Il paziente che perde sangue dal tubo digerente: ematemèsi,
melena e rettorragia
appunti del dott. Claudio Italiano

cfr anche semeiotica_gastro
Generalità.
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anche Ematemesi, melena e rettorragia
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Fermo restando che chi ci legge può emettere feci scure picee anche
se ha mangiato liquirizia, Sali di bismuto (un antiacido), ferro per bocca e pasta
col sugo di seppia (specialità messinese!), si parla di melena quando
il paziente emette feci picee, per la presenza di sangue digerito nelle feci, per
la degradazione che l’acido cloridrico dello stomaco esercita sull’emoglobina,
durante un’emorragia del tubo digerente,
in genere del tratto alto fino al ligamento di Treiz, cioè una emorragia dell’esofago,
dello stomaco e del duodeno, anche se può avere origine anche dal digiuno e perfino
dal colon ascendente, anche se è evenienza rara, nel senso che il sangue non sarà
scuro; perché si manifesti una melena, comunque, sono necessari 60 ml di sangue.
Se la perdita è imponente, il sangue anziché essere digerito e, dunque, di colore
piceo, sarà più rosso, tendente al rosso-scuro brillante e le feci emesse maleodoranti.
In questo caso occorre prestare particolare attenzione poiché si può manifestare
uno shock ipovolemico ed il paziente sarà
pallido e sudato.

Ricercare rapidamente altri segni di shock come la tachicardia e la tachipnea, controllare
sempre la pressione, incannulare una vena e somministrare emagel, liquidi, elettroliti
e sangue, a seconda del calo dell’emoglobina; il paziente va posto in decubito
supino con la testa girata da un lato e i piedi sollevati. Inoltre occorrerà somministrare
anche ossigeno. L’ ematemesi, il vomito ematico, solitamente indica un sanguinamento
gastrointestinale sopra il legamento di Treitz, che sospende il duodeno al suo tratto
di giunzione con il digiuno. Un vomito rosso acceso o striato di sangue indica un'emorragia
in atto recente. Un vomito rosso scuro,
marrone o caffeano (colore e consistenza del caffè) indica ristagno nello stomaco
di sangue parzialmente digerito. Sebbene I'ematemesi sia causata solitamente da
malattie gastrointestinali, può dipendere da disturbi della coagulazione e da trattamenti
che irritano il tratto gastrointestinale. Anche in corso di
epistassi il sangue deglutito può anche
causare vomito ematico.
L'ematemési
è sempre un segno importante, ma la sua gravità dipende dalla quantità, dall'origine
e dalla rapidità dell'emorragia. Un'ematemesi massiva (vomito di 500- 1000 ml di
sangue) può essere potenzialmente letale.

L’ endoscopia d'urgenza può essere necessaria per determinare la causa del sanguinamento.
Prepararsi a introdurre un sondino nasogastrico (NG) per I'aspirazione o al lavaggio
con ghiaccio oppure per comprimere si usa un sondino particolare che si gonfia
a palloncino (cfr Sengstaken-Blackemore). Il colore
del vomito in corso di emorragia gastrica è simile al colore della coca.
Il nostro paziente assume regolarmente aspirina o altri farmaci antinfiammatori
non steroidei (FANS), come il fenilbutazone o l'indometacina? Queste sostanze possono
provocare gastrite erosiva o ulcera.
La rettoraggia, invece, è l’emissione di sangue rosso dall’ano, segno
di un’emorragia del tratto digestivo inferiore, in genere dovuta a congestione e
perdita di sangue dal plesso emorroidario, oppure in
corso di diverticolite emorragica, o per un cancro del retto-sigma, di colore
rosso-scuro-brillante, come la marmellata di ribes. Nella
foto, in padella, spruzzo di feci mucosanguinolente per rettorragia. Invece la
melena è nera, scura, opaca, come la pece, vedi la foto dove si reperta sul
pannolone.
Le rettorragie si distinguono in maggiori, quando determinano ipovolemia, e minori.
Queste ultime variano in rapporto alla sede di origine del sanguinamento, alla sua
quantità e frequenza ed alla eventuale concomitanza con la defecazione. Nel caso
in cui il sanguinamento sia concomitante il sangue può trovarsi frammisto alle feci
o sulla loro superficie, oppure comparire solo alla fine della defecazione, per
esempio con gocciolamento, oppure se lo si riscontra in fase di pulizia. In base
alle caratteristiche del sanguinamento è possibile formulare una prima ipotesi diagnostica:
a) Se il sangue è mischiato alle feci, si penserà ad una perdita fino al sigma,
in genere a cancro del colon o
malattie infiammatorie intestinali,
morbo di Crohn e
Rettocolite ulcerosa
b) Se il sangue copre le feci dall’esterno, allora la patologia è dell’ultimo tratto
del digerente, cioè del canale e, dunque, dipenderà da ragadi anali o emorroidi
c) Quando il sangue è imponente, allora l’emorragia potrà anche essere localizzata
nel tratto alto del tubo digerente.
Melena
Anamnesi ed esame obiettivo
Se le condizioni del paziente lo consentono, il medico deve indagare per capire
quando il paziente ha scoperto di avere feci picee e nere. Informarsi sulla frequenza
e l'entità della peristalsi e se la melena o rettorragiasi era già manifestata prima.
Occorre indagare su altri segni quali la presenza di vomito caffeano o ematemesi
o di ematochezia, cioè emissione di feci col sangue. Inoltre, il paziente fa uso
di farmaci antinfiammatori, alcole altre sostanze irritanti per il tratto gastrointestinale?
Inoltre, indagare se il paziente ha un'anamnesi positiva per lesioni gastrointestinali
(cancro,
gastrite,
esofagite,
ulcera, interventi
sullo stomaco ecc. )
Successivamente, ispezionare la bocca e il nasofaringe del paziente per rilevare
la presenza di sanguinamento, per esempio da varici della lingua. Effettuare un
esame della regione addominale
con auscultazione, palpazione e percussione.
Ematemesi, melena e rettorragia 2
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