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Il vecchio e buon clisma opaco a doppio contrasto

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Il clisma opaco

E' un'indagine fondamentale per il gastroenterologo, anche se oggi appare più in disuso, soppiantata dalla tecnica rettocolonscopica, che però è sempre più invasiva e sconsigliata in alcuni pazienti, per esempio i cardioapatici, gli anziani, quelli con scompenso cardiaco: in questi pazienti l'approccio diagnostico potrebbe essere rappresentato dall'indagine radiologica del colon a doppio contrasto o, più semplicemente, da una TC addome con mezzo di contrasto per os, allo scopo di colorare le anse intestinali.

Molto promettente appare la nuova tecnica della risonanza magnetica che  consente una "colonscopia virtuale", e parimenti promettente la colonscopia robotizzata, che si avvale si una sonda intelligente che si muove dentro il lume intestinale a mo' di un verme, provvista di movimenti propri e con possibilità di muovere le ottiche e di registrare le immagini dal lume in maniera intelligente.

Si tratta di una specie di "capsula video", ma collegata con un filo che ne consente le manovre dall'ano.

Perciò il gastroenterologo non ricorre quasi più al clisma opaco a doppio contrasto, che risulta una tecnica valida ma solo se affidata alla mani ed occhio esperti del bravo radiologo di un tempo, ottima se si desidera studiare  il colon ed ottenere delle immagini radiologiche che consentano di studiarne le sue patologie, con particolare riguardo a:

Diverticoli del retto-sigma, evidenziabili
come macchie bianche sul contesto
del profilo della mucosa

Una lesione vegetante neoplastica evdenziata
al clisma opaco tra le frecce rosse

rettocolite ulcerosa: nelle coliti ulcerose il radiologo studia il processo patologico a partire dall'ampolla rettale, ne apprezza le ulcerazioni, i polipi infiammatori che si possono estendere fino al colon sinistro. Nelle fasi avanzate la mucosa appare atrofizzata e sclerotica, con dilatazioni a "tubo di piombo"

morbo di Crohn: si apprezza l'aspetto acciottolato e più semplicemente a "buccia d'arancia", le ulcere che accolgono il bario, l'edema e l'infiltrazione infiammatoria  e le pricolose lesioni pseudopolipoidi della parete. Le lesioni sono più stese e possono interessare svariati tratti della mucosa fino all'ileo;

diverticolosi del colon: i diverticoli si possono riconoscere facilmente per l'aspetto di piccole tasche che si riempiono di bario e si determinano per gli spasmi della parete muscolare con erniazione mucosa. Le pareti appaiono così dentellate e deformate;

lesioni neoplastiche del colon: i polipi del colon costituiscono una delle indicazioni dell'esame, specie nelle poliposi familiari, con possibilità di discernere tra polipo iperplastico ed i polipi peduncolati e sessili e di riconoscere il pericoloso adenoma villoso e percepirne la sua degenerazioni maligna. Inoltre è possibile valutare ed apprezzare le lesioni a manicotto e stenosanti o vegetanti che occupano il lume per intero.

Talora delle lesioni stenosanti possono portare il radiologo in situazione di incertezza ed imbarazzo diagnostico e qui guida il fatto che la lesione tumorale è netta, cioè bruscamente si transita dal tratto normale a quello stenotico neoplastico. Nel morbo di Crohn e nella rettocolite ulcerosa (cfr malattie infiammatorie intestinali) è possibile reperire queste lesioni e lo stesso dicasi per le diverticoliti che esitano in stenosi di dubbia natura.  Il clisma opaco a doppio contrasto è una tecnica proposta dal tedesco  Fischer (1925) e sviluppato da Altaras.

Si tratta di una tecnica combinata, cioè attuata previa introduzione di bario nel colon con una cannula dall'ano a cui segue l'insufflazione di aria in modo da ottenere una fine "verniciatura" della mucosa colica che riveli le più fini strutture della mucosa colica e ricostruisca delle belle immagini tridimensionali. Il radiologoo può ricorrere a buscopan se ritiene opportuno rilassare la muscolatura liscia del colon.

E' chiaro che la preparazione del paziente (toilette intestinale) deve essere scrupolosa per evitare immagini artificiose dovute ai residui fecali adesi alle pareti e, quindi, la dieta deve essere priva di scorie (frutta e verdura) almeno da tre-quattro giorni prima, considerando la peristalsi torpida di alcuni pazienti con stipsi. Si impiegano purganti come polietilenglicole oppure i vecchi pursennidi; talora è possibile ricorrere solo a semplici clisteri di pulizia. Deve essere evitato il clisma in caso di situazioni di acuzie, come diverticoliti, megacolon tossico, rettocolite in fase di riacutizzazione e morbo di Crohn.

Il doppio contrasto permette di ottenere immagini nitide de:

— Le pliche muscolari semilunari che delimitano le lustrature del colon ed il loro studio consente di individuare eventuali neoplasie e "rigidità" di parete, espressione di infiltrato neoplastico.

— Le linee del contorno, cioè la superficie del colon, con il bario che si deposita nelle cripte mucose; in questo modo possiamo riconoscere le alterazioni altrimenti non visibili.

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