appunti del dott. Claudio Italiano
Si pone diagnosi di diabete se un paziente presenta i seguenti valori di glicemia e/o di emoglobina glicosilata:
- Valori a digiuno> 126 mg/dl in due occasioni - Dopo due oreSignifica che sin dal lontano 1979 c’era molta confusione circa i criteri diagnostici adottati per la classificazione del diabete, cosicchè il “National Institutes of Helath Diabetes Data Group” o NDDG negli USA propose i criteri diagnostici che furono allora fondati su studi epidemiologici che stabilivano una correlazione tra valori della glicemia ed insorgenza delle complicanze microvascolari (retinopatia, nefropatia, neuropatia diabetica). Queste complicanze furono associate a valori delle glicemie a digiuno e dopo curva da carico orale con glucosio che raggiungevano determinati valori (vedi la tabella). La classificazione ottenuta fu accettata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Secondo questi criteri la diagnosi di diabete era certa se, anche senza segni clinici, se i valori di glicemia a digiuno su plasma venoso, riscontrati in più di un’occasione fossero eguali o superiori a 140 mg/dL. Ma oggi tale valore, anche se è rimasto "scolpito" nella mente dei vecchi medici, non è più accettato, perchè si è visto che già con glicemie a digiuno di 115-125 mg/dl si potevano avere problemi di retinopatia diabetica. Inoltre, in Italia, per es. i diabetologi impiegano la vecchia metodica della curva da carico con glucosio per stressare il pancreas e scoprire i soggetti che a digiuno sembravano in range e, che dopo carico, appunto, avevano glicemie elevate. Però era possibile che un individuo avesse una glicemia a digiuno inferiore a 140 mg/dl ma superiore a 110 mg/dl. Sarebbe stato un diabetico? In questo caso è indicata la “prova da carico orale” di glucosio o test OGTT , cioè “ Oral Glucose Tolerance test”.
In sintesi si definiva diabetico colui il quale presentava:
Il test da carico definisce le seguenti categorie di soggetti: |
valori delle glicemie in mg/dl |
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SOGGETTI NORMALI
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Valori a digiuno | <110 mg/dl | |
Dopo due ore dal carico | < 140 mg/dl | |
IFG alterata tolleranza Valori a digiuno |
110-125 | |
IGT intolleranza al glucosio (dopo
OGTT) Valori a digiuno |
tra 110-139 < 140 |
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Dopo due ore dal carico di glucosio x os
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tra 140 e 199
< 200 |
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Diagnosi DMT2 Valori a digiuno Dopo due ore |
> 126 > 200 |
Il valore prescelto di 126 mg/dl ha inoltre, secondo gli stessi studi, il medesimo significato del valore di 200 mg/dl a 2 ore dopo il carico di glucosio, già ritenuto diagnostico di diabete secondo i criteri OMS/NDDG del 1985, come si è detto poco sopra. Però i soggetti che a digiuno avevano una glicemia maggiore di 140 mg/dl hanno una glicemia a due ore da carico sicuramente maggiore di 200 mg/dl, ma non tutti quelli che hanno 200 mg/dl dopo carico a 2 ore, avranno a digiuno valori maggiori o uguali a 140 mg/dl, solo ¼ di essi! Per cui l’ADA con l’abbassamento della soglia della glicemia a digiuno ha consentito di reclutare un numero maggiore di soggetti diabetici da trattare e quindi ha assunto quasi un ruolo preventivo per l'insorgenza del diabete conclamato, quello con lo scompenso glicometabolico ed i danni d'organo: Il piede diabetico la retinopatia diabetica Speciale sulla retinopatia diabetica, prevenzione e curaLa nefropatia diabeticaLa neuropatia diabetica, cioè i dolori agli arti e non solo!La neuropatia diabetica, le varie manifestazioni sistemiche) L’individuazione di una nuova soglia diagnostica della glicemia a digiuno ha portato anche alla definizione da parte di un Comitato di esperti dell’ADA ad una nuova categoria corrispondente, cioè ha permesso di reclutare i soggetti con - IFG o Impaired Fasting glucose, cioè Alterata Glicemia a Digiuno, cioè coloro che hanno glicemie comprese tra 110 e 125 mg/dl
cfr anche classificazione del diabete mellito: i tipi di diabete
indice di diabetologia