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Confusione mentale

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Confusione mentale

La confusione mentale di solito è connessa a un'affezione organica cerebrale (epilessia, ictus, encefalite) o a una malattia generale (infezione febbrile, squilibrio metabolico). Talvolta inoltre trae origine da un'intossicazione legata al consumo di alcol, sostanze stupefacenti o farmaci (amfetamine, barbiturici, antidepressivi, benzodiazepine, neurolettici). Infine, può essere conseguenza di uno shock emotivo particolarmente violento (incidente, catastrofe) o complicare un'affezione psichiatrica in evoluzione.

La confusione mentale è un cambiamento dello stato mentale in cui una persona non è in grado di pensare con il suo livello abituale di chiarezza.

Frequentemente, la confusione mentale porta alla perdita della capacità di riconoscere persone e luoghi. Si caratterizzano per il concomitare di sintomi psichici e somatici:

1) compromissione dello stato di coscienza a vari livelli;
2) disorientamento temporo-spaziale di diverso grado;
3) presenza, sia pure non costante, di un vissuto di tipo oniroide o di una esperienza allucinatoria, delirante a struttura onirica;
4) concomitanza di una più o meno grave compromissione dello stato generale.

Secondo Bonhoffer, la S.A. (s. amenziale) è una reazione acuta esogena, specifica ed uniforme, ad una aggressione del S.N.C, che risulta indipendente dalla personalità, dalla predisposizione e dall'agente etiologico.

Eziopatogenesi della confusione mentale

- lesioni
- condizioni mediche
- farmaci
- fattori ambientali
- abuso di sostanze

1) da cause esogene: sofferenza cerebrale organica diretta o indiretta legata a fattori tossinfettivi, tossici endogeni o esogeni (alcool, farmaci, ossido di carbonio), carenziali (porfiria, pellagra), dismetabolici (diabete), disendocrini (mixedema, Basedow), traumatici circolatori. Affezioni cerebrali: epilessia, tumori, traumi cranici, paralisi progressiva, degenerazioni senili.
2) idiopatiche o criptogenetiche: amenza in senso stretto in cui provvisoriamente l'etiologia è dubbia o ignota.
3) periodiche di Meynert: hanno un decorso periodico molto simile alle distimie. Le caratteristica di queste forme di psicosi endogene periodiche definite come non distimiche sono: a) la personalità premorbosa non distimica; b) l'insorgenza acuta e senza l'intervento dei fattori esogeni; c) la sintomatologia polimorfa con aspetti contropolari coartivi ed espansivi; d) aspetti contenutistici caratteristici nei singoli episodi; e) risoluzione completa della sintomatologia; f) evoluzione periodica con intervalli liberi di mesi ed anni; g) favorevole effetto della terapia ESK.
4) Sindromi amenziali associate ad altre malattie psichiatriche: a) si manifestano all'acme di una malinconia con stupore e di una mania furiosa; b) in alcune forme schizofreniche catatoniche e in alcune forme dissociative acute. In queste forme si tratta di una particolare modalità evolutiva di psicosi endogene.


Sintomi della confusione mentale

La confusione mentale si traduce in un indebolimento o sovvertimento di tutti i processi psichici: diminuzione della vigilanza (ebetismo, obnubilamento o torpore), incapacità di coordinare le idee, turbe della percezione e della memoria, disorientamento spazio-temporale, ansia, delirio onirico con allucinazioni sensoriali. Il paziente è come smarrito, frastornato, incapace di orientarsi e di comprendere la situazione. In linea generale, la confusione mentale si associa di solito a segni organici (febbre, disidratazione, mal di t esta), che possono mettere in pericolo la vita del soggetto.


Esordio

Sia che la S.A. insorga in assenza di fattori somato-psichici antece denti, sia che intervenga a seguito di stati tossinfettivi (gravidanza, puerperio, interventi chirurgici, stress, traumi cranici), l'inizio è sempre brusco e improvviso e rapidamente progressivo e ingravescente, tale da raggiungere il periodo di stato in pochi giorni. Esso può essere contrassegnato da generici disturbi somatici aspecifici: 1) insonnia, cefalea, disappetenza, astenia; 2) modificazioni dell'umore che diviene dlsforico,  perplessità, ansia, angoscia, beatitudine, estasi, con brusche oscillazioni, irrequietezza con eccitam. e varie turbe comportamentali. Talvolta i prodromi possono mancare. Si avrà allora una invasione psicotica acuta con un improvviso stato allucinatorio-delirante associato ad obnubilamento della coscienza e disorientam. temporo-spaziale.

Periodo di stato

Aspetto del malato: la mimica dà l'impressione di stordimento, ebetudine, l'aspetto è attonito, lo sguardo è lontano, sperduto nel vuoto, assente. Il paziente è disinteressato alla situazione ambientale. La fisionomia è figée, inadeguata alle circostanze ambientali. Il comportamento può essere caratterizzato da uno stato di stupore con inibizione oppure con agitazione. I movimenti sono maldestri, incerti, esitanti. La parola è male articolata. Il paziente è privo di qualsiasi iniziativa, anche la più elementare. Se è eccitato, è in preda ad uno stato di agitazione sterile e afinalistica.
 Stato confusionale: è il sintomo capitale.
- Mancanza di lucidità e chiarezza del campo della coscienza: l'attività percettiva è deficitaria, il malato identifica male gli oggetti del mondo esterno, non riconosce i presenti e le persone che lo curano. E' incapace ad operare una differenziazione e una sintesi dei contenuti psichici che si confondono e si agglutinano. Il linguaggio è frammentario ed incoerente.
- Disorientamento temporo-spaziale: il malato non sa dire il giorno, il luogo ove si trova, la data di ingresso.
- Turbe della memoria: riguarda la memoria di fissazione e di rievocazione.
- Delirio onirico: non costante ma assai frequente. è una esperienza allucinatoria delirante onirica. Prevalentemente costituita da allucinazioni visive (immagini caleidoscopiche). Il paziente partecipa attivamente ed intensivamente all'esperienza delirante. Le tematiche più frequenti sono: a) scene oniriche a tinta terrifica; b) delirio onirico a tonalità affettiva piacevole o esaltata; c) il cosidd. delirio occupazionale o professionale (il paziente vive una scena del proprio lavoro o è alle prese con le sue abituali occupazioni).

Esami

Obiettivo. Condizioni generali decadute; labbra secche e screpolate; denti fuligginosi; lingua arida, arrossata, patinosa, saburrale; anoressia. Cardiocircolatorio: tachicardia sinusale; ipotensione; acrocianosi. Respiratorio: polipnea (facili le complicazioni broncopolmonari). Genitourinario: incontinenza o ritenzione urinaria (bolo vescicale), talvolta oliguria.

Leggera ipertermia; un'ipertermia elevata è segno di complicazione in atto. Il malato è disidratato; la meccanica della disidratazione è la seguente: prima c'è perdita di liquidi per ipersudorazione non controbilanciata a causa della ridotta o assente introduzione di liquidi; si stabilisce secchezza della cute e delle mucose, iponatremia e ipokaliemia, poi si passa ad una disidratazione intra- ed extracellulare con aumento del sodio intracellulare. Agli esami ematochimici si rileva: aumento della VES; aumento dell'azotemia; ispissatio sanguinis; alterazioni elettrolitiche; chetoacidosi.

Evoluzione

1) Guarigione senza reliquati
2) Talora delirio residuo
3) Talvolta tendenza al deterioramento
PSICOPATOLOGIA
Sostanziale incapacità della coscienza alla elaboraz. delle percez. nc_ parametri spazio-temporali. Su questa base si struttura il vissuto onirico che ha molte analogie con il sogno ma, a differenza del dormiente, il confuso è non solo spettatore ma attore del vissuto stesso.

Forme cliniche

1) Amenza tipica idiopatica:
2) Delirio acuto o catatonia acuta mortale o encefalite acuta iperazotemica: la sintomatologia psichica e somatica è la stessa dell'amenza tipica, ma molto più grave. C'è ipertermia, iperazotemia con grave rischio di morte per blocco della funzione renale.
3) S. di Korsakoff (v. Alcoolismo)
4) Delirium tremens (v. Alcoolismo)

Diagnosi differenziale

1) Stati demenziali
2) Melanconia e mania stuporosa
3) Sindromi dissociative acute
4) Tumori cerebrali
5) Affezioni acute dell'encefalo
6) Epilessia
7) Intossicazione da farmaci, droghe, veleni
8) Traumi cranici
 

Terapia

Ospedalizzazione. Terapia reidratante, vitaminoterapia Antibiotici. Cortisonici (Policort). Psicotropi (benzodjazepinici e neurolettici se grave agitazione). ESK terapia.

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