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Aggiornamenti sulla sindrome da intestino irritabile

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riflessioni ed appunti del dott. Claudio Italiano

Si ringrazia per la gentile collaborazione scientifica l'informatore dott.ssa Patrizia Boncoddo

 

 

 

Focus su Irritable Bowel Syndrome

Come è a tutti noto, all'ambulatorio del gastroenterologo ci si reca nel 50-70% dei casi per dolore addominale correlabile alla sindrome da colon irritabile, essendone colpite le donne, specie tra i 20 ed i 40, specie nei paesi industrializzati.

La malattie riconosce i seguenti ordini di problemi:

— Motori o funzionali, cioè correlati al movimento del colon, che in passato veniva designata col termine di "colite spastica"
— Assorbimento alterato
— Fatti infiammatori mucosali.

In particolare, facciamo riferimento ad uno studio recente: "mucosal immune activation in Irritable Bowel Syndrome, gender-dependence and association with digestive symptons", col quale si è dimostrato che alla base della sindrome da colon irritabile può essere presente una attivazione del sistema immunitario, con incremento nella mucosa di cellule immunocompetenti che infiltrano la parete d'organo, cioè del colon e che sono rappresentati dai mastociti.

Volendo dare una definizione, diremo che l'intestino è dotato di una sua muscolatura che si contrae, cioè esiste un'attività di propulsione a distanza e di segmentazione; la prima spinge il contenuto del lume e l'altra lo rallenta, creando delle concamerazioni.

Normalmente nel soggetto sano, questa motilità non è avvertita, è coordinata e si svolge in un tempo che non si protrae dalla bocca al retto oltre le 96 ore in genere.  Accade però che alcuni individui, vuoi per un aumento delle onde di propagazione che hanno una grande ampiezza ed energia, vuoi per una particolare "sensibilità" alla distensione gassosa dei visceri, avvertono dolore, del tipo a colica, cioè un dolore "va e viene", aumenta e si riduce, e sentono le anse intestinali "muoversi", si applicano ai sintomi viscerali e riferiscono al medico di sentirsi dentro  come se avessero "una sorta di lavatrice che gira", significando con ciò di avvertire il movimento spasmodico dei visceri ed  il gonfiore che procede da destra verso la fossa iliaca di sinistra, che spesso è dolorante e spastica (segno della corda colica).

I sintomi possono essere provocati dalla assunzione di cibo o di bevande fredde e si accompagnano a borborigni, rumori e brontolii addominali.

C'è gonfiore addominale esteso a tutto l'ambito del colon o localizzato in una sede  (cfr la sindrome da colon irritabile)

La sindrome da intestino irritabile o IBS è una dei più comuni disordini gastrointestinali nei quali il disconfort ed il dolore è associato a caratteristiche del colon e disordini nella defecazione.

 

Turbe s. intestino irritabile

 Le turbe del transito del contenuto intestinale assumono infatti aspetti diversi:

• stitichezza più o meno dolorosa
• alternanza di stipsi e diarrea
• diarrea mattutina, o dopo i pasti  senza dolore
• semplice emissione di filamenti e nastri di muco.

L'attività fondamentale del colon, in condizioni di normalità, è rappresentata dall'assorbimento dell'acqua e dalla formazione di feci semisolide. A livello del colon due fenomeni si considerano importanti per la formazione di feci normali:

1) L'assorbimento di acqua, di sodio e di cloro, nonché una modica secrezione di potassio;

2) I processi di fermentazione e di putrefazione, realizzati dai batteri che costituiscono l'abituale flora microbiologica intestinale.

Di recente si è dimostrato che esiste una infiltrazione di cellule infiammatorie, per esempio cellule T e mastociti e la loro attivazione con rilascio di citochine e di istamina e proteasi nella mucosa intestinale.

Ciò suggerisce un meccanismo immunologico che partecipa alla eziopatogenesi della IBS.

Inoltre questi infiltrati infiammatori sembrano localizzati anche in prossimità delle fibre nervose sensitive mucosali, correlandosi con la percezione degli spasmi dolori. 

Delle evidenze interessanti indicano, inoltre, che il sesso è importante nella epidemiologia e patofisiologia e suscettibilità agli agenti farmacologici.

Gli ormoni sessuali sono importanti nelle caratteristiche della IBS sesso-dipendenti e sembra che gli ormoni sessuali abbiano un ruolo nell'influenzare il sistema immunologico e così pure le funzione dei mastociti. In particolar modo i mastociti esprimono dei recettori per progesterone ed estrogeno.

Inoltre nei soggetti maschi affetti da IBS sono più alti i valori di cellule T  CD3+ a CD8+, mentre le femmine hanno più mastociti. 

I mastociti ancora possono avere un ruolo e stimolare terminazioni nervose sensitivo-motorie,oltre che avere classicamente un loro ruolo nei fatti allergici e nelle allergopatie digestive.

Studi epidemiologici dimostrano una correlazione, addirittura, tra IBS ed i sintomi delle patologie del tratto alto (per esempio il reflusso gastroesofageo e la dispepsia funzionale). Recenti studi (Guilarte M, Santos J., de Torres) hanno anche dimostrato un infiltrazione di cellule immunocompetenti nella mucosa del  digiuno dei pazienti con IBS, nelle varietà di IBS post-infettiva con diarrea.

Novità per questa colonpatia

Un'indagine è stato condotta, allora, in maniera comparata con altre patologie infiammatorie intestinali, come soggetti con colite ulcerosa in fase di remissione e non, con colite microscopica e con IBS. Si è visto con tecnica immunoistochimica su biopsie mucosali relative a 48 pazienti con IBS, 20 con RCU e 12 con colite microscopica e 24 casi controlli che esistevano elementi infiammatori nella lamina propria della mucosa di questi soggetti, via via in numero crescente (Cremon C et al, Am. J Gastroenterol 2009; 104: 392-400), significando ciò che vi è una correlazione significativa tra queste patologie.

Inoltre si è potuto notare che quanto più l'area della lamina propria è occupata dai mastociti, tanto più la sintomatologie dolorosa ed i sintomi in genere della IBS sono intensi, segni di dismotilità e frequenza della sintomatologia dispetica e del  gonfiore addominale.

A questo punto, diventa indicato curare la IBS impiegando la mesalazina, trattando cioè la sindrome come "una flogosi idiopatica intestinale" localizzata nell'ileo distale e nel colon, potendosi avere beneficio già dopo l'impiego del farmaco in 4 -8 settimane, con riduzione dei sintomi nel 27% dei casi.

Terapia del colon irritabile

In sintesi diremo che occorre controllare i sintomi, a seconda delle varietà della IBS, se cioè con dolore, con stipsi o con diarrea prevalente occorrerà valutare quale sia l'approccio più indicato per il paziente, per es. una dietoterapia

 Dietoterapia cfr

La dieta per la stitichezza
— La dieta per le sindromi diarroiche
Le diete per la sindrome del colon irritabile

— Psyllium, metilcellulosa, alfa-galattosidasi, lattulosio, macrogol

— Antispastici, trimebutina

— Antidepressivi

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