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Il dolore dell'addome medio

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  1. Approccio al paziente con dolore
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  3. Sedi del dolore
  4. Tipi di dolore

I dolori che insorgono nell'addome medio di solito si possono confondere con il dolore che insorge nelle porzioni relative all'addome superiore destro o sinistro e si confondono con quelli dell'epigastrio e del mesogastrio. Si tratta, cioè, dolori che dipendono da affezioni degli organi presenti in tali siti, cioè il fegato, con le vie biliari (calcolosi della colecisti, calcolosi della via biliare principale, pancreatiti, colon e, perfino, l'appendicite va messa in causa, compresi gli organi extraperitoneali, cioè il rene e le pleure).

Ma un dolore epigastrico deve fare sospettare soprattutto affezioni dello stomaco, siano esse ulcere o gastriti o ulcere del duodeno.  Più semplicemente un dolore periombelicale può dipendere da condizioni di iperperistaltismo e sindromi diarroiche. Ma pensiamo anche al diverticolo di Meckel.

Nella gastrite acuta, alla visita, il dolore alla pressione è per lo più diffuso, e si accompagna a nausea e senso di gonfiore (pancia gonfia) e basta palpare la regione gastrica e premere per evocarlo mentre nel caso di ulcera peptica è spesso circoscritto e di intensità maggiore.
Anche l'ernia dello hiatus esofageo provoca dolore e reflusso o rigurgito acido e sensazione del cibo in bocca, con digestione lenta e laboriosa e ripienezza.  Il dolore è urente, avvertito cioè come bruciore  retrosternale, dovuto alla risalita dell'acido nell'esofago, dove non ce ne può stare. Altre volte, l'acido che risale, può causare lesioni del tipo dell'esofago di Barrett. Inoltre mai trascurare un dolore dell'addome medio, poiché esso può celare insidie maggiori che vanno dal cancro dello stomaco, o del pancreas, o peggio ancora dell' esofago (palliazione del cancro dell'esofago). Ma Mai trascurare l'evenienza che si tratti di un dolore toracico, cioè correlato agli organi toraci, non ultimo il cuore nella sua porzione inferobasale! Potrebbe nascondere l'insidia del dolore stenocardico, della cardiopatia ischemica e dell'infarto del miocardio o, più semplicemente, delle pericarditi.

Se il dolore poi è più al centro, è vago, si collega con un pasto, specie se abbondante, possiamo pensare alla sindrome di Ortner, cioè alla "claudicatio intermittens addominale", su base flogistica nella periarterite nodosa ma anche su base aterosclerotica (malattia aterosclerotica). Ancora che dire dei dolori acuti di origine vasale, accompagnati da febbre, splenomegalia ed ascite refrattaria? Pensiamo alla trombosi della vena porta o all'embolia dell'arteria mesenterica o all'aneurisma dell'aorta addominale. In questi casi una TAC addome è imperativa, oppure la sindrome di Ortner può essere messa in evidenza con un'arteriografia del tripode celiaco. Infine ricordiamo la malattia diverticolare del colon, che può dare febbre e dolori addominali, con subocclusione.

Diagnosi

Sempre la clinica e l'approccio al paziente ci guidano nella diagnosi.

Le indagini strumentali da richiede sono:

Rx dell'addome in bianco (consente di valutare livellazioni, aria libera in addome, livelli idroaerei, segni di semplice coprostasi nella stipsi ecc.)

Ecografia dell'addome (ci guida specie per i calcoli della colecisti, i calcoli della via biliare principale, le colecistiti, le colangiti , i calcoli del rene ecc.),  a seguire, indagini di secondo livello, sono la TAC addome e la Risonanza o la ColangioRMN.

In caso di necessità di intervenire sulle vie biliari, richiederemo la ERCP diagnostico-operativa.

Rx del torace, per escludere le pleuriti e le pneumopatie, ma in questo caso ci può dire poco se il dolore è verso il mesogastrio, cioè intorno all'ombelico.
EGDS: indagine indicatissima per le ulcere, le gastriti e le esofagiti da reflusso.
La pH metria, indagine di secondo livello per individuare il dolore toracico dovuto a reflusso di materiale acido in esofago.
La manometria esofagea per porre diagnosi differenziale col dolore da nella prevenzione del rischio da ateromasia delle coronarie e gli spasmi esofagei ed altri disordini motori dell'esofago.

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