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Esofagite e diagnostica

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  3. Esofagite e diagnostica
  4. Il rigurgido acido
  5. L'esofagite da reflusso
  6. L'esofagite
  7. Esofago ed obesita'
appunti del dott. Claudio Italiano

Sicuramente per porre diagnosi di esofagite, l'endoscopia è l'esame più importante da eseguire perché questa è la tecnica che, "de visu", consente di valutare accuratamente la mucosa esofagea, sia le erosioni che le ulcerazioni e le complicanze, cioè le stenosi peptiche.

Sulla scorta di queste valutazioni, sono state proposte svariate classificazioni dell'esofagite fra cui una delle più seguite è una vecchia classificazione, quella di Savary e Miller.

Classificazione di Savary e Miller

Essa suddivide l'esofagite in quattro gradi:
Grado I, una o più erosioni con o senza essudato, che insorgono su una mucosa friabile, eritematosa ed edematosa
Grado II, erosioni confluenti che non occupano l'intera circonferenza del lume esofageo
Grado III, erosioni occupanti l'intera circonferenza dell'esofago
Grado IV, lesioni croniche: ulcere, stenosi ed esofago di Barrett.

EGDS: Esofago di Barrett, vedi le isole di mucosa
metaplasica gastrica in arancio che risalgono dallo stomaco.

estesa esofagite da candida in un paziente con HIV positività

Classificazione di Tytgal della esofagite

Un'altra classificazione è stata proposta da Tytgat et Al. Nel 1990. Essa presuppone una suddivisione in cinque gradi.
Grado 0, nessuna evidenza di danno
Grado I, eritema diffuso o a chiazze della giunzione squamo-cellulare e friabilità
Grado 2, una o più erosioni superficiali che possono essere ricoperte da essudato biancastro ed interessano meno del 10% dell'intera circonferenza dell'esofago
Grado 3, erosioni confluenti che non occupano più del 50% della circonferenza, ricoperte da essudato biancastro
Grado 4, erosioni che interessano tutto intorno la parete dell'esofago
Grado 5, presenza di ulcere profonde e stenosi
La manometria esofagea serve a valutare l'attività motoria dell'esofago, se cioè esiste una peristalsi regolare in senso oro-aborale e se lo sfintere esofageo inferiore o LES è continente e si rilascia, essendo fornito ancora del giusto tono (20-120 mmHg).

Esofagite di II grado

Altre tecniche sono la pH metria.
Risulta essere la metodica caratterizzata dalla migliore sensibilità e specificità nella diagnosi di reflusso gastroesofageo. Per la valutazione dell'esofagite da reflusso si ricorre ai seguenti criteri di De Meester :

• Numero degli episodi di reflusso
• Durata totale degli episodi di reflusso
• Durata del reflusso in posizione eretta
• Durata del reflusso in posizione supina
• Numero degli episodi di reflusso con durata > dei 5 min
• Episodio di refluso più lungo.
Un reflusso viene definito come la caduta dei valori del pH al di sotto di 4 per più di 15 secondi. I parametri che si considerano sono quelli di De Meester, come sopra riportato, per cui lo score deve essere < a 14 punti.
 

Test in disuso usate in passato.

Sono il test di Bernstein,  acid reflux test, acid clearance test, tutti tests che hanno scarsa accuratezza.

Complicanze dell'esofagite

Emorragia

Essa ha luogo con ematemesi e melena (cfr emorragie gastrointestinali) se un'ulcera esofagea ha penetrato un vaso sanguigno, oppure può essere una perdita ematica cronica di sangue, con anemia sideropenica.

Lesioni polmonari.

Fibrosi polmonare

asma

tosse notturna collegata ai reflussi

esofago di Barrett.

Stenosi

 

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