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Classificazione tumore uroteliale

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cfr anche carcinoma della vescica  e Neoplasie vescicali

I tumori epiteliali della vescica costituiscono i l 3.2% di tutte le neoplasie e rappresentano la settima sede in ordine di frequenza nel nostro organismo: si calcolano nel mondo 2.6 X IO5 nuovi casi all'anno nella popolazione maschile e 7.5 X 104 in quella femminile. Netta è la prevalenza del sesso maschile nei carcinomi uroteliali, mentre i l rapporto maschi/femmine si approssima a 1:1 nei carcinomi di epitelio squamoso e negli adenocarcinomi.
I tumori delle pelvi e dell'uretere sono rari e costituiscono solo i l 2.5% delle neoplasie delle vie urinarie.

Nell'insieme, le neoplasie vescicali risultano assai più frequenti nelle nazioni industrializzate (Europa, USA, Australia) che nei paesi del terzo mordo.
In rapporto all'istotipo, si osservano marcate differenze di frequenza per area geografica: le neoplasie uroteliali  sono molto comuni nel mondo occidentale (85% del totale), mentre i carcinomi di epitelio squamoso rappresentano oltre la metà di quelle che colpiscono le popolazioni africane, a causa della prevalenza della schistosomiasi e della corrispondente cistite cronica con metaplasia squamosa. Ovunque molto rari sono gli adenocarcinomi.

Classificazione WHO dei tumori uroteliali

Neoplasie uroteliali non invasive

Papilloma uroteliale
Papilloma uroteliale invertito
Neoplasia uroteliale papillare non invasiva di basso potenziale maligno
Carcinoma uroteliale papillare non invasivo, basso grado
Carcinoma uroteliale papillare non invasivo, alto grado
Carcinoma uroteliale in situ

Carcinoma uroteliale infiltrante

con differenziazione squamosa
con differenziazione ghiandolare
con differenziazione trofoblastica
a nidi
microcistico
micropapillare
simil-linfoepitelioma
simil-linfoma
plasmocitoide
sarcomatoide
o cellule giganti
indifferenziato

Gastroepato :

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Sessuologia Clinica

Visita medica

visita: Un Medico per Tutti

Neoplasie squamose

Papilloma di cellule squamose
Carcinoma verrucoso
Carcinoma di cellule squamose

Neoplasie ghiandolari

adenoma villoso

Adenocarcinoma
- enterico
- mucinoso
- a cellule ad anello con castone
- a cellule chiare

Altri tipi neoplastici

Tumori neuroendocrini
• Paraganglioma
• Carcinoide
• Carcinoma di piccole cellule
Tumori melanocitici
• Nevo
• Melanoma
Tumori mesenchimali
• Emangioma
• Leiomioma
• Istiocitoma fibroso maligno
• Osteosarcoma
• Angiosacoma
• Leiomiosarcoma
• Rabdomiosarcoma


Tumori linfoidi ed ematopoietici
• Linfoma
• Plasmocitoma

Aspetti morfologici generali

L'aspetto macroscopico delle neoplasie vescicali è sostanzialmente possono talora coesistere:
• un quadro normale o di lieve eritema e opacamento della mucosa (che corrisponde al cosiddetto carcinoma su mucosa piatta);
• lesioni esofitiche singole o multiple, a struttura ora esile e ramificata, ora tozza e grossolana che aggettano nel lume, e corrispondono alle neoplasie papillari per lo più non invasive. La localizzazione più comune è in corrispondenza del trigono, in prossimità degli sbocchi ureterali, delle pareti laterali e posteriore.
Le vegetazioni si possono espandere sulla maggior parte della superfìcie, occupando estesamente il lume.
Un aspetto esofìtico peculiare con atteggiamento cupoliforme, e con rivestimento mucoso liscio si osserva nel caso dal papiìloma invertito;
• lesioni solide, a placca rilevata e a bordi sfrangiati e irregolari, che corrispondono a neoplasie a carattere infiltrante.
Il tessuto neoplastico è necrotico, friabile, estesamente ulcerato in superfìcie, talora ricoperto da coaguli ematici. La parete può apparire lardacea, rigida e ispessita. La localizzazione prevalente è alla base della vescica, con l'eccezione dell'adenocarcinoma di origine uracale che si localizza alla volta. Al coinvolgimento degli orifizi ureterali e dell'imbocco dell'uretra conseguono complicazioni ostruttive

Neoplasie epiteliali benigne

La classificazione istologica è complessa e articolata, senza esplicita distinzione fra forme benigne e maligne. Devono essere comunque considerate benigne le due varianti di papiìloma: esofìtico e invertito:
• nel primo, le esili vegetazioni sollevate sulla superficie risultano formate da tralci stromali vascolarizzati ricoperti da urotelio privo di atipie citologiche;
• nel secondo, la superficie è ricoperta da urotelio sottile o addirittura atrofico e la proliferazione di cellule epiteliali tipiche, raccolte in cordoni anastomizzati, delimitati dalla m.b., si sviluppa nella tonaca propria senza raggiungere i fasci del muscolo detrusore

Neoplasie epiteliali maligne

Si distinguono in non invasive e infiltranti. Vi sottolineato che il contenimento della neoplasia nello spessore dell'epitelio senza il superamento della m.b. (che in altri organi viene definito come carcinoma in situ riceve nella vescica due distinte definizioni in rapporto all'aspetto endoscopico: di carcinoma non invasivo elle lesioni papillari e di carcinoma in situ  propriamente detto quando presente su mucosa piatta.
Le lesioni papillari non invasive di crescente grado di malignità sono rappresentate dalla neoplasia uroteliale papillare a basso potenziale di malignità, dal carcinoma uroteliale di basso grado  e dal carcinoma uroteliale alto grado.
 Gli elementi distintivi, e indicatori d i crescente malignità, sono:

• alterazioni dell'architettura generale dell'epitelio (perdita della polarità e delle cellule superficiali ad ombrello) ;
• aumento di spessore dell'epitelio e progressiva fusione delle papille;

• irregolarità citologiche, quali volume e polimorfismo nucleare, caratteri della cromatina, presenza e volume dei nucleoli;
• numero e collocazione (basale o superficiale) delle mitosi.

Si identificano quindi tre gradi ( G 1 - G 3 ) di progressiva gravità. Lo stesso grading citologico si applica anche ai tumori uroteliali infiltranti, che possono i n teoria presentarsi anche con modeste anomalie ( G 1 ), ma per lo più dimostrano atipie gravi ( G 2 - 3 ). Nel carcinoma in situ la malignità citologica è sempre elevata.
Nelle forme infiltranti , oltre al carcinoma uroteliale puro, sono note varianti istologiche (squamosa, ghiandolare,a nidi, microcistica, micropapillare, sarcomatoide, a cellule giganti e fusate, simil-linfoepitelioma) definite dalla presenza, accanto all'urotelio atipico, di aspetti peculiari che giustificano la definizione di varietà , ma non una collocazione tassonomica a sé stante. La distinzione di istotipo separato (carcinoma di cellule squamose e adenocarcinoma) è accettata solo quando la neoplasia si presenti formata esclusivamente da cellule pavimentose, spesso cheratinizzanti, o da strutture ghiandolariformi . L'adenocarcinoma è distinto in due forme, una di tipo intestinale, collegata alla presenza di una metaplasia intestinale di lunga durata, l'altra di origine uracale.
L'infiltrazione neoplastica si estende progressivamente, a partire dal connettivo sottoepiteliale al muscolo detrusore e quindi al grasso perivescicale, per poi coinvolgere organi vicini, la parete pelvica e quella addominale.
La valutazione dell'estensione del processo infiltrativo è possibile solo con l'esame del materiale chirurgico dell'exeresi vescicale che, associata all'esame dei linfonodi locoregionali e alla presenza di metastasi a distanza, consente la stadiazione patologica della malattia

Grading tumori vescica

T Tumore primitivo
T x La presenza del tumore non può essere definita
TO Mancata evidenza di neoplasia
Ta Carcinoma papillare non invasivo
Tis Carcinoma in situ su mucosa piatta
T1 Tumore che invade il connettivo sottoepiteliale
T 2 Tumore che invade il muscolo
T 2 a Tumore che invade la metà interna della tonaca muscolare
T 2 b Tumore che invade la metà esterna della tonaca muscolare
T 3 Tumore che invade i tessuti perivescicali
T 3 a Identificazione microscopica dell'invasione neoplastica
T 3 b Identificazione macroscopica dell'invasione neoplastica (massa extravescicale)
T4 Tumore che invade: prostata, utero, vagina, parete pelvica o addominale
T 4 a Tumore che invade prostata, utero, vagina
T4b Tumore che invade parete pelvica o addominale

N Linfonodi

N x Lo stato linfonodale non può essere definito
NO Linfonodi assenti
N1 Metastasi in un linfonodo di dimensioni fino a 2 cm
N2Metastasi in uno o più linfonodi di dimensioni inferiori a 5 cm
N3 Metastasi in un linfonodo di dimensioni superiori a 5 cm

M Metastasi a
Mx La presenza di metastasi non può essere definita
MO Metastasi assenti
MI Metastasi presenti

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