La disfonia può essere sintomo di malattie semplici e banali, in primis il raffreddore
complicato da laringite oppure espressione di cause severe, es. il tumore del polmone
o della tiroide o una paralisi nell'ictus.
- Congenite (sulcus cordale, laringomalacia, condromalacia, diaframma laringeo, mancanza
dell'epiglottide);
- Paralisi cordali (monolaterali o bilaterali, in adduzione o in abduzione);
- Infiammatorie (acute; croniche: noduli cordali, polipi cordali, disfonia disfunzionale
ipocinetica, disfonia disfunzionale ipercinetica, edema di Reinke);
- Endocrine
- Psicogene;
- Neoplastiche;
- Infettive (meningite, difterite);
- Lesioni vascolari del bulbo encefalico;
- Disfonia della muta vocale;
- Sclerosi laterale amiotrofica.
La foniatria si interessa in modo specifico delle alterazioni della voce. Importa qui ricordare alcuni quadri di più comune riscontro.
Si tratta di processi displastici della mucosa laringea. Sorgono in corrispondenza tra il terzo anteriore ed il terzo-medio del bordo libero delle corde vocali, dove più si toccano i bordi liberi delle corde vocali vere durante la fona/ione. Ispessimento dell'epitelio di superficie con reazione mixomatosa dello stroma. Sintomatologia: disfonia, in ispecie dopo uso prolungato della voce: in seguito, anche al mattino, con perdita talora improvvisa (insegnanti!). Diagnosi: sospetta per la professione del paziente; confermata dall'esame laringoscopico. Terapia: possibile regressione con cura ortofonica nel periodo iniziale. Poi asportazione, ma sempre con rieducazione ortofonica (facili recidive, se non viene corretta l'impostazione vocale).
La laringe va incontro a modi ficazioni anatomo-funzionali complesse che iniziano
sin dalla seconda infanzia, per completarsi nel periodo della pubertà. L'uso non
corretto della voce (nel canto, nello sforzo di gridare, ecc.) può indurre tipiche
modificazioni strutturali alle corde vocali (corde a grano d'orzo, ecc.) aggravate
dalle flogosi delle prime vie aeree. Sintomatologia: voce stridula, talora roca.
Diagnosi: esame laringoscopico. Diagnosi differenziale: con i papillomi dell'infanzia
(disfonia più grave e continua, anche dispnea). Terapia: riposo vocale (non cantare,
non gridare). Profilassi: flogosi delle prime vie aeree.
Il persistere di voce infantile per mancato sviluppo degli organi vocali (disfunzione
ormoniche, ecc.).
Persistenza di voce infantile, pur avendo subito la laringe normale evoluzione strutturale. Origine psicogena. Il problema va risolto facendo parlare il paziente senza il controllo acustico della voce (con l'assordamento).
Fa parte di un quadro più complesso; il compito del laringologo è diagnostico, non
terapeutico. Generalmente sesso femminile. Sintomatologia: impossibilità a parlare
con voce di conversazione o a timbro alto, mentre è possibile la voce bisbigliata.
Tosse sonora! Diagnosi: esame laringoscopico: laringe anatomo - funzionalmente indenne.
Terapia: v. Isterismo.
Ematoma della corda vocale ("coup de fouet"). Per sforzo vocale acuto, versamento
emorragico sottomucoso nella corda vocale, generalmente unilaterale. Sintomatologia:
improvvisa disfonia, persistente nei giorni successivi.
Diagnosi: esame laringoscopico.
Angioma della corda vocale. Sforzo meno1 intenso (canto, ecc.); piccolo versamento
emorragico generalmente al terzo/medio della corda vocale vera, sulla pagina superiore,
poi sul bordo libero. Sintomatologia: disfonia, non grave, persistente (trasformazione
dell'angioma in fibroangioma: se non riposo vocale e cure adeguate). Diagnosi: esame
laringoscopico. Terapia: vasoprotertori; riposo vocale; antiessudativì; fece. Se
fibroangioma: ablazione per via laringoscopica. Controllo fonetico (sa vi è errata
impostazione vocale, facile recidiva e talora nella stessa zona).
Ulcera di Jackson o ulcera di contatto. Nella regione interatineoidea, per trauma vocale continuo, in ispecie se con errata impostazione vocale. Predisposizione individuale. Sintomatologia: disfonia persistente, con difficoltà all'emissione della voce. Diagnosi: esame laringoscopico (ulcerazione in sede interaritenoidea, con bordi vegetanti), terapia: riposo vocale; controllo fonetico. Ev. galvanocaut. puntiformi, per ridurre tessuto esuberante; laser. Cure locali con aerosol di antibiotici e ccjrtisoniei (Flebocortid), ecc
Lesioni da caustici. Paradigmatiche, perché le più note; più gravi gl i alcalini
degli acidi. Anche liquidi o cibi, se ingeriti molto caldi! Sintomatologia: odinofagia
improvvisa, disfagia, incipiente dispnea. Diagnosi: esame laringoscopico. Edema
e iperemia diffusa della mucosa dell'aditus, del bordo epiglottide, delle pliche
ariepiglottiche e delle aritenoidi. Terapia: cortisonici per via locale e generale
(Flebocortid; Flantadin; antibiotici per flogosi secondaria; ghiaccio intorno al
collo e per bocca; riposo vocale e cibi liquidi e freddi.
Corpi estranei. Qualunque oggetto (in ispecie in età infantile). Sintomatologia:
dispnea improvvisa, talora dolore (se appuntito). Diagnosi: nessuna manovra alla
cieca! Delicata anche la laringoscopia indiretta, se non fatta da persona pratica
ed in ambiente attrezzato (spasmo della glottide!). Terapia: il solo dubbio richiede
ricovero immediato (possibilità di spasmo anche improvviso e letale).
Contusioni. Rare, per posizione protetta della laringe (nei motociclisti; nei ciclisti,
ecc.). Sintomatologia: dolore ad ogni atto di deglutizione (che solleva la laringe).
Anche modesta dispnea. Diagnosi: ecchimosi e talora piccole abrasioni sullacute;
ecchimosi e petecchie sulla mucosa; disfonia, se interessata la corda vocale o aritenoidi.
Terapia: riposo vocale. Cortisonici; vasoprotettivi; antiedemigeni.
Fratture. Grave trauma diretto. Rare nell'infanzia (cartilagine elastica) e nelle
persone anziane (cartilagine ossificata). Sintomatologia: sempre grave. Possibilità
di immediato arresto respiratorio letale. In ogni caso: dispnea, disfonia, disfagia.
Diagnosi: facile, per i segni estemi del trauma e la gravità della dispnea, sintomo
dominante valutabile anche senza alcuna manovra laringoscopica. Terapia: anche se
la dispnea è modesta, ricovero immediato, per possibilità di rapida ingravescenza
(enfisema sottocutaneo, emorragia intralaringe, ecc.).
Ferite penetranti laringo-lracheali. Generalmente per eventi bellici, atti criminosi,
tentativi di suicidioJSe emorragia, con lesione grave tessuti laringei; dispnea
immediata, con esito Male. Se lesione meno grave: lussazione aritenoide; paralisi
uni- o bilaterale dei nefvi ricorrenti; ecc. Terapia: possibile solo se in ambiente
qualificato. Assicurare pervietà respiratoria (intubazione e/o tracheotomia).
Stenosi laringea cronica. Esilo di gravi lesioni flogistiche della mucosa e delle cartilagini della laringe (difterite; laringotifo; ecc.), e/o di traumi laringei diretti, anche non perforanti (lussazione aritenoide; ecc.). Lume laringeo occluso da processo cicatriziale (distensione e profondità diverse (tanto più grave quanto più in giovine età è becorso il processo lesivo). Sintomatologia: stenosi respiratoria grave (portatori apermanenzaperanni di cannulatracheale). Diagnosi e terapia: lesione sempragrave e di difficile cura. Necessari lunghi periodi di ricovero, nell'arco anche ai anni, per togliere il tessuto cicatriziale e rifare un canale laringeo sufficien emente pervio. Residuano non di rado alterazioni della voce (blocco aritenoidi; lesioni delle corde vocali vere, ecc.).