Le piante che ci guariscono, Garcinia Mangostana, Iperico e Genziana
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appunti del dott. Claudio Italiano
In questi giorni ci stiamo incuriosendo circa l'impiego di un frutto esotico,
la garcinia mangostana, che presenta delle proprietà medicinali che
la
affiancano ad iperico e genziana. Pertanto ci siamo presi la briga di fare una ricerca
per voi, filtrando le notizie, con il nostro fiuto scientifico, eliminando le affermazioni
che non ci piacevano. Ad ogni modo, vi preghiamo di leggere attentamente e di considerare
che le piante ci aiutano, anche se non si tratta ovviamente di farmaci.
Ovviamente questa pagina è una semplice lettura; nessuno vi autorizza ad automedicarvi
leggendo i contenuti di questo articolo, per quanto scientifico esso possa essere.
Il frutto, commestibile, di forma tondeggiante, con un diametro di circa 5-7
cm, non richiede necessariamente fecondazione (matura anche partenocarpicamente)
ed in tal caso non ha seme; quando è acerbo ha un colore verde chiaro, poi la buccia
(pericarpo) del frutto assume un colore viola profondo in epoca di maturazione.
ORIGINE E STORIA
La storia della pianta è alquanto travagliata, con diversi tentativi di esportazione.
La sua zona di origine, come già detto, è individuabile nella zona delle isole della
Sonda e dell'arcipelago delle Molucche, anche se al giorno d'oggi piante selvatiche
sono presenti solo nelle foreste di Kemaman in Malesia. La Garcinia mangostana,
più comunemente nota con il nome di Mangosteen (in italiano Mangostano), appartiene
alla Famiglia delle Guttiferae. E’ un frutto tipico di vaste aree del Sud-Est Asiatico.
Paesi come Thailandia, India, Malaysia, Vietnam e Filippine, ma anche Australia
e Hawaii, usufruiscono infatti dei benefici di questo frutto. L’albero di Mangostano
può raggiunge un’altezza media che varia tra i 6 e i 25 m. La sua corteccia, di
colore marrone scuro, contiene al suo interno un lattice gommoso dal gusto amaro.
Durante il periodo della fioritura l’albero genera due tipologie di fiori dai petali
molto ampi; si tratta di fiori di natura sia maschile che ermafrodita, entrambi
costituiti da 4 sepali e 4 ovati sottili con all’interno piccole striature giallo
rosse. Esternamente il colore è rosso e il fiore contiene numerosi stami privi di
polline. Il frutto è di forma rotonda ed ha un intenso colore rosso porpora.
Il suo diametro va dai 3.7 ai 7.5 cm e contiene da 4-8 segmenti di polpa bianco-giallo
di consistenza succosa e fresca con tendenza acida. La polpa può racchiudere a sua
volta da 1 a 5 piccoli semi di forma oblunga. La sua diffusione nelle aree tropicali
rende la maturazione del Mangostano suscettibile a notevoli variazioni legate al
luogo di origine.
A basse latitudini, come sull’isola dello Sri Lanka, il frutto
matura da maggio a luglio, mentre a latitudini superiori ciò avviene tra luglio
e settembre. Il frutto raggiunge la sua maturazione quando il pericarpo sviluppa
il suo colore rosso porpora. Per quanto riguarda la fase di raccolta del Mangostano
è necessario che essa avvenga nel periodo immediatamente antecedente la fase di
maturazione e in ogni caso quando il frutto sia già pienamente sviluppato. In caso
contrario questo non potrebbe raggiungere la maturazione dopo il distacco dall’albero.
E’ inoltre importante che la raccolta sia effettuata manualmente senza mai permettere
la caduta del frutto sul terreno che provocherebbe inarrestabili processi di fermentazione
danneggiandone così le caratteristiche organolettiche. La parte del Mangostano
da cui si trae la droga è data dal pericarpo disseccato e dalle sue preparazioni.
Dai dati di letteratura le proprietà farmacologiche sono infatti attribuite all’estratto
secco ottenuto dal pericarpo standardizzato nei costituenti attivi.
Da un punto di vista botanico la polpa è un arillo (polpa staccata dalla buccia
ma aderente al seme) che è suddiviso in 4-8 lobi o spicchi commestibili, fragranti
e cremosi, di colore bianco latteo, dal vago sapore di pesca e litchi. Nei due mesi
successivi la formazione il frutto mano a mano che scurisce aumenta le sue dimensioni,
il pericarpo rimane relativamente duro per tutta la fase di maturazione. La membrana
sottostante la buccia, che avvolge l'arillo ed il seme, contiene acidi polifenolici,
tra i quali il tannino e lo xanthone che assicurano una certa astringenza
che scoraggia eventuali infestazioni di insetti, ed infezioni di funghi, virus vegetali
e batteri, previene inoltre la predazione degli animali. Il cambio di colore (da
verde pallido a viola scuro) e il contemporaneo leggero ammorbidimento del pericarpo
fanno parte del naturale processo di maturazione, e indicano che il frutto ha concluso
il suo sviluppo e può essere consumato.
IMPIEGO IN MEDICINA
La potente attività antiossidante (oltre che antinfiammatoria) legata all’identità
specifica del Mangostano è referenziata, oltre che documentata, dalla sua stessa
composizione, poiché la pianta contiene xantoni.
In particolare nel pericarpo, che
come già detto costituisce la principale fonte di estrazione, sono stati identificati
e isolati composti unici appartenenti per la maggior parte alla famiglia degli Xantoni.
Per completare il quadro di composizione delle Garcinia mangostana si riporta altresì
la presenza di classi già ben consolidate nella bibliografia di settore quali le
Catechine e i Polifenoli, Potassio, Calcio, Fosforo,Ferro, Vitamina B1, B2, B6,
and C. La classe degli Xantoni, assimilabile in prima istanza alla famiglia dei
polifenoli, derivati dal Benzo-γ-pirone, possiede molteplici proprietà farmacologiche
tra le quali quella antiossidante è sicuramente la più interessante (le proprietà
della Garcinia mangostana infatti non
si esauriscono solo con quella antiossidante ma per esempio, includono anche una
cospicua attività antinfiammatoria). Gli Xantoni sono presenti anche in altre specie
botaniche come l’Iperico e la Genziana dove modulano
l’attività del fitocomplesso secondo le diverse finalità terapeutiche.
Iperico, Hypericum Perforatum
Detto
anche " Erba di San Giovanni", Famiglia delle Hypericaceae, Guttiferae, Parti usate,
foglie e sommità fiorite.
NOTE STORICHE E CURIOSITA’ sull’IPERICO
Si dice sia una pianta scaccia diavoli, per questo il nome di hypericum che significa
"sopra l’immagine", per l’uso antico di appenderla sopra l’immagine sacra per allontanare
i demoni del male, perforatum perche’ in controluce le foglie sembrano perforate,
Tra i componenti dell'Iperico abbiamo: un olio essenziale e derivati fenolici,
tra cui un pigmento rosso chiamato ipericina, e da questo deriva il nome di erba
di San Giovanni in quanto il rosso ricorda il sangue versato dal Santo fatto decapitare
da Salome’. La festa si San Giovanni del 24 giugno si rifa’ ad un rito pagano dei
Germani, i quali usavano addobbare con l’iperico fiorito i luoghi dove festggiavano
il solstizio d’estate.
Proprietà farmacologiche
Ha una azione rasserenante del’umore, i cui effetti si manifestano dopo 2/3 settimane.
Ma attenzione al sole: l’unica cosa e’ proteggersi dal sole, ( se si assumono alte
dosi) . Da studi recenti non sono emersi casi di tossicita’ da iperdosaggio, e’
sostanzialmente una pianta non tossica, fu scoperta la sua capacita’ curativa
intorno al 1988, in America. E’ soprattutto un antidepressivo ed un antivirale,
è valido nelle forme ansiose depressive , combinato con la valeriana il suo effetto
diventa simile ad un antidepressivo triciclico (semtire prima il proprio medico)
, viene dato ai bambini con enuresi notturna ( SOLO SOTTO CONTROLLO MEDICO) ed affetti
da paure, disturbi di natura psicovegetativa, malumore, depressione, ansia. agitazione
nervosa.
COMPONENTI. L’ iperico contiene, ipericina, pseudoipericina,
flavonoli, glucoside iperina, iperoside, quercetina, isoquercetina, rutina,
camferolo, flavanoli, catechina, leucocianidina, iperforina, adiperforina,
tannini, acido nicotinico, Vitamine C ed A, Beta-sitosterolo, colina, pectina, olio
essenziale, contiene alfa-pinene, Beta-pinene, mircene, limonene, sesquiterpeni,
cariofillene, umulene, xantoni,, bioflavonoidi come la quercetina e la quercitrina,
regolano la sensazione di benessere, l’umore, favoriscono il sonno e
l’angoscia, utile nei dolori acuti e negli stati depressivi.
Genziana
Specie
botanica: Gentiana luteaL.; Gentiana major; Gentiana vulgaris major.- Famiglia Gentianacee;
Genzianee.- Sinonimo Genziana Gialla.- Nomi stranieri: Gentiane; gentiane jaune;
grande gentiane (francese). Enzian (tedesco). Yellow gentian (inglese).
Descrizione
La genziana è un'erba perenne; presenta un grosso rizoma ramoso, è alta sino a 1,8
m. Le foglie sono grandi, con picciolo grosso e corto, al suo interno sono presenti
nervature molto marcate. I fiori gialli, sono raccolti in piccoli fascetti. Il rizoma
e le radici sono di colore grigio brunastro all'esterno, giallastro all'interno.
La radice presenta un diametro variabile tra 0,3 e 4 cm ed è raggrinzita longitudinalmente.
Composizione chimica
I principi attivi, amari, contenuti nella genziana sono numerosi, i principali sono:
amarogentiana o amarogenzina, gentianina (alcaloide) o gentisina, gentiopicrina
o genziamarina (glucosidi). L'amarogentina è la sostanza più amara conosciuta;
essa mantiene il sapore caratteristico sino a una diluizione 1 a 50.000. Un recente
studio ha stabilito che la massima concentrazione di amarogentina si ha in primavera.
Le piante selvatiche a più alto contenuto di principi attivi sono quelle che si
trovano a bassa altitudine. Le piante coltivate in pianura sono generalmente più
attive di quelle selvatiche. La gentiopicrina, una delle principali sostanze amare
contenute nella genziana, si riduce nella droga secca e vecchia per probabili fenomeni
di idrolisi enzimatica.
Proprietà farmacologiche
Gli estratti di genziana mostrano attività toniche, febbrifughe, vermifughe e stimolanti
dell'apparato digestivo per l'aumento della secrezione dei succhi gastrici. La genziana
è inoltre utilizzata per stimolare l'appetito ed esternamente per la cura delle
ferite. Nei prodotti medicinali, la genziana, è impiegata come tonico e come sostanza
attiva nei farmaciper la disassuefazione dal fumo. Nella genziana non è presente
il tannino e l'amido, ciò comporta un'azione amaro-tonica senza effetti astringenti
ed irritanti per la mucosa dello stomaco; da qui la definizione di "amaro puro".
Negli alimenti, la genziana, è usata nella preparazione di amari alcolici, nelle
bevande analcoliche e nei prodotti da forno. L'uso della genziana è sconsigliata
in gravidanza, durante l'allattamento e nei casi di ipertensione. Possono verificarsi
avvelenamenti accidentali per via della somiglianza della genziana con il veratro;
le due piante, peraltro, crescono contigue. L'assunzione accidentale di estratti
o di parti di veratro possono causare: malessere generale, cefalea, vertigini, nausea,
vomito diarrea, crampi muscolari e rari ma pericolosi attacchi di bradicardia e
ipotensione. La terapia contro l'avvelenamento da veratro è sintomatica.
Garcinia Mangostano
Nel caso dell’estratto di Mangostano il profilo unico di Xantoni presenti conferisce
al fitocomplesso una esclusiva predisposizione a conservare ad un eccellente livello
le proprietà antiossidanti; ciò rende il Mangostano altamente competitivo sotto
un ampio spettro di categoria.
Formula
chimica.
α-Mangostin (1);
β-Mangostin (2) ;
γ-Mangostin (3);
Garcinone D (4);
Garcinone A (5);
La Medicina Tradizionale Orientale, con la sua esperienza pratica di millenni tramandata
dalle Materie Mediche (veri e propri trattati di medicina e dai monaci Buddisti
e Taoisti è sicuramente tra le più autorevoli fra le medicine naturali. Diversi
studi hanno mostrato le proprietà antimicrobiche e antifungine degli Xantoni. In
particolare l’α-Mangostin e il β-Mangostin in vitro hanno dato ottimi risultati
di attività antimicrobica sul Mycobacterium tubercolosis con una MIC di 6.25 μg/ml7,
e quando testati su ceppi meticillinaresistente e penicillina-resistenti8 di Staphylococcus
aureus, hanno mostrato un’attività antibatterica ad una MIC di 1.57-12.5 μg /ml9.
Inoltre, in uno studio in vitro l’estratto secco di Garcinia mangostana e dei suoi
componenti isolati mostrarono una buona attività antifungina inibitoria nei confronti
di: Fusarium oxysporum vasinfectum, Alternaria tenuis, Dreschlera oryzae. La tradizione
Orientale ha sempre utilizzato rimedi che andassero a lavorare sulle cause delle
malattie, piuttosto che sulla malattia stessa, utilizzando a questo scopo "tonici"
per l'organismo (Astragalo, Gínseng, Cordyceps Reishi ... ), sostanze cioè che portassero
ad un riequilibrio dei sistema. I "tonici" utilizzati nelle medicine tradizionali
orientali sono quelle sostanze che oggi chiamiamo "adaftogeni", sostanze cioè in
grado di ripristinare l'equilibrio (omeostasi) dell'organismo senza affaticarlo.
Sono considerati adattogeni molti superalimenti quali le alghe, i funghi medicinali
l'Aloe, il Ginseng, la Rodhiola rosea e molti altri, per la loro ricchezza nutrizionale
e le proprietà di detossificazione dell'organismo.
In questo contesto si colloca a pieni punti la Garcinia mangostana. Si tratta di
un frutto esotico utilizzato da millenni in medicina tradizionale Cinese e nell'Ayurveda
indiano come prevenzione, ed è considerato il frutto nazionale della Thailandia.
Il suo sapore squisito gli ha fatto attribuire qui il nome di "Regina dei frutti"
e nei Caraibi Francesi quello di "Cibo degli Dei". Carlo Linneo (1707-1778), riferendosi
alla Garcinía mangostana, affermava che: ",.. se ne può mangiare una grande quantità
senza problemi, ed è il solo cibo che una persona malata possa mangíare senza scrupoli.
t sano, rinfrescante e più delizioso della fragola..." Il suo nome deriva dal prete
Francese Laurentiers Garcin (1673-1751) e si pensa che origini dal Sud-Est Asiatico.
La sua ricchezza naturale e la sua peculiare composizione in sostanze biologicamente
attive gli conferiscono eccezionali proprietà antiossidanti ed antinfiammatorie,
convalidate da moltissimi studi scientifici effettuati negli ultimi anni anche dalla
medicina occidentale; tali studi hanno permesso di isolare le molecole responsabili
dei diversi effetti terapeutici e di spiegarne i meccanismi d'azione, convalidando
così le esperienze millenarie delle medicine popolari. Appare superfluo in questa
sede sottolineare l'importanza che gli antiossidanti rivestono nella società moderna.
Lo stile di vita, l'alimentazione inadeguata, lo stress, i farmaci e gli inquinanti
con cui siamo a contatto tutti i giorni determinano, nel nostro organismo,
la formazione di notevoli quantità di radicali liberi che accelerano i processi
di invecchiamento e di degenerazione cellulare e predispongono all'evoluzione di
malattie. Gli antiossidanti, sostanze in grado di inattivare i radicali liberi,
diventano quindi fondamentali per il mantenimento di un buono stato di salute. Essi
sono in grado di proteggere la cellula dal danno ossidativo a vari livelli: a livello
vascolare, nervoso, cellulare e mitocondriale, rallentando in questo modo l'invecchiamento
e riducendo il rischio di malattie degenerative quali le malattie oncologiche, cardiovascolari,
autoimmuni (ad esempio l'artrite reumatoide) e neurodegenerative (ad esempio il
morbo di Alzheimer). In condizioni di
equilibrio, il nostro organismo è in grado di produrre sostanze antiossidanti, i
cosiddetti antiossidanti endogeni,.come ad esempio il Coenzima Q-10 o l'acido lipoico
esso tuttavia non è in grado di produrne altri, esogení, altrettanto importanti,
quali ad esempio le Vitamine C ed E, che devono essere quindi introdotti con la
dieta. In questo senso, la Garcinia mangostana risponde pienamente alle esigenze
fisiologiche degli individui sottoposti agli stress ossidativi specificati più sopra
che contraddistinguono la quotidianità nella società moderna. Scientificamente è
stato determinato che gli xantoni, presenti in quantità abbondanti nel mangostano,
possono annullare la produzione a livello cellulare dei cicloossigenasi (COX), ciò
riduce l'infiammazione, il dolore e la febbre. Gli xantoni sono composti biologicamente
attivi. Il mangostano contiene almeno 24 xantoni naturali.
Antiossidanti
E’ stato dimostrato che, il mangosteen contiene potenti antiossidanti. composti
che inibiscono l'ossìdazione o le, reazioni stimolate dall'ossigeno e dai perossidi.
Denharn Harman ha avanzalo per primo nel 1956 la teoria dei radicali liberi, secondo
la quale con il passare degli anni si accumulerebbe e svolgerebbe urla potente azione
ossidante, dannosa per quasi tutti i costituenti dell'organismo, Il danno da radicali
liberi colpirebbe soprattutto il DNA, ovvero il patrimonio genetico, e i rnitocondri.
ovvero le strutture indispensabili per la produzione di energia. In condizioni fisiologiche
normali vi è un equilibrio tra la produzione endogena di radicali liberi e la loro
nentralizzazione da parte dei meccanismi antiossidantí dell'organismo. Quando invece
prevale la produzione di radicali liberi, si viene a determinare un danno che a
lungo andare procura una progressiva usura di corpo e mente.
indice della dieta