Distinguiamo diverse fasi nella presa in carico del paziente con ictus cerebrale.
Nella prima fase, il paziente che entra in carico nella Stroke Unit inizia una fase di prevenzione dei danni conseguenti all'immobilità ed alla compromissione funzionale.
Il paziente con ictus può presentare le seguenti complicanze:
- deficit della comunicazione
- deficit psichici
- problemi della funzione respiratoria
- infezione delle vie urinarie
- emiparesi e paralisi, spasticità
- disfagia e problematiche nutrizionali
- piaghe decubito
L'ictus cerebrale
L'ictus emorragico
Encefalopatia multinfartuale
Ictus ischemico o emorragico
Accidenti cerebrovascolari
Accidenti emorragici
Modifiche nel danno del SNC
Malattia aterosclerotica carotidea
Aspetti riabilitativi ictus
Prevenzione primaria ictus
Gli obiettivi comprendono:
- mantenimento della idratazione e nutrizione del paziente
- prevenzione della trombosi venosa profonda e della embolia polmonare
- conservare l'integrità della cute e prevenire le piaghe da decubito
- prevenzione della spalla dolorosa
- precoce rimozione del catetere a permanenza
- mantenimento della funzione intestinale
Procedere con esercizi di postura ed allenare il paziente ai passaggi posturali, posizionando adeguatamente a letto ed in poltrona
Abituare il paziente ai passaggi posturali
Esercizi di ampiezza del movimento
Esercizi di respirazione profonda e tosse
Programma pianificato per il controllo della vescica
Programma di riabilitazione della funzione intestinale
Il posizionamento del paziente avviene tenendo conto che il lato paretico va posto dall'altra parte, quindi andrà in senso contrario alle forze che determinano spasticità
Esercizi di ampiezza del movimento:
- il paziente viene abituato ad estendere la mano paretica utilizzando la mano del lato sano
- il terapista afferra il braccio paretico per il polso, lo solleva, lo gira dietro la testa, lo riestende e lo piega verso l'interno
- impiego di ortesi statiche per riposizionare correttamente i segmenti del corpo e prevenire l'insorgenza di retrazioni muscolari e tendinee
- impiego di ortesi dinamiche che hanno l'intento di sostituire l'azione dei muscoli deficitari
- passaggi posturali da letto a poltrona: il paziente si afferra col braccio sano con il collo dell'operatore, si solleva sull'arto sano, ruota e si siede sulla poltrona
Si avvale della correzione della disfagia e dei disturbi del linguaggio
Monitoraggio dell'integrità della cute e/o della cura delle piaghe da decubito
Prevenzione e trattamento delle retrazioni tendinee
Trattamento della spasticità
Rieducazione neuromotoria
Prevenzione delle manifestazioni dolorose, sindrome spallamano
Trattamento delle alterazioni delle competenze cognitivo-affettive e comportamentali
Addestramento dei familiari e dei caregivers
Prevedei interventi riabilitativi che mirano al processo di recupero, si avvale di personale dedicato al paziente che opera nell'ambito di RSA, a domicilio, nelle lungodegenze
E' la fase del mantenimento e/o della prevenzione della progressione della disabilità; è finalizzata al mantenimento delle prestazioni acquisite, al controllo dei fattori di rischio e di ulteriori eventi disabilitanti, alla prevenzone delle compromissioni funzionali.
Il paziente si può avvalere di ausili nella ripresa della deambulazione.
Si tratta di presidi applicati all'esterno della persona, come tavolo statico, bastoni, tripodi, quadripodi, grucce, demabulatori, alleviatori di peso e carrozzina per il trasporto.
La riabilitazione robotica consente di tornare a una vita quasi normale anche dopo traumi e patologie invalidanti. L'utilizzo dei robot fisioterapisti ha aperto infatti una nuova strada nel trattamento della disabilità permanente e temporanea. Parliamo soprattutto di esoscheletri e altri sistemi robotici per la rieducazione degli arti: robot indossabili in grado di restituire una mobilità almeno parziale a chi ha perso l'uso delle gambe o delle mani. Diversi dispositivi sono già in commercio ma visti i costi, almeno per il momento, possono essere acquistati solo da ospedali e cliniche specializzate.