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Il distacco di retina

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Il distacco di retina

E' una raccolta di liquido sotto la retina, nella maggior parte dei casi provocata dallo sviluppo di una o più lacerazioni retiniche. Perché operare un distacco di retina ? 

Perché solo la chirurgia può ottenere un riaccollamento della retina.

Il trattamento laser non è più possibile a questo stadio della malattia.

Tipi di distacco

Una volta avvenuto il distacco, le cellule della superficie retinica iniziano a morire già dopo le prime 48 ore, determinando delle gravi perdite alla capacità visiva che si aggrava, ancora di più nel caso in cui il distacco interessi la parte centrale della retina (fovea). Esistono tre tipologie di distacco della retina:

- Distacco Regmatogeno: è causato da una rottura del tessuto retinico che consente l'ingresso di liquido nello spazio posteriore alla retina. è il tipo di distacco più frequente.
- Distacco Trazionale: causa delle trazioni sulla superficie retinica, provocandone il sollevamento. è frequente in casi di ischemia retinica, patologia derivante da altri fattori quali diabete, retinopatia, trombosi ecc.
- Distacco Essudativo: è caratterizzato dalla formazione di liquidi sotto la retina a seguito di infiammazioni o lesioni vascolari

Segni

Il paziente accusa grave perdita del visus:
- miodesopsie: vede corpi fluttuanti  come macchie, punti neri o mosche volanti che offuscano la visione
- fotopsie: vede  lampi di luce improvvisi che colpiscono in particolare la zona periferica del campo visivo
- scotomi: visione di un'ombra come di un sipario scuro,  nel campo visivo

L'operazione per il distacco di retina

L'intervento viene effettuato con il paziente in posizione supina, in un ambiente sterile, utilizzando l'oftalmoscopio indiretto e/o il microscopio. E' un atto chirurgico rilevante, poiché viene appianata la retina distaccata con l'uno o l'altro dei metodi sottodescritti associati diversamente secondo i casi:
• chiusura della o delle lacerazioni retiniche mediante l'applicazione sulla parete esterna dell'occhio di piombaggi e/o cerchiaggi;
• cicatrizzazione delle lacerazioni retiniche con l'applicazione di freddo (criocoagulazione), di caldo (fotocoagulazione laser).

In alcuni casi è necessaria:
• l'introduzione di gas nella cavità vitrea;
• puntura evacuativa del liquido sottoretinico;
• vitrectomia;
• sostituzione del corpo vitreo con gas od olio di silicone;
• estrazione del cristallino.

Durante l'operazione, il chirurgo può modificare per esigenze sopraggiunte il piano operatorio in presenza di tessuto di proliferazione epiretinico. La chirurgia già descritta non permette il ripristino dei fisiologici rapporti anatomici retinici.

Necessita pertanto un ulteriore tipo di trattamento chirurgico che consiste nella rimozione del vitreo (vitrectomia) ed asportazione delle membrane di proliferazione.
• ospedalizzazione: e necessaria l'immobilizzazione del paziente durante l'intervento chirurgico. I termini di ricovero adatto al suo caso le saranno proposti dal suo/oculista insieme all'anestesista.
• anestesia: l'intervento chirurgico può essere, eseguito in anestesia locale o generale. La scelta dipende da molti fattori tra cui il tipo di patologia da cui lei è affetto, dalle sue condizioni generali e dal grado di collaborazione.
• complicanze intraoperatorie:

Per quanto standardizzata e seguita da soddisfacenti risultati, l'operazione di distacco di retina non sfugge alla regola generale secondo la quale non esiste una chirurgia senza rischi. Non è dunque possibile al suo oculista garantire formalmente il successo dell'intervento.

Le complicazioni gravi del distacco retinico possono rendere necessario un secondo intervento e portare, nei casi estremi, ala perdita completa dell'occhio operato, se non addirittura alla perdita anatomica dell'occhio stesso. Si tratta di :
• aumento grave della pressione intraoculare;
• emorragie intraoculari;
• formazione di nuove lacerazioni e proliferazioni vitreoretiniche con distacco retinico recidivato;
• formazione di una membrana epiretinica maculare;
• alterazioni trofiche della regione maculare;
• intolleranza al materiale suturato sulla parete esterna dell'occhio;
• infezione intraoculare;
• atrofia del nervo ottico.

Altre complicazioni meno gravi sono la diplopia (vista sdoppiata) e la cataratta.

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