GUIDA TECNICO-DIAGNOSTICA NELLE AUTOPSIE

 

Riscontro diagnostico. Art. 1 legge 15-2-1961 n. 83

- I cadaveri delle persone decedute senza assistenza sanitaria, trasportati ad un ospedale o ad un deposito di osservazione o ad un obitorio, sono sottoposti al riscontro diagnostico contemplato dall'articolo 32 del testo unico delle leggi sulla istruzione superiore 31 agosto 1933, n. 1592, e dell'art. 85 del regio decr. 30 settembre 1938, n. 1631, sull'ordinamento ospedaliero. Debbono essere sottoposti al riscontro diagnostico i cadaveri delle persone decedute negli ospedali civili e militari, nelle cliniche universitarie e negli istituti di cura privati quando i rispettivi direttori, primari o curanti lo dispongano per il controllo della diagnosi o per il chiarimento di quesiti clinico-scientifici. Il medico provinciale può disporre il riscontro diagnostico anche sui cadaveri delle persone decedute a domicilio quando la morte sia dovuta a malattia infettiva e diffusiva o sospetta di esserlo, o a richiesta del medico curante quando sussiste il dubbio sulle cause della morte. Il riscontro diagnostico è eseguito - alla presenza del primario o curante, ove questi lo ritenga necessario - nelle cliniche universitarie o negli ospedali dall'anatomopatologo universitario od ospedaliero ovvero da altro sanitario competente incaricato del servizio, i quali devono evitare autopsiamutilazioni o dissezioni non necessarie a raggiungere l'accertamento della causa di morte. Eseguito il riscontro diagnostico, il cadavere deve essere ricomposto con la migliore cura. Le spese per il riscontro diagnostico sono a carico dell'Istituto per il quale viene effettuato.
Art. 2 id. id. - Sono abrogati gli artt. 34 e 35 del regolamento di polizia mortuaria approvato con regio decreto 21 dicembre 1942, n. 1880, ed ogni altra disposizione contraria o incompatibile con la presente legge (omissis).
L'autopsia consta, in genere, di cinque tempi distinti: 1) sezione del cadavere; 2) reperto anatomico o descrizione obiettiva delle alterazioni rilevate a carico di ciascun organo e sistema; 3) epicrisi o illustrazione della storia patologica dell'oggetto in esame, alla luce del reperto anatomico e della storia clinica; 4) diagnosi anatomo-patologica o sintesi dell'epicrisi; nel formularla si segue, in genere, questo schema: malattia fondamentale, fatti patologici da essa direttamente dipendenti, fatti patologici residuati di pregresse malattie; 5) formulazione della causa di morte: spesso non meglio precisabile che con espressioni late, quali: morte di tipo cardiaco, morte di tipo cerebrale, respiratorio, ecc.

 

ESAME ESTERNO DEL CADAVERE

Manifestazioni cadaveriche

Rigidità cadaverica: a) inizia 2-3 ore dopo la morte; b) completa fra 13a e 48a ora; dai muscoli del capo si diffonde a quelli della nuca, del tronco, degli arti sup. e inf.; c) comincia a risolversi circa dalla 48a ora dopo il decesso. Macchie: a) ipostatiche o cadaveriche, proprie delle parti declivi del cadavere, compaiono 5-6 ore dopo la morte; b) di putrefazione, compaiono con l'inizio della risoluzione della rigidità e dapprima alle parti laterali dell'addome. Temperatura cadaverica: segna un temporaneo aumento subito dopo il decesso (specie nei morti di tetano e di colera); poi scema di 1/2 grado all'ora nelle prime tre ore e di 1 grado all'ora nelle successive 6-8 ore; la temperatura ambiente è raggiunta dopo circa 22 ore. Caratteristiche generali. Sesso. Età apparente. Tipo costituzionale. Condizioni di nutrizione generale e di sanguificazione. Presenza e distribuzione del pannicolo adiposo. Distribuzione del pelo. Sviluppo della muscolatura, dell'app. venoso e linfatico superficiale. Sviluppo scheletrico.

Tegumento

Colorito giallo (mal. del fegato e delle vie biliari, sindromi emolitiche; avvelenamento da ac. picrico; cachessia da neoplasia), bianco cereo (anemie, specialmente secondarie), bianco grigiastro (cachessia tbc, leucemie cr), brunastro (m. di Addison ed emocromatosi), cianotico (mal. di cuore e dei grossi vasi). Stravasi ematici. Petecchie, suggellazioni, ecchimosi, ematomi (emopatie gravi, tossicosi, asfissia, dermotifo, alcune avitami nosi, ecc.). Edemi ed anasarca. Da stasi sanguigna (cardiopatie scompensate), da stasi linfatica (compress, sui tronchi linf.), da aumentala permeabilità vasale, da discrasia (nefrop., anemie gravi, cachessie). Enfisema sottocutaneo. Da fenomeni putrefazione cadaverici, da soluz. di continuo di organi contenenti aria, da processi gangrenosi, ecc. Scheletro. Tumefaz. delle epifisi, rigonfiam. delle estremità sternali delle coste, nel rachitismo; incurvam. delle ossa e bacino a cuore di carta da giuoco, nell'osteomalacia; cifosi ad angolo acuto, nel m. di Pott; incurvam. a sciabola delle tibie, nel m. di Paget. Capo. Cuoio capelluto. Bulbi oculari. Narici. Rima labiale. Condotti audit. Collo. Stazioni lin fogh. Tiroide. Fasci vascolo-nerv. Torace. Forma; simmetria; ampiezza spazi intercost.; bozza precordiale; mammelle. Addome. Forma e tensione; retraz. e protrusione dell'ombelico; reticoli venosi. Genitali est. Processi ulcerat. o cicatriz.; stato dell'imene; malformazioni congenite. Orifizio anale. Ulceraz.; placche mucose; retraz. cicatriz.; noduli emorroid. Arti. Tumefaz. o deformaz. articolari. Edemi.

CAVITA ' CRANICA E SUO CONTENUTO

Cadavere in posizione supina con sostegno sotto la nuca; incidere a tutto spessore le parti molli dalla base di una mastoide alla controlater.. passando per il vertice; facendo trazione sui lembi, scotennare la teca cranica in avanti fino alle arcate orbitarie e indietro fino alla tuberosità occipitale. Scollare i muscoli temporali dalla squama temporale. A mezzo scalpello o sega, incidere la teca su linea circolare che passi un cm sopra quella di scollamento del cuoio capelluto. Introdurre scalpello nella fessura in corrisp. della fronte e, facendo leva sulla base cranica, staccare la calotta. Aprire lungo la linea mediana il seno longitud. sup. Sollevare con pinza una piega della dura madre in corrispondenza del lobo frontale sn e praticarvi, con forbice, un occhiello; altrettanto a dx; partendo da tali occhielli, incidere con forbice la dura circolarmente seguendo la linea di sezione della teca; asportare dall'av. all' indietro la falce del cervello dopo recisa la sua inserzione ant. alla crista galli. Con la mano sn lussare i lobi frontali e recidere, nell'ordine con cui si preentano, i nervi cranici, le carotidi int., il peduncolo dell'ipofisi; sollevati i lobi temporali, incidere: a) il tentorio cerebell. seguendo la sua inserz. alla rocca; b) il midollo spin.; c) asportare l'encefalo. Per asportare l'ipofisi, incidere il tentorio della sella e, con pinza da osso, demolire ,i processi clinoidei post, ed il clivus.

Teca cranica

. Periostite ed osteomielite purulenta, tbc, gommosa. Neoplasie. Dura madre. Pachimeningoscleria adesiva ossificante. Pachimeningite est. purulenta. Pachimeningite luetica diffusa o gommosa. Tumori benigni. Pachimeningite interna emorr. Ematomi, ecc. Seni della dura madre. Trombosi marastiche. Tromboflebiti da processi settici del capo. Ipofisi. Atrofia. Adenomi. Carcinomi, ecc. Encefalo. Volume diminuito in toto (microcefalia; sclerosi diff. atrof.; atrofia senile, ecc.); parzialm. (agenesie parz., porencefalie, ecc.); aumentato (macrocefalia, idrocefalo int., edema cerebr., tumori, ecc.). Consistenza. Diminuita (putref., in corrisp. di focolai malacici, suppur. od emorrag.), aumentata (in corrisp. di tumori, nelle gliosi, ecc.). Vasi della base. Normalm. collabiscono beanti nell'arterioscl. e arterite luet. Leptomcningi (aracnoide, spazio subaracnoideo, pia madre). Liquido cr. nello spazio s.a.: aumentato (idrocefalo est., edema cerebr.), sieroso torbido (meningiti sierose), giallo verdastro (meningite c.s.), giallastro ed event. fetido (meningiti otogene), ematico (emorr. subaracnoidee), gelatinoso-grigiastro (meningiti tbc). Essudato localizzato prevalent. alla volta dell'encefalo (meningiti purulente), alla base (meningiti tbc). Tubercoli miliari in prossimità dei vasi piali. Membrana piale di colorito rosso e capillari iniettati (iperemia attiva piale), vene turgide e bluastre (stasi piale). Superficie esterna dell'encefalo (previa incisione ed asportazione della pia). Circonvoluzioni: appiattite ed allargate, scissure ristrette (ipertensione endocr., ipertrofie corticali, ecc.).

Sezione dell'encefalo

(sec. Virchow-Flechsig). Deporre l'encefalo su di un piano, appoggiato per la base, con lobi frontali in avanti; divaricare gli emisferi ed incidere dall'av. all'ind. il corpo calloso, su linea paramediana; penetrati nel ventricolo later., prolungare l'incis. dall'av. all'ind., fino ad aprire il corno ant. e post, del ventricolo stesso; introducendo il coltello nel forame di Monro, si recide la parte ant. del corpo calloso; si ribatte indietro la tela corioidea ant. e si scopre cosi il terzo ventric, i corpi quadrigemini e la pienale. Praticare un taglio longitud. dall'estremo frontale a quello occipitale dell'emisfero, incidendo a tutto spessore il centro semiovale e passando lateralm. ai nuclei della base; praticare altro taglio parallelo al precedente, ma più esterno, a tutto spessore; praticare alcuni tagli trasversali paralleli a tutto spessore, all'altezza dei nuclei della base: si mettono cosi in evidenza i nuclei della base e la capsula int. Incidere a tutto spessore, sulla linea mediana, il verme cerebell. e proseguire il taglio in avanti sul peduncolo: si mettono in evidenza cosi il IV ventricolo e l'acquedotto di Silvio. Si sezionano i due lobi cerebellari con taglio equatoriale che mette in evidenza l'albero della vita e il nucleo dentato. Si sezionano il ponte ed il midollo allung. con tagli front, a tutto spessore. Esaminare: ampiezza delle cavità ventricolari e carattere del loro contenuto; stato dell'ependima e dei plessi corioidei; stato della sostanza cerebr. (edema, congestione, ecc.), rapporti quantitativi fra sostanza grigia e bianca; ricercare eventuale presenza di focolai emorragici, malacici, infiammatori, cistici, neoplastici, ecc. Canale rachideo. Per esaminare il contenuto mettere il cadavere in posizione prona, incidere a tutto spessore le parti molli su linea che, partendo dalla protuberanza occipitale, raggiunge il coccige; incidere bilateralm. gli archi vertebrali e tagliare il legamento occipito-atlantoideo; facendo allora trazione sull'apofisi spinosa della prima vertebra, si asporta la parete post, del canale vertebr. Si recidono i nervi spinali e si asporta il midollo insieme alle meningi: praticarvi tagli tra sversali seriati (rilevare: disturbi circolatori - anemia, emorragie, edema, alteraz. di sviluppo delle colonne grigie, presenza di tumori, di granulomi, di focolai suppurativi o malacici, dilataz. abnormi del canale centrale, ecc.).

CAVITA' ADDOMINALE E TORACICA

Incidere i tegumenti su linea bisacromiale passante per il manubrio dello sterno e su linea che da questo raggiunge la sinfisi pubica. Scollare e divaricare i lembi cutanei e incidere con cautela la parete muscolo-aponevrotica addominale, sulla linea mediana dell'apofisi ensiforme al pube (per scoprire maggiormente il cavo addominale, recidere trasversalm. i muscoli retti add.)
Ispezione della cavità addominale. Rilevare rapporti di ciascun viscere con organi vicini e con pareti add.; altezza degli emidiaframmi riportandola agli spazi intercost. Ricercare presenza di sacchi erniari; sollevare l'omento e cercare presenza di versamento (quantità, odore, colore, densità, ecc.). Aspetto della sierosa: lucentezza, colorito, pseudo membrane, aderenze, petecchie, tubercoli, noduli neoplastici, esiti di interventi operatori antichi o recenti, ecc. Ispezione della cavità toracica. Dissecate le parti molli, tagliare con il costotomo le cartilagini costali più all'est, possibile; disarticolare clavicole dal manubrio sternale e liberare il blocco sternale dalle sue connessioni col diaframma e col mediastino. Esaminare faccia int. dello sterno (usura da aneurismi, neoplasie mediast., processi luetici o tbc). Nel mediastino rilevare: condizioni delle linfogh., grado di involuz. del timo, dimensioni del sacco pericardio e suoi rapporti con strutture vicine. Nei cavi pleurici ricercare presenza di versamento (trasudat., essudat., emorrag., purulento, chiloso, colesterinico), aderenze parziali o  totali, neoplasie, ecc. Dei polmoni osservare grado di distensione, situaz. dei margini, ecc.

CUORE E PERICARDIO

Per aprire il pericardio sollevare plica al centro della sua faccia ant.: praticarvi un occhiello; introdottavi la forbice, praticare tre incisioni radiali. Nel sacco pericardico normalm. si rinvengono pochi mi di liquido citrino limpido; può essere occupato da aderenze o da liquidi (sieroso, essudat., emorrag., purulento). Sulla superf. sierosa (pariet. e viscer.) petecchie (stati asfitt., tossicosi infett., stati discras. e diates.), localizz. tbc, sifil., tumorali, ecc. Cuore. Rilevata la posizione, incidere margine laterale ventric. dx, introdurre cardiotomo e sezionare a ridosso del setto interventricolare, risalendo nell'arteria polmonare, di cui si ispezionano valvole, tronco principale e rami dx e sn per eventuali trombi, emboli, ecc.; resecare il peduncolo e asportare il viscere. Volume: diminuito (ipoplasia congen., ipotrofia bruna), aumentato (cardiop., nefropat., ecc.). Forma: rotondo (ipertrofia o dilatazione del c. dx), a scarpa (dilatazione della sez. sn), a goccia (ipoplasia, ecc.). Colore: normalm. rosso-brunastro; bruno (ipotrofia senile), giallastro (degeneraz. grassa o steatosi), grigiastro (mal. infettive). Esplorazione dell'atrio dx (introdurre il cardiotomo nella vena cava inf. e farlo uscire da quella sup.; incidere); del ventricolo dx (introdurre cardiotomo dall'atrio dx attrav. ostio valvolare ed incidere lungo parete later.); dell'atrio sn (tagliare lungo la parete laterale col cardiotomo introdotto attrav. vene polmon.); del ventricolo sn (attrav. ostio mitralico, introdurre cardiotomo nel ventricolo ed incidere lungo parete later.); dell'ostio valv. aortico (introdurre branca bottonuta del cardiotomo nell"ostio art. e tagliare a metà il lembo aortico della mitrale). Ipertrofia: eccentrica (dilat. delle cavità accompagnata da ipertrof. della parete), concentrica (ipertrofia senza dilataz. delle cavità), vera (sostenuta solo dall'ipertrofia delle fibrocellule), falsa (tessuto muscolare sostituito da tessuto sclerotico). Sangue contenuto nelle cavità: più o meno coagulato; trombi (aderenti alle pareti, anelastici, friabili; centro rammollito o puriforme), coaguli (liberi o poco aderenti, elastici, cruorosi o nerastri, oppure bianco-giallastri alla superf. e rossi alla base), come indizio di rallentamento del circolo in fase premortuale. Endocardio: normalmente lucente e trasparente; rosato (putrefazione nel cadavere), ispessito e biancastro (ipertensione); formazione pseudovalvolari a nido di rondine (alterazione dell'idraulica cardiaca); focolai di infiammazione acuta o cronica e loro esiti cicatriziali. Lembi valvolari assottigliati o fenestrati (eccessiva distensione), ispessiti e calcificati (proc. arteriosclerotico), ispessiti e retratti (esiti endocardite), coperti di verruche e vegetazioni., spesso .ulcerate (endocardite in atto). Miocardio: bruno e consistenza aumentata (ipotrofia bruna), aspetto di carne lessata (degenerazione o patosi albuminoidea), grigio-giallastro e consistenza diminuita (patosi grassa); grasso infiltrantesi dalla superficie esterna tra fibre muscol. fin sotto l'endocardio (infiltrazione adiposa del miocardio); strie e zone biancastre (focolai sclerotici); zone giallastre o grigie o rossastre (infarto; cuore tigrato per degenerazione grassa). Arterie coronarie (sezionare con piccole forbici lungo il decorso coronaria dx e sn, circonflessa e le due discendenti.); fenomeni sclerotici limitati all'imbocc. (sifilide), estesi a tutto il decorso (arteriosclerosi, ateromi sporgenti nel lume, trombi recenti o organizzati, aneurismi, ecc.).

POLMONI

Estratto il cuore afferrare polmone sn, isolarlo da event. aderenze, insinuare mano sn sotto l'organo e sezionare vasi e grosso bronco. Stessa operaz. per polmone dx. Volume: diminuito (atrofia senile, atelettasia); aumentato (enfisema, iperemia passiva ed attiva, edema, processi flogistici, neoplastici, ecc.). Forma: alterata da manifestazione patologica a focolaio (neoplasie, cisti, ecc.). Colorito: roseo (adolescenza), grigio nerastro (adulti), rossastro (iperemia attiva), cianotico (iperemia passiva), bianco-grigiastro (enfisema), roseo (carnificaz.). Superficie: normalm. liscia e lucente; zone leggermente rilevate (nodi neoplastici, infarti, focolai broncopneumoniti); rilievi bollosi anelastici (enfisema bolloso); minute rilevatezze (tbc miliare); retrazione per cicatrici o atelettasie. Consistenza: aumentata (processi flogistica acuta e cronica, nella carnificazione, ecc.), diminuita (focolai ascessuali o gangrenosi, caverne tbc, ecc.). Peso: varia secondo il contenuto aereo.
Bronchi. Con branca smussa di una cesoia aprire i bronchi fino a quelli di medio calibro; rilevare event. bronchiettasie, stenosi, neoplasie, essudati, ecc. Esaminare vasi e linfogh. ilari. Sezionare polmoni secondo un piano che dal margine est. giunge all'ilo (per eseguire il taglio appoggiare gli organi su di un panno). Al taglio, colore: rosso vivo (ipci ernia attiva), cianotico (stasi), rugginoso (stasi cronica), pallido (edema cron.), rosso-bruno-cianotico (atelettasia), rosso viola, rosso-grigio, grigiastro (rispettivamente 1°, 2°, 3° stadio della polmonite). Superficie: finemente granulosa (epatizzione rossa e grigia), succulenta (edema); ricercare presenza di ulcerazioni (ascess., tbc, gangren., ecc.), cisti, tumori, cicatrici, ecc.; superficie di taglio: asciutta (zona di atelettasia e di enti sema), trasudante liquido giallo-citrino, roseo (edema acuto), meno abbondante (edema cronico).
 

CAVO ORALE E COLLO

Praticare lembo cutaneo a collare partendo dall'incisione bisacromiale già praticata per aprire cavo toracico e scollando la cute sulla superficie anteriore del collo fino al margine inf. della mandibola; riballare il lembo cutaneo in alto; recidere dalla mandibola il pavimento della bocca; spostare in basso la lingua ed incidere circolarmente palato molle; tagliare il più alto possibile la parete post, del faringe; dissecare dalle loro inserzione faringe e poi esofago. Esaminare: la lingua anche con sezioni trasversali a tutto spessore; tonsille con taglio secondo diametro massi mo; faringe ed esofago con un taglio lungo linea mediana ant. Isolare la tiroide e rilevarne voi., peso e consistenza. Isolare event. paratiroidi.

MILZA

Spostato l'organo medialm. ed in basso, recidere peduncolo. Rile-Jre forma, volume, peso, aspetto esterno, consistenza e colore; appoggiata la faccia ilare su di un panno, tagliare a tutto spessore lungo l'asse maggiore. Al taglio rilevare: colore, trabecolatura, polpa bianca e ros-L presenza di tessuti patologici. Raschiare con lama di coltello su superficie di taglio; se si asporta poltiglia rossa, "polpa diffluente" (milza infett. o spodogena).

INTESTINO

Recidere con la forbice, rasentando parete intestin., il mesosigma, quindi mesocolon e mesentere cominciando da valvola ileo-ciecale e roseguendo a monte; recidere, tra due legature, sigma e tenue, dopo ansa di Treitz. Introdurre la branca smussa di una forbice nel lume inst., aprire l'organo per tutta la sua lunghezza. Detergere il viscere con i getto d'acqua.

STOMACO, DUODENO, FEGATO, PANCREAS E MESENTERE

Si asportano di solito in blocco. Con mano sn stirare verso dx lo stomaco; recidere le inserzioni dell'emidiaframma sn fino colonna verebrale.; rato poi verso sn il fegato, incidere inserzioni dell'emidiaframma dx, intento coronario, ligamenti triangolari; rovesciare il fegato in avanti: recidere le connessioni con la loggia renale dx, recidere le inserzioni dell'emidiaframma sn fino alla colonna vert.  recidere l'esofago subito al di sopra dello hiatus diaframmatico; scollare mesentere dalla aorta ed estrarre quindi il blocco di organi. Stomaco. Fare con forbice un occhiello alla grande curvat., introdurvi enterotomo e tagliare lungo la grande curvat.; aprire quindi piloro e duodeno. Esaminare contenuto gastrico e, dopo lavaggio, stato della parete e mucosa gastro-duoden. (iperemia, atrofia, cicatrici, neoplasie, ecc.).

Vie biliari

. Accertarsi della pervietà (esercitando discreta pressione su dotto epatico o su coledoco o cistifellea, defluisce bile dalla papilla di Vater). Aprire vie biliari cominciando da papilla di Vater e rilevare presenza di calcoli, di stretture cicatriz. o ricopi.. ecc. Aprire cistifellea, esaminare contenuto e, previo lavaggio, condizioni della parete.

Fegato

. Considerare volume, forma, colore (verde smeraldo, se stasi biliare; verde bruno, se putrefaz.; grigio, se cirrosi atrof.; giallo, se atosi, ecc.), stato dei margini (arrotondati o taglienti), della glissoniana, aspetto della superficie (granulosa, nodulare, ecc.) e peso. Pratire taglio a tutto spessore secondo piano frontale che dalla convessità giunge l'ilo. Rilevare quantità di sangue defluente dai vasi (aumentata se stasi epatica ac), presenza di cisti o di ascessi (se multipli, cavità più grandi e ovalari nella pileflebite, più piccole nell'angiocolite). Rilevare resistenza del parenchina, al taglio. Se cirrosi, osservare stato delle anastomosi venose tra sist. portale e quello delle cave.

Pancreas.

Rilevare forma, consistenza e peso; praticare taglio a tutto spessore secondo la lunghezza. Se presenti calcoli o neoplasie, specil lare dotto di Wirsung.
Mesentere. Rilevare stato della sierosa, qualità del tess. adiposo, condizioni delle linfogh. Se esiste infarto dell'intest., esaminare accuratam. i vasi.

SURRENALI

La ghiandola dx si trova sopra il polo super, del rene dx; la sn, tra polo sup. e aorta. Isolare ghiandola da tess. adiposo circost. Rilevare volume, forma, consistenza, presenza, al taglio, di nodi iperplastici, neopl., granulomi, cisti, emorragie; rilevare spessore e colorito della corticale e della midollare.

RENI E URETERI

In sito rilevare posizione (se più bassa della norma: i reni mobili so no riportabili in sede normale manualm., que"i ectopici sono fissi in se de anomala). Con taglio arcuato lungo margine est., liberare il rene da connessioni post.; sollevare il rene e recidere il suo peduncolo vascol.; stirarlo in alto e recidere uretere all'altezza dello stretto sup. del bacino Rilevare volume, forma, consist. del rene; stato dei vasi e del bacinetto Scapsulabilità dei reni normalm. facile; difficile (sclerosi o pregressi processi flog.). Superficie sottocapsulare: diffusa fine granulosità (rene grinzo), rugosità grossolane (rene arterioscler.), profonde depress cicatriz. (esiti di infarti), cisti, vasi venosi iniettati (venule stellate di Verhein, in stasi ematica), focolai di necrosi ischemica (solitam. circon dati da alone emorr.), noduli granulom. o neopl., punteggiat. rosso scure (glomerulonefrite), ecc. Tagliare a tutto spessore il rene, dal margine later. all'ilo, rilevare spessore della corticale (normale cm 1), aspetto delle piramidi, delle papille, dei calici e del bacinetto. Aprire quindi uretere partendo dal bacinetto: rilevarne calibro, pervietà, stato della mucosa, presenza di calcoli, ecc.

ORGANI PELVICI E GENITALI NELL'UOMO

Si rimuovono solitamente in blocco previo svuotamento della vescica praticando occhiello nel suo fondo e raccogliendo urina. Incidere a tutto spessore le parti molli intorno allo stretto sup. del bacino; stirare verso l'alto gli organi scollando le conness. ossee; recidere uretra al davanti della prostata ed il retto in corrispondenza dell'ano. Vescica. Introdurre nel moncone uretrale branca di forbice e tagliare vescica sulla linea mediana fino al fondo. Rilevare spessore della parete, presenza di diverticoli, di essudati, di calcoli; stato della mucosa e della tunica muscoli, condizi. degli sbocchi ureterali, del trigono e dello sfintere uretr. Prostata. Sezionarla con taglio frontale passante per collicum seminale Rilevare forma, volume e consistenza. Liquido fuoruscente alla sezione; giallastro e filante (cisti), purulento (prostatite), caseoso (tbc). Rilevare noduli iperpl. o neopl. Vescichette seminali (dietro il collo vesc sopra alla prostata). Taglio atutto spessore secondo l'asse maggiore Retto. Taglio lungo parete post. Previo lavaggio, esaminare stato della mucosa (varici, neopl., ecc.). Testicoli. Scollare i tegumenti da ciascun lato della sinfisi pubica fino al canale inguinale: premendo sullo scroto fare sgusciare i testicoli, recidere il più alto possibile il cordone spermatico. Incidere prima la sierosa parietale e poi didimo ed epididimo a tutto spessore con taglio longitudinale.

ORGANI PELVICI E GENITALI DELLA DONNA

Prima di rimuovere gli organi, esaminare stato della sierosa (segni di infiammazione, esiti cicatriziali, raccolte ematiche, ecc.), forma e po-sizione dell'utero (anti-retrovers., elevaz., prolasso), delle tube, delle ovaie e dei ligamenti larghi. Liberare organi pelvici da conness. post, e later.; praticare all'ester. taglio ovoidale che, partendo da sinfisi pubi-ca, comprenda grandi labbra e l'orifizio anale; completare dissez. delle conness. col bacino ed estrarre in blocco gli organi. Vescica e retto (co¬me nell'uomo). Vagina. Incis. su parete ant. Rilevare stato dell'imene, presenza di fistole, ecc. Utero. Rilevare forma, volume e consistenza. Introdurre sonda scanalata nel canale cervie, e lume uterino ed incidere a tutto spessore parete ant.; completare apertura con taglio trasvers. passante per i due orifizi tubarici (se presumesi gravidanza, fissare utero in formalina prima di procedere al taglio). Esaminare spessore della parete, pervietà degli orifizi tubarici. Se nodi fibrom. o neopl., rilevare interessam. dei vari strati della parete. Tube. Tagli trasversali sci iati. Ovaie. Rilevare presenza di corpi lutei, cisti, follicoli, tumori cistici e lolidi, ecc. (dopo la pubertà la superficie è irreg. e mammellon.). Sezione a tutto spessore secondo asse maggiore.

VASI, NERVI, MUSCOLI E TENDINI

Vasi sanguigni. Aprire i vasi in esame con forbice a branche smusse. In caso di impervietà, sezioni trasversali seriate. Se aneurisma, rilevare rapporti con organi vicini ed eventuale perforazione. Rilevare condizioni dell'intima e tessuti perivascolari. Dotto toracico. Togliere cuore e polmone sn; ribattere polmone dx nell'emitorace sn e tendere cosi foglietto pleurico-mediastinico; incidendo all'altezza dell'ilo polmonare in corrisp. della faccia later. della colonna, mettere in evidenza azygos e dotto toracico. Gangli linfatici. Osservare tutte le stazioni superf. e prof., stato della capsula, event. fusione tra gangli dello stesso gruppo; rilevare volume, consistenza e caratterist. della superf. di taglio. Nervi periferici. Colore, spessore, rapporti con lesioni di organi contigui, esistenza di tumori, ecc. Muscoli e tendini. Esame solo su specifica indicazione. Eseguire confronto con organi simmetrici.


SISTEMA SCHELETRICO

Esame sistematico se esiste precisa indicazione (rachitismo, osteo-malacia, ecc.). In ogni caso opportuno prelevare almeno metà infer. di un femore. Midollo osseo. Esaminare quello nel tratto di femore aspor-tato e sezionato longitud. e quello sternale. Midollo diafisario: giallo (adulto), rosso (bambino), lampone (anemia pernic), pioide (mielosi leucemica), verde (cloroleucemia), gelatinoso (cachessia).

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