Molte persone, specie gli anziani, ma talora perfino i bambini piccoli ed il piccolo bambino, possono soffrire di questo sintomo, cioè di questo segno esterno, che nasconde in vero delle patologie molto insidiose.
Tecnicamente la 'fame d'aria' strettamente respiratoria, si definisce dispnèa, che significa, dal greco, il cattivo respiro, ed è la sensazione soggettiva di difficoltà a respirare.
Ma il paziente che vi dice di avere affanno, non è sempre un paziente "respiratorio". Spesso dietro questo sintomo si nasconde una cardiopatia insidiosa!
Esistono diversi tipi di dispnea che, in base alla modalità d'insorgenza, si distinguono in:
-forme acute
-forme continue
-forme croniche riacutizzate
Ma in particolare la dispnea acuta riconosce:
1. da malattie primitive dell'apparato broncopolmonare
2. da malattie cardiache interessanti il circolo polmonare
3. da malattie dei centri respiratori
4. da malattie neuromuscolari
5. da situazioni cliniche (diverse dalle precedenti) che determinano un inadeguato arrivo di ossigeno ai tessuti (per es. un'anemia)
In base al rilievo della difficoltà a respirare durante la fase inspiratoria o durante
la fase espiratoria in:
dispnea inspiratoria
dispnea espiratoria
dispnea mista
Qualunque ne sia il motivo, la dispnea dipende dall'alterazione dell'ossigenazione del sangue con bassa pressione di ossigeno e scarsa eliminazione di anidride carbonica, dovuta a scompenso polmonare e/o ventilatorio, quindi insufficienza della funzione respiratoria.
I criteri diagnostici assoluti, per dimostrare che c'è dispnea (è necessaria la presenza di almeno 2 dei criteri sottoindicati) sono:
I. PaO2 < 55 mmHg
II. PaCO2 > 50mmHg (esclusa l'ipercapnia compensatoria dell'alcalosi metabolica)
III. Ph arterioso < 7,35
IV. Alterazione acuta della frequenza e dell'ampiezza respiratoria
Le patologie che la sottintendono possono essere in genere riassunte in:
- Asma ed
allergia (cfr
auscultazione
del paziente asmatico)
- Malattie cardiovascolari ed angina
related link:
Ossigenoterapia, quando, come e perchè
La fame d'aria, il paziente affannato