo si lascia seduto su una sedia di plastica sotto la doccia stessa, con acqua a pressione non elevata, lavandolo delicamente.

- Lo si deve aiutare a trasferirsi dal letto alla sedia nel 19% dei casi, facendolo appoggiare sulla gamba sana e sorreggendolo mentre ruota

- Lo si deve aiutare con esercizi e con aiuto di bastone, di girello ascellare o girello d'appoggio, in caso di emiparesi, cosa che si può verificare nel 15%

Il progetto assistenziale del paziente con ictus

Il processo assistenziale procede per tappe:

- Fase preospedaliera

- Fase ospedaliera

- Fase post-ospedaliera o domiciliare

Deve essere redatto un vero e proprio progetto di riabilitazione che tenga conto delle condizioni cliniche del paziente stesso, delle sue prestazioni motorie ed aspettative, dello stato cognitivo, emotivo, dei supporti familiari ecc.

 

Come si attua la valutazione clinica del paziente con ictus?

Occorre valutare la sua escursione articolare. ROM attivi e passivi

Esiste ipertono spastico: Scala di ASHWORTH

La forza muscolare: Scala di MRC

Funzione motoria esplorabile con le scale di : Fugl-Meyer, Rivermead motor assessment, Frechay Arm Test, Test-velocità Cammino, Trunk control Test

Dolore: Scala Visuo Analogica

Spasmi: SFS, Baylorr-Scale

Disabilità: Barthel Index, FIM, Disability Rating Scale, Hygiene Score, Mactar modificato, Scala di Autovalutazione

 

 

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