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Emorragie dal tubo digestivo, ematemesi, rettorragia e melena

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  • #Melena o rettorragia
  • #Melena, cosa indagare
  • #L'ematesi, il vomito di sangue
  • cfr anche semeiotica gastrointestinale

     

    Melena o rettorragia?

    Fermo restando che chi ci legge può emettere feci scure picee solo per il fatto che ha mangiato liquirizia, o assunto sali di bismuto (un antiacido), o terapia marziale (ferro per bocca) e pasta col sugo di seppia (specialità messinese!);

     si parla piuttosto di "melena" o di "feci picee" quando il paziente emette feci nere, appunto come la pece che catrama le barche, come il colore nero del tubetto acrilico della pittura,  colore dovuto alla presenza di sangue digerito nelle feci, per la degradazione che l'acido cloridrico contenuto nello stomaco esercita sull'emoglobina.

    La melena si determina per un' emorragia del tubo digerente,  cioè una perdita di sangue del tratto digestivo alto, dalla lingua, comprese le varici della lingua,   fino al tubo digestivo delimitata dal ligamento di Treiz.

    Questa emorragia del tratto digestivo superiore comprende le perdite dell'esofago, dello stomaco e del duodeno.

    Se piuttosto l'emorragia avrà origine dal digiuno e/o dal colon ascendente,  il sangue non sarà scuro come la pece ma assumerà un colore rosso scuro brillante; perché si manifesti una melena, però,  sono necessari 60 ml di sangue, vicevera di parlerà di sangue occulto o microsanguinamento. 

    Se la perdita del tratto digestivo alto è imponente, il sangue anziché essere digerito e, dunque, di colore piceo, sarà  nero brillante con sfumature rosse, e le feci emesse maleodoranti, di odore pungente, irresistibile.  In questo caso occorre prestare particolare attenzione poiché si può manifestare uno shock ipovolemico  ed il paziente sarà pallido e sudato.

     

    Melena, cosa indagare?

    Se le condizioni del paziente lo consentono, il medico deve indagare per capire quando il paziente ha scoperto di avere feci picee e nere.

    Deve informarsi sulla frequenza e l'entità della peristalsi e se la melena o rettorragiasi era già manifestata prima. Occorre indagare su altri segni quali  la presenza di vomito caffeano o ematemesi o di ematochezia, cioè emissione di feci col sangue.

     Inoltre, il medico indaga se il paziente ha fatto uso di farmaci antinfiammatori, alcole altre sostanze irritanti per il tratto gastrointestinale? 

     Inoltre, va indagato se il paziente ha un'anamnesi positiva per lesioni gastrointestinali (cancro, gastrite, esofagite, ulcera, interventi sullo stomaco ecc. )

    Successivamente, ispezionare la bocca e il nasofaringe del paziente per rilevare la presenza di sanguinamento, per esempio da varici della lingua. Effettuare un esame della regione addominale  con auscultazione, palpazione e percussione.

     

    Vedere per la cura ----> Trattamento dello shock

    Ricercare rapidamente altri segni di shock come la tachicardia e la tachipnea, controllare sempre la pressione, incannulare una vena e somministrare emagel, liquidi, elettroliti e sangue, a seconda del calo dell'emoglobina;  il paziente va posto in decubito supino con la testa girata da un lato e i piedi sollevati. Inoltre occorrerà somministrare anche ossigeno.

    L'ematesi, il vomito di sangue

    L'ematemesi, il vomito ematico, solitamente indica un sanguinamento gastrointestinale sopra il legamento di Treitz, che sospende il duodeno al suo tratto di giunzione con il digiuno. Un vomito rosso acceso o striato di sangue indica un'emorragia in atto recente.

    Un vomito rosso scuro, marrone o caffeano (colore e consistenza del caffè) indica ristagno nello stomaco di sangue parzialmente digerito. Sebbene I'ematemesi sia causata solitamente da malattie gastrointestinali, può dipendere da disturbi della coagulazione e da trattamenti che irritano il tratto gastrointestinale. Anche in corso di epistassi il sangue deglutito può anche causare vomito ematico.

    L'ematemési è sempre un segno importante, ma la sua gravità dipende dalla quantità, dall'origine e dalla rapidità dell'emorragia. Un'ematemesi massiva (vomito di 500- 1000 ml di sangue) può essere potenzialmente letale.

    L'endoscopia d'urgenza può essere necessaria per determinare la causa del sanguinamento. Prepararsi a introdurre un sondino nasogastrico (NG) per I'aspirazione o al lavaggio con ghiaccio  oppure per comprimere si usa un sondino particolare che si gonfia a palloncino (cfr Sengstaken-Blackemore).

    Il colore del vomito in corso di emorragia gastrica è simile al colore della coca oppure si definisce "vomito caffeano", se ricorda il colore del caffe'. Le feci, invece, si definiscono "melena", se il colore è quello della pece che si spennella per impermeabilizzare. In altri casi le feci possono assumere un colore come la marmellata scura di ribes, se la perdita è ddal tratto basso, per esempio dal sigma, dove il sangue si mescola alle feci e crea una massa molle, rossastra. Se invece il paziente evacua e bagna il gabinetto, allora di pensa a perdite dalle emorroidi e si parla di rettorragia franca.

    Vomito color coca-cola

    Feci color marmellata di ribes

    In padella, feci rosso brillanti, rettorragia

    Il nostro paziente assume regolarmente aspirina o altri farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), come il fenilbutazone o l'indometacina? Queste sostanze possono provocare gastrite erosiva o ulcera.

    La rettoraggia, invece, è l'emissione di sangue rosso dall'ano, segno di un'emorragia del tratto digestivo inferiore, in genere dovuta a congestione e perdita di sangue dal plesso emorroidario, oppure in corso di diverticolite emorragica, o per un cancro del retto-sigma, di colore rosso-scuro-brillante,  come la marmellata di ribes. Nella foto, in padella, spruzzo di feci mucosanguinolente per rettorragia.

     Invece la melena è nera, scura, opaca, come la pece, vedi la foto dove si reperta sul pannolone.

    Le rettorragie si distinguono in maggiori, quando determinano ipovolemia, e minori. Queste ultime variano in rapporto alla sede di origine del sanguinamento, alla sua quantità e frequenza ed alla eventuale concomitanza con la defecazione. Nel caso in cui il sanguinamento sia concomitante il sangue può trovarsi frammisto alle feci o sulla loro superficie, oppure comparire solo alla fine della defecazione, per esempio con gocciolamento, oppure se lo si riscontra in fase di pulizia. In base alle caratteristiche del sanguinamento è possibile formulare una prima ipotesi diagnostica:

    a) Se il sangue è mischiato alle feci, si penserà ad una perdita fino al sigma, in genere a cancro del colon o malattie infiammatorie intestinali, morbo di Crohn e Rettocolite ulcerosa

    b) Se il sangue copre le feci dall'esterno, allora la patologia è dell'ultimo tratto del digerente, cioè del canale e, dunque, dipenderà da ragadi anali o emorroidi

    c) Quando il sangue è imponente, allora l'emorragia potrà anche essere localizzata nel tratto alto del tubo digerente.

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