E' una forma morbosa rara che si associa ad altre patologie intestinali o extra-intestinali e si manifesta con nausea, vomito, diarrea muco-ematica, dolori addominali, febbre, leucocitosi, disidratazione, dovuta quasi sempre al proliferare di un batterio, il clostridium difficile, da cui il nome CDAD, cioè malattia da clostridium difficile, che produce una tossina patogena per la mucosa colica.
Il motivo per cui si manifesta una colite pseudomembranosa riconosce la soppressione a livello intestinale di alcune specie batteriche, in particolare batterioidi, bifidobatteri, lattobacilli, con proliferazione incontrollata di altre specie di patogeni. è causata dalle tossine prodotte dal clostridium difficile, uno dei batteri che fa normalmente parte del microbiota umano.
Il batterio produce varie tossine, di cui le principali sono la tossina A e la B (responsabili della modulazione delle vie di segnalazione intracellulari), che inducono l'apoptosi delle cellule dell'ospite inducendo la produzione di citochine.
Si può manifestare, però, questa forma di colite anche in condizioni come linfomi e leucemie, in corso di occlusione intestinale, colite ischemica, uremia, ma la causa principale è per l'impiego di antibiotici particolarmente lesivi della microflora intestinale: lincomicina (impiegato per esempio dai dentisti nelle suppurazioni ed ascessi dentari), ed il suo analogo strutturale, la clindamicina o ampicillina, cioè ad ampio sprettro.
Quali sono i segni della colite pseudomembranosa? Possiamo distinguere:
- Non-sanguinamneto, solo diarrea acquosa (5-10 feci acquose al giorno)
- Febbricola
- Crampi addominali
- Disidratazione
- Nausea
- Perdita di appetito
- Profusa diarrea acquosa (maggiore di 10 feci acquose al giorno)
- Febbre alta, 39-40°C
- Sangue nelle feci
- Perdita di peso
- Dolore addominale severo e tenerezza
- Morte (6% il tasso di mortalità -30%)
Si tratta di una immagine colonscopica di
mucosa del colon con pseudomembrane
Tipo I : si determina per l'accumulo di fibrina e granulociti eosinofili inizialmente sulla superficie della mucosa che formano le classiche pseudo-membrane ;
Tipo II: se il processo va avanti allora gli elementi ghiandolari dell'epitelio si dilatano e si assottigliano, presentando aree di necrosi
Tipo III: è rappresentato dalla necrosi diffusa della mucosa, che simula addirittura gli aspetti della necrosi ischemica .
E' rappresentato da una iperemia della mucosa, cioè una infiammazione, con ulcerazioni e sanguinamento e tipiche pseudo-membrane biancastre la cui asportazione lascia la mucosa erosa e sanguinante.
La terapia dipende dalla causa scatenante e dovrà essere di natura eziologica, cioè se la causa scatenante è l'antibiotico, esso va sospeso ed intrapresa una cura contro il batterio responsabile cioè il Clostridium difficile, (in genere la tobramicina o la teicoplanina).
Si può usare teoricamente una anti-tossina di clostridium sordelli, di difficile reperibilità. Per la cura è anche consigliabile la "clearing" intestinale usando una resina, la colestiramina; alcuni autori hanno impiegato perfino il cortisone e nei casi estremi è stata indicata la colectomia dei tratti interessati.
Il trattamento a base di metronidazolo (250500 mg ogni otto ore per via orale) e vancomicina (125250 mg ogni sei ore per via orale) in genere è risolutiva,