La vitamina A (retinolo) è chimicamente un alcool primario (presente in forma esterificata nei tessuti degli animali e dei pesci d'acqua salata, soprattutto nel fegato; N.d.C). La vitamina A viene assunta direttamente o sotto forma di provitamina, il beta-carotene, con l'alimentazione.
Il beta-carotene si trasforma a livello delle cellule epatiche in aldeide della vitamina A, con successiva riduzione a retinolo.
Le verdure gialle (come carote, peperoni) o la frutta (per esempio le albicocche e le pesche gialle), così come le foglie delle verdure verdi, sono le principali fonti alimentari di provitamina A. Il frumento è l'unico cereale che contiene carotene. Nei prodotti animali come il latte, il grasso, il fegato e in piccole quantità nei reni e nel grasso muscolare si riscontra il retinolo.
Il retinolo e i caroteni sono liposolubili; vengono assorbiti in presenza di grassi ed acidi biliari.
Il retinolo si forma mediante l'esterificazione con gli acidi grassi, che è la forma di immagazzinamento della vitamina, la quale, per azione di una esterasi specifica, può essere nuovamente liberata. La quantità di retinolo che può immagazzinarsi nel fegato è considerevole ed assicura per molti mesi i fabbisogni dell'organismo. Il fabbisogno giornaliero negli adulti è di 2,4 mg di beta-carotene (4000 Ul) o di 0,3 mg di retinolo (1000 Ul). Durante la gravidanza e l'allattamento esso è del 50% più elevato.
Visione. La vitamina A, presente nelle cellule retiniche sensoriali, a livello delle strutture note come bastoncelli, costituisce il precursore della rodopsina. Attraverso l'azione della luce sulla membrana dei fotocettori, si produce una modificazione biochimica della rodopsina relativamente complessa, che, come risultato, scatena una serie di impulsi nervosi. La rodopsina, infine, viene nuovamente sintetizzata, trattandosi di una via metabolica in equilibrio con la scissione della molecola stessa, fintanto che vi sia un sufficiente livello di vitamina A ancora disponibile.
La vitamina A mantiene l'integrità delle cellule epiteliali della cute e delle
mucose.
In caso di carenza di vitamina A, la crescita corporea è inficiata, probabilmente
in relazione alla sintesi di glicosaminoglicani.
Può essere dovuta a diverse cause: malassorbimento, disturbi metabolici che alterano
la conversione della vitamina A come il diabete mellito, l'ipotiroidismo o le malattie
epatiche, così come un consumo eccessivo da parte dell'organismo.
Il primo sintomo di una carenza di vitamina A è la cecità
notturna (emeralopia). Si tratta di un disturbo dovuto ad una alterazione del processo
biochimico di rigenerazione della rodopsina.
Quando i depositi di retinolo finiscono ed il retinolo sierico inizia a diminuire, l'epitelio si secca e subisce un processo di corneificazione. La xeroftalmia causa la corneificazione della cornea con conseguente cecità, come sintomo tardivo di ipovitaminosi. Nell'Estremo Oriente e nei paesi in via di sviluppo questa malattia è molto frequente ed interessa soprattutto i bambini, costituendo una delle principali cause di cecità infantile.
Nei giovani compaiono disturbi della crescita e della formazione ossea.
La carenza di vitamina A durante la gestazione può causare malformazioni fetali.
Ipervitaminosi
Dopo la somministrazione di dosi elevate di preparati di vitamina A sintetica, sono
stati descritti in bambini e adolescenti quadri di ipervitaminosi, caratterizzati
dai seguenti sintomi principali:
cefalea;
ispessimento del periostio delle ossa lunghe;
caduta dei capelli.
Sono anche stati descritti nistagmo, esoftalmo, epatomegalia e alterazioni epatiche,
alterazioni cutanee e pseudotumori cerebrali. In caso di sovradosag-gio di vitamina
A durante la gravidanza, vi può essere un effetto teratogeno.
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