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Complicanze della colite ulcerosa

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Pseudopoliposi infiammatoria

(cfr anche il related link terapia chirurgica della rettocolite )

Gli pseudopolipi infiammatori sono le principali complicazioni della rettocolite ulcerosa, che difficilmente, ma è possibile, possono degenerare nella neoplasia.

Nella colite ulcerosa si distinguono vari tipi di formazioni polipoidi infiammatorie:

a) Pliche mucose edematose di aspetto polipoide

b) Polipi composti da tessuto di infiammazione del tipo di granulazione, ricoperto da mucosa

c) Polipi di tessuto connettivale ricoperti da tessuto ghiandolare.

La poliposi del colon nel corso di RCU colpisce almeno il 20% dei pazienti che hanno un'esteso interessamento del colon, quindi difficilmente i soggetti che presentano una forma iniziale che interessa il retto. 

Nei soggetti, però, dove la malattie è estesa a tutto il colon, è il retto ad essere interessato dal problema della pseudo poliposi, polipi che interessano il terzo inferiore del retto e che persistono, una volta formatesi, in maniera indefinita.

Anzi, alcuni autori precisano che questi polipi debbano essere inquadrati come lesioni precancerose, cioè dal polipo infiammatorio si può transitare verso il polipo adenomatoso. Ancora è statisticamente provato che il cancro del colon è più frequente in questi pazienti.

Degenerazione maligna

Il carcinoma del colon costituisce una complicanza tardiva della RCU soprattutto nelle forme continue della malattia. La frequenza con cui si manifesta la neoplasia varia a secondo degli autori, attestandosi tra lo 0.7 ed il 17%; in genere si ammette che i soggetti che per 7 anni sono stati affetti dalla retto colite ulcerosa presentano aumento del rischio di cancro, con tendenza a localizzazioni multiple ed a maggior frequenza nel colon destro.

L'età media dei pazienti è di 37 anni, mentre le persone che sviluppano cancro del colon e non sono affetti da retto colite presentano un'età media di 65 anni.

Tipi Istologici

colonscopia: aspetto infiammato, con ulcere,
mucosa friabile e sanguinante, rettocolite ulcerosa

Il cancro del colon si manifesta come complicanza della colite è una neoplasia subdola, spesso appiattita, come alterazione displasica della mucosa, con modificazioni ghiandolari che portano alla costituzione di polipi del tibo adenomatoso e villoso.

Le cellule presentano alterazioni microscopiche consistenti in un diminuito numero di cellule mucipare, con ipercromatismo nucleare, stratificazione di nucleoli. Il bravo endoscopista che studia la mucosa colica deve riuscire a riconoscere per tempo le lesioni e prendere delle prese bioptiche nelle aree più a rischio, che sono quelle dove si manifestano le displasie più gravi.

Ora, mente nel soggetto non con malattia infiammatoria intestinale le percentuali di sviluppo di neoplasia sono distribuite in maniera incostante, per cui, a partire dal retto, colon ascendente,  trasverso e colon discendente esse sono rispettivamente del 64%, 15%, 5,1% e 13,8%, nel paziente con RCU sono, viceversa, rispettivamente del 18% a partire dal retto, 27.4%, 34% e 19.7%.

 

Linee di condotta

Questo particolare rischio che corre il paziente con retto colite, fa si che il suo gastroenterologo debba seguirlo attentamente, programmando dei controlli colonscopici seriati, almeno ogni 1 -2 anni in mancanza dell'identificazione di aree displasiche o se vi sono aree di lieve displasia. Tali controlli, in caso di severwa displasia, vanno intensificati e si deve valutare, sentito il chirurgo oncologo, se è del caso intervenire con una proctolectomia con ileostomia (cfr terapia chirurgica della rettocolite ). L'aumento del rischio di cancro colon rettale in pazienti con colite aspecifica coincide con l'incidenza geografica, con fattori genetici, virus oncogeni, uso di tabacco, alcool ecc.

All'esame microscopico queste neoformazioni generalmente appaiono come carcinomi fortemente aggressivi, spesso anaplastici, per cui il chirurgo bravo, di solito, non tergiversa con polipectomie perendoscopiche, ma interviene con decisione. Alcuni autori, infatti, descrivono la tecnica della proctolectomia profilattica. Goligher, comunque, non è d'accordo nell'intervenire in tutti i soggetti con colite di lunga durata. Infine va precisato che tra le complicanze neoplastiche della colite, rientra anche il linfosarcoma intestinale. I tumori linfoidi maligni dell'intestino sono rari e si suppone che la concomitanza con la colite non sia solo un fatto casuale.

Altre complicanze

Sono rappresentate dalle complicanze ano-rettali, quali ragadi, ascessi perianali o perirettali, fistole che si verificano nel 7% dei casi e che possono fuorviare il medico facendogli ritenere che si tratti di entità nosografiche a sé, dunque non correlate con la colite.

Stenosi benigne possono ancora manifestarsi in una percentuale compresa tra il 6 e 11%. Il retto è la parte più colpita. Le stenosi possono essere di 2-3 cm di lunghezza e quando occorrono, il medico deve porrere diagnosi differenziale con il morbo di Crohn, che viceversa è la patologia che più di tutte ne è affetta.

Le complicanze sistemiche sono rappresentate da:

Artrite, in corso di colite, con manifestazioni multiple, nel 4.5-45% dei casi; comincia con infiammazione delle sinovie, in genere al ginocchio e poi si estende

Lesioni cutanee, come eritema nodoso (cfr noduli della pelle); il pioderma gangrenoso ed eruzioni papulari, pustolose o orticarioidi varie;

—La stomatite, nel 16% dei casi

—Pioderma gangrenoso, lesione della cute, come di nodulo rosso e dolente, come di ascesso del derma che poi fistolizza e drena materiale purulento, estendendosi a macchia d'olio.

 

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