Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento e utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Cliccando su "Accetto" acconsenti all'uso dei cookie.

Lesioni benigne e maligne della laringe

  1. GASTROEPATO
  2. argomenti di otorinolaringoiatria
  3. Il cancro della laringe, classificazione

Uno sputo ematico, la voce che va via, attenzione! Pensiamo anche a lesioni della laringe e chiediamo una visita con lo specialista otorinolaringoiatra.

Lesioni della laringe

Le lesioni benigne e maligne della laringe si dividono in :

Cancri laringei :
cancro della zona vestibolare
-cancro della zona cordale
-cancro della zona ventricolare
-cancro della zona commissurale anteriore
-cancro della zona sottoglottica

Cancri marginali

-cancro della zona marginale
Cancri ipofaringei
-cancro della doccia faringo-laringea o seno piriforme
-cancro della zona retrocricoidea
-cancro della zona posteriore
Cancri diffusi:
-cancro laringo-faringeo
-cancro faringo-laringeo

Tumori benigni

Fra i tumori benigni ricordiamo i fibromi, gli angiomi, i condromi, i linfomi, i neurinomi e le cisti (congenite e acquisite). Si tratta di neoformazioni di riscontro pressoché eccezionale, che possono assumere dimensioni anche notevoli e che causano sia disfonia che dispnea. La loro exeresi può essere eseguita senza far ricorso ad interventi mutilanti. In rapporto alle dimensioni del tumore od alla impossibilità di una sua completa enucleazione dai tessuti circostanti, si dovrà spesso ricorrere ad interventi per via esterna (tirotomia).

Tumori maligni

Da ognuno dei diversi tessuti che costituiscono la laringe possono potenzialmente derivare tumori maligni. I reticolo-sarcomi, i condro-sarcomi, i fibro-sarcomi, gli adenocarcinomi, i rabdomiosarcomi, sono estremamente rari: la maggior parte delle neoplasie maligne laringee è invece costituita dai carcinomi. Quando si parla quindi di cancro della laringe si fa esclusivamente riferimento ai tumori derivati dall'epitelio I di rivestimento. Il cancro della laringe colpisce elettivamente il sesso maschile (solo il 5-8% dei casi è infatti riscontrabile nella donna), in un'età di solito compresa fra i 40 ed i 60 anni. Il cancro della laringe non è raro in individui di 70-80 anni; ne sono stati anche ,osservati casi in giovani di 16-20 anni.  Tra le numerose cause predisponenti ricorderemo in primo luogo la lue ed il fumo di sigaretta. Ogni processo flogistico cronico, soprattutto quando si esprime attraverso i processi di pachidermia bianca (leucoplachia), liscia o verrucoide assume al riguardo un ruolo molto significativo. Le caratteristiche istopatologiche sono di solito quelle del carcinoma ad epitelio pavimentoso corneificante o non corneificante (80-90% dei casi). Solo raramente si osservano forme indifferenziate ed altrettanto rari sono i casi di adenocarcinoma. Obiettivamente la neoplasia può presentare carattere vegetante con aspetto a cavolfiore facilmente sanguinante, o infiltrativo, con tendenza ad interessare in profondità i tessuti laringei. La forma ulcerativa deriva di solito dalle altre due, di cui costituisce, in un certo senso, l'inevitabile evoluzione. Per le ragioni esposte in precedenza, cui si aggiunge la necessità di una identica condotta chirurgica, una sistematica illustrazione dei tumori laringei deve essere affiancata e condotta in parallelo a quella dei tumori dell'ipofaringe. La classificazione anatomo-clinica adottata trae lo spunto da quella ormai classica proposta da Pietrantoni ed alla quale sono state apportate alcune modificazioni di scarso. In questa sede prenderemo in particolare considerazione le modalità di diffusione per continuità del cancro laringeo ed ipofaringeo in rapporto alle diverse localizzazioni.  La localizzazione alla zona vestibolare  si osserva nel 35-40% dei cancri laringei. La via di diffusione nettamente prevalente è quella anteriore verso lo spazio io-tiro-epiglottico, compreso fra la faccia anteriore dell'epiglottide e la membrana tiro-ioidea e chiuso in alto dalla membrana io-epiglottica. Questa prevalente modalità di diffusione è giustificata in primo luogo dal fatto che la maggior parte di queste neoplasie insorge nella parte anteriore della zona vestibolare, all'unione delle false corde con il piede dell'epiglottide. In secondo luogo non esistono anteriormente barriere anatomiche, ad eccezione dell'esile legamento tiro-epiglottico, strettamente mediano, che si oppongano alla progressione in profondità della proliferazione neoplastica.

Dallo spazio io-tiro-epiglottico la neoplasia, progredendo verso l'alto, può invadere la base della lingua, trasformandosi in neoplasia laringo-glossica, oppure esteriorizzarsi sotto la cute. Nelle forme inizialmente localizzate alle parti laterali del vestibolo laringeo La neoplasia può raggiungere il seno piriforme, sia penetrando a tutto spessore nelle pliche ari-epiglottiche, sia invadendo e scavalcando il loro margine libero. In altri casi la neoplasia può portarsi in alto e in avanti, contornare lateralmente l'epiglottide, scavalcando la membrana io-epiglottica, ed invadere le pliche faringo-epiglottiche e la base della lingua. La diffusione verso la regione aritenoidea o verso la regione glottica è possibile, ma non frequente, né precoce. Il cancro della zona cordale, che costituisce il 25% circa dei cancri laringei, dalla primitiva sede può estendersi lungo la corda ed invadere la commissura anteriore e la corda vocale controlaterale. Posteriormente può raggiungere la regione aritenoidea; più frequentemente invade il ventricolo e la regione sottoglottica. Il cancro della zona ventricolare costituisce il 10% circa dei cancri della laringe. La diffusione verso l'esterno trova spesso una valida barriera nel pericondrio della lamina tiroidea che dirige la neoplasia verso l'alto o verso il basso.

Per approfondire il tema del
cancro della laringe:
La vocalizzazione
Noduli delle corde vocali e polipi
Anatomia della laringe
Anatomia della laringe 2
Paralisi della laringe 1
Paralisi della laringe 2
Paralisi della laringe 3
Cancro laringe 2

Anteriormente può arrivare alla commessura anteriore ed estendersi a ferro di cavallo alla emilaringe opposta. Talora nella sua progressione la neoplasia può invadere lo spazio io-tiro-epiglottico). In basso può invadere la corda vocale e la zona sottoglottica. Per strozzamento a valvola del condotto dell'appendice del ventricolo, che consenta ancora la penetrazione di aria con conseguente dilatazione dell'appendice stessa, il cancro della regione ventricolare può causare un laringocele sintomatico, che espande e solleva la plica ariepiglottica. Il cancro della zona commissurale anteriore incide solo per l'I-2% del totale dei carcinomi laringei. Esso ha tendenza a diffondersi in tutte le direzioni, interessando contemporaneamente le corde vocali vere e quelle false, i ventricoli, il piede dell'epiglottide,e la regione sottoglottica.

Esso può esteriorizzarsi e diventare sottocutaneo dopo aver perforato lo scudo tiroideo o dopo averlo aggirato dall'alto o dal basso. La localizzazione alla zona sottoglottica è riscontrabile nel 2-3% dei carcinomi laringei.

Questi tumori hanno in qualche caso tendenza ad invadere progressivamente la regione sottoglottica in tutta la sua circonferenza. Nelle forme localizzate anteriori la neoplasia può perforare la membrana crico-tiroidea ed invadere la cute, mentre la diffusione verso la bocca dell'esofago è possibile per le neoplasie insorte nella parte posteriore di questa zona. Più rara è l'estensione in alto verso le corde vocali ed in basso verso la trachea. Fra i cancri marginali il più frequente è quello che colpisce la parte libera dell'epiglottide. Esso ha tendenza ad invadere in basso il vestibolo laringeo; può superare il margine dell'epiglottide ed infiltrare lateralmente la plica faringo-epiglottica o anteriormente la faccia linguale dell'epiglottide e le vallecule glosso-epiglottiche. Quando la neoplasia insorge in regione aritenoidea o sul margine libero delle pliche ari-epiglotti-che si può avere un'estensione sia verso la laringe che verso l'ipofaringe. Il 95% dei tumori ipofaringei insorge nelle docce faringo-laringee o seni piriformi. Il seno piriforme ai fini clinici viene di solito suddiviso in due zone, superiore ed inferiore. La zona superiore ha un'impalcatura di sostegno membranosa (plica ariepiglottica, membrana tiro-ioidea), mentre la zona inferiore, ha un'impalcatura rigida, cartilaginea, costituita dall'ala della cartilagine tiroidea e dalla faccia laterale dell'anello cricoideo. Questa diversa struttura condiziona la modalità di diffusione di queste neoplasie in rapporto alla loro zona di insorgenza. Infatti i tumori insorti nella zona superiore del seno piriforme si portano di preferenza verso la plica faringo-epiglottica, che viene talvolta sottominata dall'infiltrazione neoplastica, o verso la plica ariepiglottica, mentre i tumori insorti nella zona inferiore, contenuti fra formazioni rigide, hanno tendenza a portarsi in basso verso la zona retro-cricoidea e la bocca dell'esofago. Il cancro della zona retro-cricoidea è molto raro e si osserva quasi sempre nelle donne. Per la sua sede di insorgenza, ha possibilità di diffondersi in tutte le direzioni. Più frequentemente si porta in basso verso la bocca dell'esofago. Il cancro della zona posteriore dell'ipofaringe è di riscontro pressoché eccezionale.

 cfr indice argomenti di otorinolaringoiatria