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Demenze, come si classificano

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La demenza, di che cosa parliamo?

La demenza è un deterioramento globale delle funzioni mentali sia negli aspetti intellettuali, conoscitivi e emozionali che affettivi, cui consegue una globale disgregazione della personalità che si manifesta sia sul piano intellettivo che comportamentale con riduzione e perdita della capacità di apprendere e quindi di adattarsi ai cambiamenti dell'ambiente. Si caratterizza ancora per disturbi emozionali, con la compromissione della memoria soprattutto per gli avvenimenti recenti.

Il DSM IV definisce la demenza come la presenza di deficit cognitivi multipli, che inducano compromissione della memoria, senza alterazione dello stato di coscienza. I deficit devono essere tali da determinare una significativa limitazione del funzionamento sociale e lavorativo.

In circa il 10% degli anziani sono rilevabili segni di deterioramento significativo; sopra gli 80 anni la frequenza raggiunge il 20%

La demenza non rientra nel normale iter di invecchiamento del paziente anziano ed è un processo lento che si sviluppa nel tempo. Nel delirium, invece,  il disturbo cognitivo è improvviso e fluttuante con esordio insidioso

Segue il nostro video illustrativo delle problematiche concrete del delirio

Il quadro clinico in generale si caratterizza per i seguenti sintomi fondamentali:

1) Disturbi dell'attenzione e della concentrazione.
2) Compromissione della memoria, con ridotta capacità di apprendimento, di memorizzazione e di rievocazione degli eventi recenti ed anche passati. Confabulazione.
3) Riduzione del patrimonio ideativo, povertà dei contenuti ideici, ripetitività, compromissione del pensiero.
4) Disturbi del pensiero, perdita delle capacità di aderire alla realtà con sospettività, ideaione a sfondo persecutorio, ipocondria e gelosia.
5) Perdita delle capacità critiche e di giudizio.
6) Aumentata reattività, estrema selettività degli stimoli. Incapacità a valutare, integrare ed analizzare le informazioni ricevute. Tendenza verso reazioni catastrofiche.
7) Mancanza di iniziativa e di spontaneità, apatia, distacco, mutacismo, indifferenza, stereotipie e automatismo.
8) Eccitamento, clamorosità, iperattività afinalistica e inconcludente
ti) Disturbi dell'affettività, superficialità emotiva. Riduzione degli interessi generali e della consapevolezza della propria malattia. Ottusità affettiva, euforia, labilità affettiva, aumentata irritabilità.
10) Disturbi della coscienza, restringimento e offuscamento del campo di coscienza, onirismo, disorientamento temporo-spaziale.
11) Disturbi delle simbolie (linguaggio, grafica, espressione).
12) Sovvertimento degli istinti fondamentali, perdita del controllo degli sfinteri.
13) Progressivo decadimento dello stato fisico.
14) Alterazioni anatomopatologiche, caratterizzate da riduzione della massa cerebale con approfondimento dei solchi e delle scissure, assottigliamento delle circonvoluzioni, dilatazione dei ventricoli, spopolamento neuronale e con lievemente diversi aspetti istopatologici nelle varie forme.

L'esordio si accompagna spesso con ansia, depressione, riferibili all'esperienza del paziente dinanzi alla crescente difficoltà di apprendere e di ricordare. Sono frequenti  in questa fase: una facile preoccupabilità con lamentele per vaghi disturbi somatici (ipocondria); una tendenza all'isolamento, ed alla depressione, per cui il paziente trova conforto solo nell'ambiente familiare; risposte emotive esagerate, indifferenza affettiva, periodi di facile irritabilità ed eccitabilità. Si fa strada quindi la sintomatolologia tipica della compromissione della memoria, allo stato confusione mentale con grave decadimento delle condizioni psichiche fino allo sfacelo mentale.  Dal punto di vista etiopatogenetico, la s. demenziale può essere suddivisa in due gruppi principali: le demenze primarie, sostenute da un processo abiotrofico-degenerativo la cui genesi è tuttora oscura, Comprendenti la malattia di Alzheimer, di Pick, di Creutzfeldt- Jakob, e le demenze senili ed altre e le demenze secondarie in cui il processo degenerativo ed atrofico prende l'avvio da noxae diverse e da processi morbosi distinti con varie alterazioni anatomiche a carico del S.N.C, (v. Stati tossinfettivi, vasculopatie, neoplasie, traumatismi, etc.).

Demenze primarie e secondarie

Demenze primarie

- Demenze presenili: a) malattia di Alzheimer-Perusini: b) malattia di Pick
- Demenza senile
- Malattìa di Creutzfeldt-Jakob
- Corea di Huntington
- Altre: morbo di Parkinson, paralisi sopranucleare progress., degeneraz. spinocerebell., complesso demenza-Parkinson di Guam, malattia di Hallovorden-Spatz.
 

Demenze secondarie

- Demenze arteriopatiche (v. arteriosclerosi cerebrale, Burger, etc.)
- Ipossia cerebrale
- Malattie metaboliche: mixedema, ipoglicemia, mal. epatiche cro-niche, uremia, mal. di Wilson, etc.
- Malattie nutrizionali: sindrome di Wernicke-Korsakoff, deficienza di vit. B12, pellagra, mal. di Marchiafava-Bignami (v. Alcoolismo)
- Intossicazioni da metalli pesanti (piombo, mercurio, manganese)
- Intossicazioni da farmaci
- Idrocefalo normoteso
- Neoplasie
- Traumi
- Infezioni cerebrali (batteriche, micotiche, luetiche).

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