Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento e utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Cliccando su "Accetto" acconsenti all'uso dei cookie.

Carciofo, tarassaco, curcuma, rosmarino per la steatosi epatica

  1. Gastroepato
  2. Articoli epatologia
  3. Il fegato e le piante

 

Fegato ed integratori

Già vi parlai a suo tempo, in questo sitoweb, di altre piante e specialità medicinali che sono di grande beneficio per la terapia del fegato grasso, fra cui il cardo mariano e l'ademetionina, la colina e quant'altro (cfr fegato grasso: la cura).

In questa pagina, tratteremo esclusivamente di altre piante e  principi naturali contenuti nelle piante di cui in appendice riportate. vi ricordiamo allo scopo che esistono anche farmaci che contengono tutti i principi es. cinarepa, epatomed, silirex, silimarina, silimarin, legalon, ecc.

Tra le patologie emergenti della vita moderna, la steatosi epatica è oggi di grande attualità. Per quanto riguarda le steatosi epatiche, dobbiamo operare subito un distinguo e classificare questa patologia in:

— Steatosi eatica da dieta errata con apporto di grassi saturi esagerato (cfr dieta equilibrata)

— Steatosi epatica da dieta, al contrario drastiche

— Steatosi da farmaci epatolesivi, aflatossine, tetracloruro, acetaldeide dell'industrie ecc.

— Steatosi epatica da ridotto smaltimento di grassi (disordini genetici e dislipidemie, cfr lipidi, deficit di apolipoproteine)

— Steatosi epatica da aumentata sintesi di grassi e tesaurismosi

— Steatosi epatica in corso di intossicazione cronica da alcool

— Steatosi epatica in corso di diabete mellito tipo 2 e sindrome metabolica

—Steatosi epatica da stress, da eccesso di caffeina, da ipotiroidismo

—Steatosi da deficit di vitamine B12, PP

Steatosi Epatica Alcolica 

(cfr diabete e steatosi, stetatosi e cura ).

Tarassaco

Il carciofo

L'alcool per esempio ha svariati effetti sul nostro organismo (ad esempio a livello del sistema nervoso centrale dove deprime i centri inibitori, mentre a livello gastrico ha un potente effetto infiammatorio), ma i peggiori sono quelli a livello epatico.

Infatti nel fegato l'etanolo viene metabolizzato ad acetaldeide o attraverso la via delle catalasi, nei perossisomi, o con impiego dell'enzima alcool-deidrogenasi, con impiego di un coenzima, in NAD+ che si riduce a NADH e favorisce un'altra reazione che è quella che va nel senso della produzione dei trigliceridi., andando indirettamente a favorire la steatosi. Altra via è quella del citocromo P450, che impiega il ferro e produce acetaldeide.

Comunque sia l'acetaldeide favorisce la perossidazione dei lipidi, una reazione dannosa che causa danno a livello degli organuli cellulari poiché i mitocondri possono rallentare la β-ossidazione, cioè il processo di smaltimento ed utilizzo dei grassi con accumulo di lipidi e, dunque, di steatosi. Ne deriva anche una ridotta sintesi di apolipoproteine.

Le piante ed il fegato

Fortunatamente la natura ci ha dotati del glutatione, che però viene a mancare in corso di intossicazione da alcool e causa pure la riduzione della S-adenosil-metionina.

La deplezione di SAM comporta una ipometilazione degli acidi nucleici della cellula e questo potrebbe essere correlabile con una maggiore probabilità di cancerogenesi.

Infine l'acetaldeide ha anche la capacità di formare addotti proteici e lipidici, cosa che stimola la risposta linfocitaria e macrofagica del nostro organismo con conseguente produzione di citochine e fattori come la TNF alfa ed innescare la infiammazione e la fibrosi con conseguente cirrosi epatica.

Le piante per fortuna intervengono con prodotti che si estraggono dal carciofo, cosi definito dagli arabi, al-kharsh•f, da cui si estrae il cynaran, con elevata componente di acidi caffeilchinici.

 Dopo l'acqua, il componente principale dei carciofi sono i carboidrati, tra i quali si distinguono inulina e fibre.

Il soffione, dal tarassaco

Rosmarino fiorito

I sali minerali principali sono il sodio, il potassio, il fosforo ed il calcio. Tra le vitamine prevale la presenza di B1 e B3 e vitamina C. Più importante per spiegare le attività farmacologiche degli estratti di carciofo è la presenza di un complesso di metaboiliti secondari, fra cui l'acido caffeico, l'acido clorogenico, l'acido neoclorogenico, l'acido criptoclorogenico e la cinarina,; i flavonoidi, la rutina ed i lattoni sesquiterpenici. La cinarina sembra avere effetti colagoghi, cioè facilità la produzione di bile e previene l'ittero ostruttivo

cfr Le calcolosi della colecisti
La calcolosi della via biliare principale
La sfinterotomia endoscopica
La bilirubina.

Gli estratti di carciofo hanno mostrato in studi clinici di migliorare la coleresi e quindi di favorire la digestione nei soggetti con insufficienza epatica,

oltre che azioni sullo smaltimento dei grassi epatici e nella steatosi.

I derivati dell'acido caffeico in genere mostrano effetti antiossidanti e protettivi nell'intossicazione alcolica e da farmaci e nella perossidazioni e nello stress ossidativo. La coleresi facilitata migliora anche la stitichezza. Sembra infine che abbia un'azione pure sul diabete mellito, a causa dei principi amari sull'equilibrio insulina/glucagone (cfr glucidi).

Il tarassaco, che cresce spontaneamente a Milazzo, nella Riserva del Capo di Milazzo  o taraxacum officinalis o "dente di leone" o "fiore dei bufi", o"piscialetto" in dialetto veneto, è una pianta spontanea erbacea che cresce bene in Sicilia ma anche al nord e fino ai 2000 metri, oltre che nel mediterraneo e produce una margherita dai petali sottili, molto bella a vedersi, con le foglie lanceolate che fiorisce a primavera, e che, poi, essiccandosi, crea il "soffione", cioè un'inflorescenza, un pappo bianco, peloso, con cui giocano i bambini, che soffiandoci sopra fa volare i semini come se fossero tanti omini col paracadute! Per quanto concerne i principi attivi, la pianta è una vera ricchezza.

La foglia contiene particolarmente: derivati di acido taraxinico (sesquiterpenlactone), triterpeni e steroidi ,flavonoidi , vitamine (B1, B2, C, E).

La radice è particolarmente ricca di: sesquiterpenlactoni, acido taraxinico e taraxacolide, triterpeni e steroidi, taraxacosidi , acido linolico e linoleico (grandemente necessari nella dieta).

Curcuma o curcuma longa o zafferano dell'India possiede proprietà antiinfiammatorie.

Curcuma

Si ritiene che la curcuma sia dotata di molte proprietà medicinali e molti la usano in India come antisettico per tagli, scottature e contusioni. Medici della medicina Ayurvedica ritengono che contenga fluoride (la forma ridotta del fluoro), elemento essenziale per i denti.

E' anche utilizzato anche come agente antibatterico. In alcune regioni dell'Asia è assunto come supplemento alimentare, utile per chi ha problemi di stomaco. è popolare come tee ad Okinawa, Giappone.

E' attualmente sotto investigazione per l'utilizzo nella malattia di Alzheimer. cancro e disturbi del fegato.. La curcuma, è divenuta anche popolare come prodotto per combattere la depressione. Solo ultimamente gli scienziati occidentali, hanno riconosciuto le proprietà medicinali della curcuma.
Infine il rosmarino, da cui si estrae un olio essenziale.

Il rosmarino.

 (Rosmarinus officinalis,) è un arbusto appartenente alla famiglia delle Lamiaceae.

 E' l'unica specie del genere Rosmarinus, se si prescinde da alcune sottospecie a volte elevate al rango di specie (p.es. Rosmarinus eriocalix, per molti una semplice sottospecie di Rosmarinus officinalis) e da Rosmarinus chilensis, che diversi autori attribuiscono al genere Sphacele o anche al genere Alquelaquen.

Le proprietà sono aromatizzanti, aperitive, digestive, , antispasmodiche, diuretiche, balsamiche, antisettiche, rubefacenti e stimolanti, ma soprattutto capacità detossicante e antiossidanti nello stress perossidativo da farmaci e alcool.
Fegato:

indice argomenti di epatologia