appunti a cura del dott. Claudio Italiano
Si parla di avvelenamento ogni qualvolta una sostanza chimica, una tossina, un veleno sia stato assunto volontariamente, a scopo di suicidio o per incidente oppure se un gas è stato respirato o un cibo contaminato da sostanza assunto involontariamente.
La prima cosa da fare in caso di avvelenamento è:
Chiamare subito il 118 e contattare i centri antiveleno
Se capita un incidente telefonare subito al più vicino centro antiveleni e spiegare esattamente che tipo di sostanza è stato ingerito, se si tratta di un prodotto per l'igiene o la casa munirsi della confezione, così da poter leggere la composizione chimica riportata sull'etichetta.
Tenere in casa una confezione di carbone attivo e di dimeticone, sostanze utili in alcuni casi, da assumere solo se lo dice il medico.
Il carbone attivo è in grado di assorbire alcune sostanze presenti nello stomaco, evitando così che si diffondano nell'organismo, e di trascinarle verso l'eliminazione da parte dell'intestino.
Il dimeticone invece è una molecola, presente anche in
molti farmaci da banco, utilizzata comunemente per combattere le coliche gassose.
In caso di ingestione di detersivi o saponi evita la formazione di schiuma nello
stomaco, eventualità questa molto pericolosa: la schiuma, in caso di rigurgito,
potrebbe travasare nei polmoni soffocandoli.
Non bere latte: contrariamente a quanto si crede è inutile quando non controproducente.
Non tentare di indurre il vomito: se la sostanza ingerita è caustica, infatti, rigurgitarla
aumenta i danni a carico dell'esofago e della bocca. Non assumere nessun tipo di
medicinale, nel tentativo di alleviare i sintomi dell'avvelenamento, senza prima
aver consultato un medico. In caso d'insoddisfacente, o nulla, risposta telefonica
non aspettare altre informazioni: presentarsi al pronto soccorso più vicino.
I sintomi sono svariati. Generalmente sono riconducibili a nausea,
vomito, crampi e dolori addominali.
Qualora le sostanze tossiche siano ingerite involontariamente, per esempio per intossicazione
da funghi, o da alterazioni di cibi che producono tossicosi alimentari come il botulismo,
non è sempre facile collegare i sintomi a ciò che si è ingerito, soprattutto se
è passato del tempo.
Bologna Ospedale Maggiore Via Largo Negrisoli 2 - tel. 051/6478955
Catania Ospedale Garibaldi Centro Rianimazione Piazza S. Maria Gesù - tel.
095/7594120
Cesena Ospedale Maurizio Bufalini Viale Ghirotti - tel. 0547/352612
Chieti Ospedale Sant.ma Annunziata tel. 0871/345362
Genova Ospedale Gaslini - 010/3760873 Ospedale San Martino Via Benedetto
XV, n. 10 - tel. 010/352808
La Spezia Ospedale Civile S. Andrea Via Vittorio Veneto - tel. 0187/533296
Lecce Ospedale Regionale Vito Fazzi Via Moscati - tel. 0832/351105
Messina Università degli Studi di Messina Villag. Santissima Annunziata -
tel. 090/2212451
Milano Ospedale Niguarda Ca' Grande Piazza Ospedale Maggiore 3 - tel. 02/66101029
Napoli Ospedali Riuniti Cardarelli Via Antonio Cardarelli 9 - tel. 081/5453333
Istituto Farmacologia e Tossicologia Via Costantinopoli 16 - tel. 081/459802
Padova Istituto di Farmacologia Universitaria Largo Egidio Meneghetti 2 -
tel. 049/931111
Pordenone Ospedale Civile Centro Rianimazione Via Montereale 24 - tel. 0434/399698
Reggio Calabria Centro Rianimazione Azienda Ospedaliera "Bianchi - Melacrino
- Morelli" Via G. Melacrino - tel. 0965/811624
Roma Policlinico Agostino Gemelli Istituto di Anestesiologia e Rianimazione
Largo Agostino Gemelli 8 - tel. 06/3054343
Policlinico Umberto I Viale del Policlinico - tel. 06/490663
Torino Università di Torino Via Achille Mario Dogliotti - tel. 011/6637637
Trieste Istituto per l'Infanzia Via dell'Istria 65/1 - tel. 040/3785373
L'avvelenamento può avvenire per:
Avvelenamento per via alimentare
Avvelenamento per via respiratoria
Avvelenamento per via cutanea
Avvelenamenti cronici specifici (per es, da cadmio, piombo, benzene, arsenico,
mercurio ecc.)
Avviene tramite l'assunzione di cibi che si fanno facili vettori di tossine batteriche (cfr botulismo) o sostanze velenose; va precisato, ad ogni modo, che l'ambiente acido dello stomaco, nella maggior parte dei casi, è in grado di degradare le sostanze tossiche e lo stesso dicasi per i fermenti digestivi: succo pancreatico, amilasi, tripsina, chimo tripsina.
Inoltre la stessa cottura degli alimenti può distruggere le tossine e questo vale, ad esempio, per le tossine dei funghi, anche se non di tutti (amanita falloides!!). Le tossine presenti nei funghi possono agire rapidamente, dopo 1- 6 ore, ma anche dopo 8 -48 ore.
Nel primo caso i sintomi sono generalmente nausea, vomito, diarrea e tremori muscolari, eccitazione psichica, tachicardia. Con il vomito e la diarrea le tossine vengono eliminate.
E' bene comunque ospedalizzare d'urgenza, se possibile con i residui del cibo ingerito che saranno analizzati. Nel secondo caso le tossine portano a sintomi come vomito, diarrea, dolori addominali, shock cardiogeno. E' inutile provocare il vomito, perché dopo 8 48 ore le tossine sono state completamente assorbite.
E' necessario ospedalizzare d'urgenza, se possibile con i residui del
cibo ingerito che saranno analizzati.
In effetti è quello di tutti i giorni, quando siamo immersi nel traffico, poiché respiriamo polveri e sostanze tossiche che producono avvelenamento per via aerea. Altre volte, l'uomo conla sua stupida intelligenza prepara delle sostanze chimiche, dette "gas nervini" che vengono impiegati a scopo bellico, come una sorta di "insetticidi", ma stavolta al dosaggio opportuno per colpire l'uomo.
Essi bloccano l'acetilcolinesterasi, enzima che si trova nelle terminazioni delle sinapsi e che, dunque, rende impossibile la degradazione del neurotrasmettitore acetilcolina, rendendo così impossibile la trasmissione nervosa, a cui consegue uno spasmo dei muscoli, compresi quelli respiratori.
Chi vi scrive, per esempio, ha dovuto soccorrere un signore che affetto da enfisema e problemi neuromuscolari da esiti di poliomielite, non riuscendo a respirare di suo, dopo aver inalato un insetticida per le blatte, è stato colto da improvvisa insufficienza respiratoria acuta e dispnea ingravescente.
Ci riferiamo ai gas tossici, al fosgene, che riempe gli alveoli di plasma, per lesione del setto alveolare e rende di fatto impossibile la respirazione, ancora all'iprite; l'acido cianidrico, invece, blocca il ferro trivalente ed il ferro bivalente ed impedisce il trasporto di ossigeno dello stesso nell'ambito dell'emoglobina e delle ferro proteine mitocondriali.
Altre volte sostanze come l'ossido di carbonio si producono dalla combustione imperfetta dei motori e della legna e si possono avere delle intossicazioni nei periodi invernali, stante la grande affinità che ha il monossido di carbonio per la molecola dell'emoglobina, che, letteralmente, calamita il CO e si blocca nella sua funzione di trasporto dell'ossigeno ai tessuti, causando pericolose condizioni di asfissia o soffocamento. (cfr primo soccorso ).
Inoltre, la sostanza tossica dev'essere diffusibile attraverso la parete dell' alveolo polmonare, il cui spessore medio è di soli 2 μm. Le sostanze di natura idrofoba (lipofila) sono le favorite in questo caso. Infine, essa o dev'essere idrofila (indispensabile condizione per esser veicolata dal plasma e diffondere ai tessuti.
L'avvelenamento per via cutanea è una modalità meno comune di avvelenamento sistemico.
Le sostanze che riescono a produrre gli effetti tossici per questa via devono essere
tutte di tipo lipofilo, in quanto solo le sostanze solubili nei grassi riescono
ad attraversare la cute.
Fra queste sostanze ricordiamo il benzene, famoso
dopo l'esperimento avvenuto nell'800, quando un medico dimostrò che era possibile
trasmettere il tumore alla cartilagine delle orecchie di un coniglio, spalmandone
continuamente con pomate a base di nero fumo. A tal proposito, ricordiamoci,
che perfino manipolare il toner può causare problemi di neoplasia
o di intossicazione cronica.
Il benzene ed altri composti chimici agiscono con modalità
sovrapponibili: etere ed acquaragia ed acetone. A grandi linee, si può qui
concludere che gli avvelenamenti per via cutanea sono appannaggio di alcune categorie
professionali (tintori, benzinai, metallurgici, imbianchini e simili). Infatti,
sono tra i più comuni inquinanti in grado di attraversare la cute integra, di penetrare
nelle cellule, specialmente in quelle del sangue e causare oncogenesi e tumori della
linea ematologica, attraverso un danno alla molecola del DNA cellulare (linfomi
e leucemie).
Ci sono studi in tal senso (cfr
inquinamento
Rischio di cancro e malformazioni nelle
aree del petrolchimico Rischio
di malformazioni nelle aree del petrolchimico
Rischio di cancro
del respiratorio ed inquinamento industriale
linfomi
leucemia
anemie mielodisplasiche).
è un comune inquinante delle centrali elettriche a carbone e delle fonderie e dei
cementifici.
E' presente anche nei pesticidi. Essendo il carbone utilizzato molto
nei cementifici è molto probabile trovarlo come inquinante dell'aria ma si assorbe
anche attraverso il digerente.
Passa la placenta e genera danno al feto, oltre che
cancro al polmone, rene, e fegato e tumore della cute. Le forme chimiche che procurano
intossicazione sono l'arsenico elementare e l'As-inorganico, gli arsenicali organici
e l'arsina (AsH3).
Il danno è determinato dal disaccoppiamento delle
reazioni di fosforilazione ossidativa, cioè l'arsenico antagonizza il fosforo e
non si procede ATP dalla reazione ADP+Pi. Ancora reagisce con i gruppi sulfidrili
e blocca gli enzimi come la piruvato deidrogenasi.
Fra tutte le forme di avvelenamento esistono alcune che vanno trattate diversamente
dalle altre:
Avvelenamento da farmaci Distinguiamo le seguenti sostanze: acido nitrico, ammoniaca, gas nitrosi:
industria metallurgica e chimica; saldatura autogena, litografia, fabbricazione
del feltro, fumo di tabacco. Assorbito per inalazione. Intossicazione acuta: tosse, dispnea, nausea, vomito,
diarrea; asfissia; nei casi gravi, convulsioni, paralisi cardiaca e respiratoria,
morte. Intossicazione cronica fibrosi polmonare< amine alifatiche e aromatiche (per esempio anilina): produzione di coloranti; lavorazione di pellami; fabbricazione di esplosivi.
Assorbite per via cutanea e respiratoria. Disturbi gastrointestinali; bronchiti;
dermatiti; anemia emolitica, ittero; cefalee, agitazione psicomotoria, parestesie.
Sono cancerogene, e causano soprattutto tumori vescicali produzione di colori contenenti arsenico; concia delle pelli; fonderie; alcune industrie
chimiche; galvanoplastica; agricoltori che usano antiparassitari arsenicali. Assorbito per via respiratoria, cutanea e digestiva. Intossicazione acuta: vomito,
diarrea profusa; insufficienza renale e cardiocircolatoria; nei casi gravi, morte.
Intossicazione cronica: sintomi gastroenterici; anemia; dermatiti; insufficienza
epatica; polineurite caratteristica, che inizia dagli arti inferiori. Sembra sia
anche cancerogeno. cadmio: costruzione di apparecchi elettrici, di oscillografi, di accumulatori; cadmiatura di cuscinetti per autoveicoli; rivestimenti antiruggine. Assorbito per inalazione. Intossicazione acuta: disturbi gastrointestinali; bronchiti;
broncopolmoniti. Intossicazione cronica: raffreddore da cadmio, anosmia; orletto gengivale scuro; dimagramento; proteinuria; lesioni ossee conciatura delle pelli; cromatura dei metalli; produzione di colori, inchiostri, vernici. Assorbito per via cutanea o inalatoria. Intossicazione acuta: gastroenterite, nefrite,
epatite. Intossicazione cronica: ulcere del setto nasale, bronchiti, asma; cheratiti e dermatiti allergiche delle braccia e delle mani; lesioni epatiche; carcinomi polmonari fenolo e derivati: produzione di resine e fibre sintetiche; usato come disinfettante.Assorbito per via cutanea e respiratoria o digestiva (suicidio). Lesioni cutanee
necrotiche; depressione dei centri respiratori e cardiocircolatori. Se ingerito, ulcere dolorose, perdita di coscienza, ipotermia, oliguria e morte per paralisi respiratoria fosforo: operai addetti alla sua produzione; operatori della disinfestazione e agricoltori che usano antiparassitari organofosforici.
Assorbito per via cutanea, digerente, respiratoria. Intossicazione acuta: nausea,
vomito, ipersalivazione, coliche addominali, diarrea; miosi; dispnea; bradicardia;
cefalea; vertigini; poi agitazione psicomotoria, confusione e coma. In caso di sopravvivenza,
i postumi sono crampi e paralisi muscolari idrocarburi alifatici (per esempio nafta, cherosene, benzina): produzione e uso di carburanti; industria chimica; presenti in molti solventi- Assorbiti per inalazione. Intossicazione acuta: nausea, vomito; tosse, polmonite,
edema polmonare; a dosi elevate, depressione del sistema nervoso centrale. Intossicazione
cronica: depressione, perdita di memoria, atassia, afasia idrocarburi alogenati (per esempio trielina, tetracloruro di carbonio): presenti in solventi e smacchiatori; anestetici. Assorbiti per inalazione. Intossicazione acuta: nausea, vomito; depressione respiratoria,
confusione, coma. Possono seguire: degenerazione epatica, epatomegalia, ittero,
necrosi; lesioni renali, oliguria; morte. Intossicazione cronica: danni epatici
e irritazione polmonare idrocarburi aromatici (per esempio benzene, toluene): presenti in molte colle assorbiti per inalazione. Ad alte dosi, procurano anemia
aplastica idrogeno solforato: lavorazione di metalli; agricoltori che lo usano come antiparassitario; addetti alla pulizia dei pozzi neriassorbito per via inalatoria. Intossicazione acuta: perdita
di coscienza e morte immediata. L'intossicazione cronica è dubbia e aspecifica
mercurio: sue lavorazioni; lavorazioni di alcuni pellami; produzione di termometri, barometri;
dentisti; fotografi assorbito per via digerente e respiratoria. Intossicazione acuta:
lesioni intestinali, perdita di liquidi, diarrea, shock. Intossicazione cronica:
stomatite, ipersalivazione; orletto gengivale sottile, grigiastro; caduta dei denti;
gastroenteriti, disturbi epatici; dermatiti; lesioni renali; lesioni osteoarticolari;
anemia; tremori, irrequietezza, insonnia, depressione piombo:produzione di leghe di piombo, di vernici e di vetro al piombo, di ceramiche, tipografi.
Assorbito per via digerente e respiratoria, raramente cutanea. Inappetenza, vomito,
diarrea, coliche violente, stitichezza; cute pallida, giallognola, orletto gengivale
scuro; anemia; miocardite e arteriosclerosi; neuriti; insufficienza renale, uremia;
encefalopatia saturnina: agitazione psicomotoria, convulsioni, deliri; nei casi
gravi, morte
Intossicazione da arsenico
Avvelenamenti specifici
Avvelenamento da alcali
Avvelenamento da farmaci antiaritmici
Avvelenamento da agenti anticolinergici
Avvelenamento da anticonvulsionanti
Avvelenamento da cadmio
Avvelenamento da calcioantagonisti
Avvelenamento da antidepressivi triciclici
Avvelenamento da etilenglicole
Avvelenamento da allucinogeni
Avvelenamento da isoniazide
Avvelenamento da alcol isopropilico
Avvelenamento da piombo
Avvelenamento da litio
Avvelenamento da mercurio
Avvelenamento sostanze industriali