Malattia diverticolare

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Non esistono studi randomizzati che confrontano gli effetti di una dieta ricca di fibre o di una dieta associata a supplementi di fibre rispetto al placebo nella prevenzione delle complicanze della malattia diverticolare. Per una questione di logica, una dieta con le fibre aiuta la peristalsi intestinale e previene la formazione di tasche diverticolari, a meno che un soggetto non sia affetto da malattie infiammatorie intestinali, patologia questa che non consente l’impiego di fibre le quali avrebbero un’azione irritativa e lesionante sulle mucose già fragili ed infiammate. Vediamo per quali farmaci vi è indicazione all’uso o evidenza clinica circa l’impiego:
Rifamixina
glucomannano
Crusca
ispagula
metilcellulosa
lattulosio

cfr Dieta con le fibre

RIFAMIXINA


Uno studio randomizzato ha trovato che l'associazione di rifaximina e glucomannano, rispetto a glucomannano più placebo, aumentava significativamente il numero di soggetti liberi da sintomi dopo 12 settimane di trattamento.  Uno studio randomizzato (168 soggetti con malattia diverticolare non complicata) ha confrontato una dieta con supplemento di fibre (glucomannano 2 g al giorno) più rifaximina somministrata per bocca (400 mg 2 volte al giorno) con una dieta con supplemento di fibre (glucomannano 2 g al giorno) più placebo. Tali trattamenti sono stati somministrati per 7 giorni al mese per un anno e dopo 12 mesi la rifaximina, rispetto al placebo, ha incrementato il numero di soggetti che non lamentavano sintomi o lamentavano solo sintomi minori (69% con rifaximina vs 39% con placebo. Pertanto l’impiego di rifamixina a cicli di 7 giorni al mese, trova attualmente indicazione con evidenza clinica nel trattamento della malattia diverticolare.

CRUSCA ED ISPAGULA

Due studi randomizzati non hanno ottenuto risultati omogenei sugli effetti della crusca o del tegumento di ispagula rispetto al placebo sui sintomi della malattia diverticolare non complicata.
Degli studi condotti  in doppio cieco (76 soggetti con malattia diverticolare non complicata senza altri disturbi gastroenterici e nessun precedente intervento chirurgico sull’addome), ha messo a confronto 3 trattamenti:
pane a base di crusca (6,99 g al giorno di fibre),
bevanda di tegumento di ispagula, cioè un lassativo che  aumentare la massa fecale; 9,04 g al giorno di fibra)
 placebo (2,34 g al giorno di fibre).
Non sono state trovate differenze significative in termini di dolore addominale, sintomi colorettali (dolore associato a sensazione d’evacuazione incompleta, difficoltà all’evacuazione, consistenza aumentata delle feci, meteorismo e assunzione di lassativi) e sintomi di carattere generale (inclusi  nausea, vomito, dispepsia, eruttazione e distensione addominale. Si aveva un elevato introito di fibre che determinava una significativa riduzione della difficoltà all’evacuazione (crusca vs placebo P<0,01; ispagula vs placebo P<0,001), con un incremento della componente acquosa delle feci (P<0,001 per entrambi i trattamenti rispetto a placebo) e della frequenza delle evacuazioni (P<0,001 per entrambi i trattamenti rispetto a placebo) e rendevano significativamente più morbide le feci (P<0,001 per entrambi i trattamenti rispetto a placebo) a 16 settimane di follow up. In generale si poteva asserire che le fibre miglioravano significativamente, rispetto al placebo, i sintomi di carattere generale, per esempio il  dolore addominale  ma non controllavano i sintomi di natura funzionale, cioè la flatulenza, sforzo e frequenza delle evacuazioni, consistenza delle feci, presenza di dolore anale all’evacuazione, sensazione di evacuazione incompleta, presenza di sangue o muco, uso di lassativi ed i sintomi dispeptici, quali nausea, vomito, pirosi, eruttazione, distensione addominale.

METILCELLULOSA

Lo stesso dicasi impiegando la metilcellulosa (cioè la cellulosa associata a gruppi idrofili per renderla un farmaco idrofilo che gelifica ed aumenta la massa delle feci) . Uno studio randomizzato ha trovato che la metilcellulosa, rispetto a placebo, non produce alcun miglioramento clinico significativo in pazienti con malattia diverticolare non complicata. Uno studio randomizzato in doppio cieco, condotto su 30 soggetti con malattia diverticolare sintomatica e nessun’altra affezione gastrointestinale, ha confrontato l’assunzione di metilcellulosa (500 mg 2 volte al giorno) con placebo. Si è visto, però, che la metilcellulosa non induceva alcun effetto significativo.

LATTULOSIO

Uno studio randomizzato che ha confrontato il lattulosio con una dieta ricca di fibre non ha trovato differenze significative fra i 2 trattamenti per quanto riguarda il numero di pazienti che riferivano di essere molto migliorati. In sostanza sia la dieta con fibre che l’impiego di lattulosio aveva un netto miglioramento dei sintomi.
Lattulosio vs placebo: Non abbiamo trovato studi randomizzati. Lattulosio vs dieta ad alto contenuto di fibre: Abbiamo trovato uno studio randomizzato (43 soggetti con malattia diverticolare e nessun’altra patologia addominale) che ha confrontato l’assunzione di lattulosio (15 ml 2 volte al giorno) con una dieta ad alto contenuto di fibre (30-40 g al giorno). Non sono emerse differenze significative fra i trattamenti nei soggetti che hanno segnalato un netto miglioramento dei sintomi a 12 settimane di follow up. Infatti 7 su 20 erano i soggetti trattati con lattulosio, versus  9 su 21 che erano stati trattati con una dieta ad alto contenuto di fibre. Ricordiamo ai sigg. navigatori, però, che l’impiego di una dieta ricca di fibre è indicata quale prevenzione  al cancro del tubo digerente.

 

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