Chi possiamo definire diabetico?

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appunti del dott. Claudio Italiano

La diagnosi di Diabete

Claudio Italiano

Si pone diagnosi di diabete se un paziente presenta  i seguenti valori di glicemia e/o di emoglobina glicosilata:

- Valori a digiuno> 126 mg/dl in due occasioni

- Dopo due ore dal carico orale di glucosio (vedi sotto) >  200 mg/dl

- una emoglobina glicata (HbA1c)  > 6.5 %

Puoi pensare di essere diabetico se:

-controllo della glicemia hai sempre la bocca asciutta ed hai sete (polidipsia),  urini spesso (poliuria),  stai dimagrendo senza una ragione; hai sempre infezioni e foruncoli, bruciore vaginale e candidosi vaginale, bruciore alla minzione. In questo caso pensa che puoi avere una glicosuria massiva, cioè se nelle tue urine ci può essere glucosio, evenienza questa che normalmente non può starci e, peggio,  se è comparsa chetonuria o se hai una glicemia occasionale maggiore o uguale a 200 mg/dl.

Sembrerebbe un controsenso, ma non tutti i soggetti affetti da diabete soffrono dello stesso tipo di malattia.

Che significa?

Significa che sin dal lontano 1979 c’era molta confusione circa i criteri diagnostici adottati per la classificazione del diabete, cosicchè il “National Institutes of Helath Diabetes Data Group” o NDDG negli USA propose i criteri diagnostici che furono allora fondati su studi epidemiologici che stabilivano una correlazione tra valori della glicemia ed insorgenza delle complicanze microvascolari (retinopatia, nefropatia, neuropatia diabetica). Queste complicanze furono associate a valori delle glicemie a digiuno e dopo curva da carico orale con glucosio che raggiungevano determinati valori (vedi la tabella). La classificazione ottenuta fu accettata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Secondo questi criteri la diagnosi di diabete era certa se, anche senza segni clinici, se i valori di glicemia a digiuno su plasma venoso, riscontrati in più di un’occasione fossero eguali o superiori a 140 mg/dL. Ma oggi tale valore, anche se è rimasto "scolpito" nella mente dei vecchi medici, non è più accettato, perchè si è visto che già con glicemie a digiuno di 115-125 mg/dl si potevano avere problemi di retinopatia diabetica. Inoltre, in Italia, per es. i diabetologi impiegano la vecchia metodica della curva da carico con glucosio per stressare il pancreas e scoprire i soggetti che a digiuno sembravano in range e, che dopo carico, appunto, avevano glicemie elevate.  Però era possibile che un individuo avesse una glicemia a digiuno inferiore a 140 mg/dl ma superiore a 110 mg/dl. Sarebbe stato un diabetico? In questo caso è indicata la “prova da carico orale” di glucosio o test OGTT , cioè “ Oral Glucose Tolerance test”.

In sintesi si definiva diabetico colui il quale presentava:

  • due valori di glicemia a digiuno maggiori o uguali a 140 mg/dl e maggiori o uguali a 200 mg/dl a due ore dopo il test da carico.

  • Se, invece, i valori della glicemia a digiuno erano fra 110 e 139 mg/dl e i valori dopo il carico  compresi tra 140 e 199, allora avremmo avuto un soggetto con una “Intolleranza al glucosio” o IGT (Impaired Glucose Tolerance).

  • E fin qua tutto chiaro se non fosse che l’ADA, cioè  la “ American Diabetes Association”  ha proposto nel 1997  un’ulteriore revisione dei criteri diagnostici, affinché fossero contemplati fra i diabetici più soggetti, evidentemente abbassando la soglia per definire un individuo diabetico, abbassando il fatidico valore di 140 mg/dl del digiuno a 126 mg/dl. Il razionale di questa modifica consiste nei risultati di uno studio di popolazione che ha dimostrato come l’incidenza di retinopatia aumenti in modo significativo già a valori di glicemia di poco superiori a 120 mg/dl e lo stesso dicasi per patologie macrovascolari (coronaropatie e neuropatie periferiche).

    Il test da carico definisce le seguenti categorie di soggetti:

    valori delle

    glicemie in mg/dl

     
    SOGGETTI NORMALI

    Valori a digiuno <110 mg/dl
    Dopo due ore dal carico < 140 mg/dl
    IFG alterata tolleranza

    Valori a digiuno

    110-125

    IGT intolleranza al glucosio (dopo OGTT)

    Valori a digiuno

     

     tra 110-139

    < 140

    Dopo due ore dal carico di glucosio x os

    tra 140 e 199

     < 200

    Diagnosi DMT2

    Valori a digiuno

    Dopo due ore

     

    >  126

    >  200

    I
    l valore prescelto di 126 mg/dl ha inoltre, secondo gli stessi studi, il medesimo significato del valore di 200 mg/dl a 2 ore dopo il carico di glucosio, già ritenuto diagnostico di diabete secondo i criteri OMS/NDDG del 1985, come si è detto poco sopra. Però i soggetti che a digiuno avevano una glicemia maggiore di 140 mg/dl hanno una glicemia a due ore da carico sicuramente maggiore di 200 mg/dl, ma non tutti quelli  che hanno 200 mg/dl dopo carico a 2 ore, avranno a digiuno valori  maggiori o uguali a 140 mg/dl, solo ¼ di essi!  Per cui l’ADA con l’abbassamento della soglia della glicemia a digiuno ha consentito di reclutare un numero maggiore di soggetti diabetici da trattare e quindi ha assunto quasi un ruolo preventivo per l'insorgenza del diabete conclamato, quello con lo scompenso glicometabolico ed i danni d'organo:

    Il piede diabetico

    la retinopatia diabetica

    Speciale sulla retinopatia diabetica, prevenzione e curaLa nefropatia diabeticaLa neuropatia diabetica, cioè i dolori agli arti e non solo!La neuropatia diabetica, le varie manifestazioni sistemiche)

    L’individuazione di una nuova soglia diagnostica della glicemia a digiuno ha portato anche alla definizione da parte di un Comitato di esperti dell’ADA ad una nuova categoria corrispondente, cioè ha permesso di reclutare i soggetti con

    IFG o Impaired Fasting glucose, cioè Alterata Glicemia a Digiuno, cioè coloro che hanno glicemie comprese tra 110 e 125 mg/dl

    La prova da carico o OGTT.

    Si esegue a digiuno di mattino, dopo circa 12 ore di digiuno e tre giorni di dieta contenenete un minimo di 150 g di carboidrati e di  normale attività fisica, quindi in condizioni tali da stressare il pancreas. Il test consiste nel far bere 100 g di glucosio anidro disciolti in 250 ml di acqua in 5 minuti. Nei bambini il calcolo è di 1,75 g di glucosio per kg di peso. Per le diabetiche gravide se ne parla altrove.  Il sangue viene raccolto dopo due ore dal carico. Il rationale per prolungare i prelievi dopo le due ore, a 180 minuti risiede nel fatto che alcuni individui possono avere delle crisi ipoglicemiche.  Talora il test da carico è associato alla curva insulinemica per dimostrare che l’insulinemia basale è elevata e così anche la risposta insulinemica, nelle forme di diabete con resistenza insulinica.

    cfr anche  classificazione del diabete mellito: i tipi di diabete

     

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