appunti del dott. Claudio Italiano
Cfr anche Il dolore_toracico
II dolore toracico della pericardite è spesso intenso e ad insorgenza improvvisa. Il dolore è acuto, aumenta con l'inspirazione e con il movimento del tronco e può essere alleviato chinandosi in avanti. Questo tipo di dolore può essere dovuto, almeno in parte, alla pleurite spesso concomitante. Unitamente a questo dolore di tipo puntorio, vi può essere un senso di pressione o dolenzia profonda che talora è irradiato al collo, alle braccia e al dorso.
Il dolore può accentuarsi con la deglutizione o con la tosse, mentre di solito non è influenzato dallo sforzo. Particolarmente caratteristico, ma meno frequente, è un dolore intermittente che compare con ogni battito cardiaco. Un'attenta anamnesi può risultare utile nel determinare l'eziologia della pericardite. Una forma molto frequente di pericardite idiopatica o virale è di solito preceduta da un'infezione delle prime vie aeree, mentre la pericardite tubercolare è preceduta da una storia di vecchia data (almeno qualche mese) di astenia, febbre e dimagrimento.
La pericardite postinfartuale o si sindrome di Dressler è soprattutto in relazione con un infarto miocardico transmurale recente, anche se talora questo evento morboso non è stato riconosciuto clinicamente. In base all'anamnesi si potranno sospettare anche altri moventi eziologici quali l'uremia, il lupus eritematoso, i traumi, le neoplasie o le sindrome da radiazione.
All'esame obiettivo, si riscontra caratteristicamente lo sfregamento pericardico. Questo rumore grossolano ha tre componenti: presistolica (sistole atriale), sistolica e diastolica, e possono essere presenti una o tutte queste componenti. In genere lo sfregamento viene udito meglio alla fine dell'espirazione con il paziente in posizione seduta. Lo sfregamento può ridursi di intensità o scomparire quando i foglietti pericardici vengono staccati l'uno dall'altro ad opera di un versamento.
- Infezioni virali: coxackie virus, adenovirus, mononucleosi
infettiva, influenza,
linfogranuloma venereo,
mycoplasma, AIDS;
infezioni batteriche: TBC, stafilococciche,
pneumococciche, meningococciche, streptococciche, da
haemophilus influenzae, clamidiae,
rickettia
- funghi, istoplasma, aspergillus,
amiloidosi
- Radiazioni
- Tumori primitivi: mesotelioma, teratoma,
fibroma, leiomiofibroma, lipoma
- Metastasi: carcinoma broncogeno,
carcinoma della mammella,
linfoma, leucemia,
melanoma.
- Granulomatosi: malattie del collageno, febbre reumatica, LES, vasculiti, sclerodermia;
- Anticoagulanti: eparina e dicumarolici
- Infarto del miocardio o sindrome di Dressler
- Farmaci: procainammide, disodiocromoglicato, idralazina, dantrolene
- Aneurisma dissecante
- Emopericardio
- Idropericardio.
- Chilopericardio
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Con la pericardite, compaiono contemporaneamente il dolore toracico e lo sfregamento, in contrasto con infarto miocardico acuto nel quale uno sfregamento di solito segue di ore o giorni l'insorgenza del dolore toracico.
I reperti obiettivi che si riscontrano nei casi di grossi versamenti pericardici o di sindrome costrittiva pericardica sono rappresentati dal segno di Ewart (una piccola zona di ipofonesi, di soffio bronchiale e di fremito tattile aumentato in vicinanza dell'angolo della scapola sinistra dovuta a compressione della base del polmone sinistro), turgore inspiratorio delle vene del collo e polso paradosso.
Nella pericardite acuta, l'elettrocardiogramma di solito dimostra un sopraslivellamento del tratto ST. Questo reperto si riscontra nella maggior parte
delle derivazioni, ad eccezione della AVR e della VI, nelle quali spesso si hanno
sottoslivellamenti speculari. In corso di pericardite acuta, di solito l'ampiezza
e la forma dell'onda T risultano invariate e il tratto ST sopraelevato è concavo,
mentre nell'infarto miocardico acuto le onde T possono essere isoelettriche o invertite
e il tratto ST appare convesso.