appunti del dott. Claudio Italiano
Al contrario, è raro che insorgano dopo i 50 anni. Nella sindrome da intestino irritabile è alterata la motilità intestinale o c’è un disturbo della funzione di assorbimento e di secrezione del colon. I termini di “colite spastica”, o “colite” sono impropri, perché starebbero a significare la presenza di una infezione o di una infiammazione del colon, che invece è del tutto assente, anche se esistono studi recenti che correlano questa condizione ad uno “stato infiammatorio” del colon, ma sarebbe più corretto parlare di “colite linfocitica”, ma essa è un’entità nosografia di pertinenza dell’anatomopatologo.
Volendo dare una definizione, diremo che l'intestino è dotato di una sua muscolatura che si contrae, cioè esiste un’attività di propulsione a distanza e di segmentazione (cfr Il movimento del colon ); la prima spinge il contenuto del lume e l’altra lo rallenta, creando delle concamerazioni. Normalmente nel soggetto sane, questa motilità non è avvertita, è coordinata e si svolge in un tempo che non si protrae dalla bocca al retto oltre le 96 ore in genere.
Accade però che alcuni individui, vuoi per un aumento delle onde di propagazione che hanno una grande ampiezza ed energia, vuoi per una particolare ”sensibilità” alla distensione gassosa dei visceri, avvertono dolore, del tipo a colica, cioè che “va e viene”, aumenta e si riduce, e sentono le anse “muoversi”, si applicano ai sintomi viscerali e riferiscono al medico di sentirsi dentro come se avessero “una sorta di lavatrice (!)”, significando con ciò il movimento dei visceri ed il gonfiore che va da destra verso la fossa iliaca di sinistra, che spesso è dolorante e spastica (segno della corda colica). I sintomi possono essere provocati dalla assunzione di cibo o di bevande fredde e si accompagnano a borborigni, rumori e brontolii addominali.
C’è gonfiore addominale esteso a tutto l’ambito del colon o localizzato in una sede. Se prevale, dunque, l’attività propulsiva, l'alimento è, così, più rapidamente spinto attraverso l'intestino, causando gas, rigonfiamento e diarrea. In altri casi, tuttavia, accade l'opposto e prevale l’attività segmentante, sicchè il contenuto del lume, si disidrata, il passaggio dell'alimento ritarda e le feci diventano dure ed asciutte (stipsi defecazione e stipsi ). Le turbe del transito del contenuto intestinale assumono perciò aspetti diversi: stitichezza più o meno dolorosa, alternanza di stipsi e diarrea, diarrea mattutina, o dopo i pasti non accompagnata da manifestazioni dolorose, semplice emissione di filamenti e nastri di muco.
Nessuno conosce ancora con esattezza le cause della Sindrome del Colon Irritabile. Sappiamo che l’attività fondamentale del colon, in condizioni di normalità, è rappresentata dall’assorbimento dell’acqua e dalla formazione di feci semisolide. A livello del colon due fenomeni si considerano importanti per la formazione di feci normali: 1) l’assorbimento di acqua, di sodio e di cloro, nonché una modica secrezione di potassio; 2) i processi di fermentazione e di putrefazione, realizzati dai batteri che costituiscono l’abituale flora microbiologica intestinale.
Si capisce, perciò, come un’alterazione degli stessi processi determini o un transito accelerato con diarrea o un transito ridotto con stipsi e fatti putrefattivi o, infine, l’alternarsi di un alvo stitico e diarroico per il concomitante sviluppo di processi putrefattivi e l’azione irritante di microrganismi. Altri sintomi, infine, sono l’alitosi (odore fecaloide dell’alito specie nella varietà con stipsi), la nausea, il vomito, le eruttazioni, l’anoressia, il meteorismo, la flatulenza, la cefalea, le vertigini, le palpitazioni, l’emicrania.