Quando si legge un ecg, una volta appresi i rudimenti della lettura del tracciato elettrocardiografico (cfr ecg), occorre prendere visione e misurare con attenzione alcuni parametri che possono dare idea della patologia cardiaca che stiamo valutando, oltre che osservare il paziente e tenere conto della clinica. Il paziente è in ritmo sinusale, cioè i battiti del cuore, sono regolari negli intervalli, come se fosse un maestro di musica a fare battute all'orchestra? Ed il tracciato cardiaco è sinusale, cioè è possibile apprezzare le onde P (sistole atriale) a cui consegue il complesso QRS, espressione della sistole ventricolare? Oppure il cuore saltella ed il polso radiale altrettanto, non rispettando il ritmo cardiaco? Per esempio nelle extrasistolie o nell'aritmia nota come "delirium cordis", la fibrillazione atriale o, peggio, quella ventricolare... Ed il tracciato che cosa riporta?
I soli complessi QRS che si susseguono senza pause precise e con un onda seghettata o finemente seghettata? Dunque, ci troviamo di fronte alla fibrillazione?
( disturbi del ritmo cardiaco)
Il ritmo può essere: ritmo di base regolare oppure aritmico se la ormazionfe
dell'eccitazione è normotopa (= nodo sinusale) oppure eterotopa, per esempio giunzionale,
caotica atriale, dai ventricoli stessi e cosi via.
Frequenza, cioè i complessi QRS per un minuto di tracciato (ovviamente se il tracciato
è di 10 secondi si moltiplica per sei):
-Si parla di bradicardia se la frequenza è < 60/minuto; di tachicardia se la frequenza
> 100/minuto.
- Valori temporali:
- Onda P: dall'inizio alla fine, di norma fino a 0,1 secondi, è la prima che compare
nel complesso, di piccola statura, avanti al QRS
- Durata PQ: inizio dell'onda P fino all'inizio del complesso QRS, di norma da 0,12
a 0,2 secondi
Tempo abbreviato: tachicardia, sindrome WPW, sindrome LGL
Tempo prolungato: blocco AV (blocco atrio-ventricolare) cioè conduzione rallentata
o francamente bloccata tra atri e ventricoli.
Periodicamente in aumento, poi scomparsa della conduzione: blocco AV tipo II di
Wenckebach
Durata QRS: inizio del picco Q oppure R (in assenza di picco Q) fino alla fine
del picco S oppure R (in assenza di un picco S successivo), norma: 0,06-0.1 secondi
Durata QRS: 0,1 - 0,11 secondi: blocco di branca incompleto
Durata QRS > 0,12 secondi: blocco di branca completo (vedere sotto)
- Durata QT : inizio del picco Q fino alla fine dell'onda T, importante per esempio
se corretto per la frequenza cardiaca è il suo valore nei pazienti che assumono
psicofarmaci
Tempo abbreviato: ipercalcemia, digitale
Tempo prolungato: antiaritmici, sindrome QT congenita.
Altri segni da cogliere dal tracciato.
Sono essi espressione di complessi QRS elevati in altezza per spessore delle pareti
del miocardio, segno di ipertrofia per es. da ipertensione:
- Indice Sokolow-Lyon per ipertrofia ventricolare destra: R in Vt + S in V5 > 1.05
mV
- Indice Sokolow-Lyon per ipertrofia ventricolare sinistra: S in Vi + R in Vr, >
3 ; mV.
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- Alterazioni della forma dell'onda P.
Per esempio nel broncopatico per aumento della pressione polmonare può essere di
dimensioni aumentate e lo stesso se per insufficienza della valvola corrispondente
l'atrio è sotto pressione.
polmonare P (atriale destra): onda P accentuata (> 0,25 mV in derivazione
II), non ampliata, a punta, con carico dell'atrio destro (per es., cuore polmonare)
mitralica P (atriale sinistra): onda P allargata bicuspide (> 0,1 secondi)
con carico dell'atrio sinistro (per es., stenosi della valvola mitrale)
cardiaca P (biatriale): onda P allargata (> 0,1 secondi) e accentuata (>
0,25 mV), bicuspide con carico di ambedue gli atri
Modifiche della forma dei complessi QRS ( completa, incompleta vedere sopra):
blocco di branca destro: R in Vi spaccato a forma di M, S in 1, aVL, V5
e Vf, largo e rozzo (presenza in caso di cuore polmonare, embolia polmonare, difetto
del setto atriale, coronaropatia; presente anche nei soggetti sani co¬me blocco
incompleto)
blocco di branca sinistro: in I, aVL, V5 e V6 R spaccato, abbassamento
ST e T negativo; S in III, aVF, V1.3 profondo e largo (presente soprattutto con
coro¬naropatia)
blocco bifascicolare: blocco della branca destra + emiblocco anteriore sinistro
(tipo sinistro con eccessiva rotazione, vedere sopra)
- Picco Q patologico: larghezza > 0,03 secondi e profondità > 1/4 del successi¬vo
picco R, per es., cicatrici da infarto
-Alternanza elettrica: l'ampiezza del picco R cambia da un'azione all'altra, per
es., pericardite, grave scompenso cardiaco sinistro.
Le alterazioni del tratto ST spesso significano ischemia oppure alterazioni elettrolitiche: non vanno mai sottovalutate!
cfr Sollevamento del tratto ST
sollevamento dei tratti ST: per es., infarto del miocardio (principalmente ad
arco convesso), aneurisma della parete cardiaca, pericardite (principalmen¬te ad
arco concavo), anche nella vagotonia marcata (soprattutto in V2.4)
abbassamento dei tratti ST orizzontale: per es., insufficienza coronarica, digitale
abbassamento discendente dei tratti ST: per es., insufficienza coronarica, ipokaliemia,
digitale
abbassamento dei tratti ST a forma incavata/arcuata: tipico della digitale
abbassamento ascendente dei tratti ST: generalmente non patologico.
- Alterazioni della forma delle onde T:
onda T troppo alta: per es., nei giovani pazienti astenici, nella distonia vegetativa,
nell'iperkaliemia, "T da soffocamento" nell'infarto del miocardio
onda T appiattita: per es., ipokaliemia, insufficienza coronarica, digitale
onda T preterminale negativa (la freccia bisettrice nella figura è rivolta verso
il complesso QRS): per es., coronaropatia, ipertrofia cardiaca sinistra, iper-ventilazione,
spesso anche in bambini sani e nei giovani (V1-4)
onda T terminale negativa: (la freccia bisettrice nella figura 10 si allontana
dal complesso QRS): per es., ischemia coronarica recente o precedente, miocardite
oppure pericardite.
- Onda U: occasionale oscillazione di potenziale dopo l'onda T.
onde U alte: vagotonia, bradicardia, dopo impegno fisico (ECG sotto sforzo), cuore
dello sportivo, patologie del sistema nervoso centrale, ipokaliemia
onde U bifasiche o negative, reperto sempre patologico: sovraccarico cardiaco
destro o sinistro, angina pectoris, dopo infarto del miocardio oppure em¬bolia polmonare.
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