Ma in particolare la dispnea acuta riconosce: 1. da malattie primitive dell’apparato broncopolmonare 2. da malattie cardiache o interessanti il circolo polmonare
3. da malattie dei centri respiratori 4. da malattie neuromuscolari 5. da situazioni cliniche (diverse dalle precedenti) che determinano un inadeguato arrivo di ossigeno ai tessuti (per es. un’anemia)
In base al rilievo della difficoltà a respirare durante la fase inspiratoria o durante la fase espiratoria in:
I criteri diagnostici assoluti, per dimostrare che c’è dispnea (è necessaria la presenza di almeno 2 dei criteri sottoindicati) sono: I. PaO2 < 55 mmHg II. PaCO2 > 50mmHg (esclusa l’ipercapnia compensatoria dell’alcalosi metabolica)
III. Ph arterioso < 7,35 IV. Alterazione acuta della frequenza e dell’ampiezza respiratoria Le patologie che la sottintendono possono essere in genere riassunte in: Asma ed allergia (cfr auscultazione del paziente asmatico) malattie cardiovascolari ed angina (cfr anche lo scompenso,aritmie, infarto); in questi pazienti, si potrà notare un’astenia ingravescente, cioè una stanchezza anche a sforzi minimi, per esempio quello di salire una rampa di scale, oppure, nei casi più gravi, il paziente la notte dorme seduto a letto, in ortopnea; se deambula riesce solo a fare qualche passo e presenta le caviglie gonfie, le gambe appesantite dai liquidi ed un edema pretibiale con il segno della fovea, cioè schiacciando col polpastrello l’area edematosa, rimarrà una fossetta, definita dal latino "fovea" o detto anche "segno della digitopressione." bronchite cronica e bpco
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dispnea, diagnosi e clinica