Il controllo dell'assunzione di cibo può essere distinto in :
1) una regolazione nutrizionale, principalmente interessata al mantenimento delle
risposte nutrizionali dell'organismo, e 2) una regolazione dell'alimentazione, particolarmente
interessata agli effetti immediati dell'assunzione degli alimenti nel canale alimentare,
talvolta indie come regolazione periferica, o regolazione a breve termine.
Un animale che stato tenuto a digiuno per un lungo periodo tempo e che poi sia messo in presenza di abbondante cibo, mangia molto più di un animale che abbia sempre ricevuto una dieta regolare. Al contrario, un animale che sia stato alimentato a forza per molte settimane, mangia poco non appena è consentito di mangiare secondo i propri desideri. Sicché il centro della fame dell'ipotalamo è connesso con lo stato di nutrizione dell'organismo. Citiamo qui appresso alcuni fattori nutrizionali che controllano il grado di attività del centro della fame.
La teoria glucostatica della fame e della regolazione dell'alimentazione.
Da tempo si sa i una diminuzione della glicemia si accompagni sensazione di fame
e ciò ha dato luogo alla cosiddetta teoria glucostatica del controllo della fame
dell'assunzione di cibo, secondo la quale, quando il livello del glucosio nel sangue
scende a vai troppo bassi, ciò fa automaticamente aumentare la tendenza dell'animale
all'ingestione di cibo. L'aumentata alimentazione infine riporta la concentrazione
del glucosio verso la norma. In favore della teoria glucostatica esistono altre
due osservazioni:
1) un aumento della glicemia fa aumentare l'attività elettrica a livello del centro
della sazietà, nel nucleo ventromediale dell'ipotalamo che, simultaneamente, fa
diminuire l'attività e elettrica del centro della fame del nucleo laterale ricerche
chimiche hanno dimostrato che il nucleo ventromediale (il centro della sazietà)
è capace di concentrare il glucosio, mentre altre aree dell'ipotalamo non riescono
a farlo e perciò si ammette che il glucosio agisca esaltando il grado di sazietà.
A seconda nel sangue vi sia una concentrazione alta o bassa di aminoacidi, la fame rispettivamente diminuisce od aumenta. In generale, però, questo effetto non è tanto potente quanto quello del meccanismo glucostatico.
La fame varia soprattutto in proporzione pressoché inversa con il variare dei depositi di grasso dell'organismo. Ossia, aumentando la quantità di tessuto adiposo, la fame diminuisce. Perciò molti fisiologi sono del pare che la regolazione a lungo termine per l'assunzione degli alimenti venga controllata principalmente da certi metaboliti lipidici, la cui natura è ancora sconosciuta. Questa è la cosiddetta teoria "lipostatica" per la regolazione dell'assunzione di cibo. A sostegno di questa teoria sta il fatto che la concentrazione media a lungo termine degli acidi grassi liberi nel sangue è direttamente proporzionale alla quantità di tessuto adiposo dell'organismo. Quindi è probabile che gli acidi grassi liberi, od altri metaboliti lipici similari, agiscano in qualche modo come il glucosio e gli aminoacidi per dar luogo ad un effetto a feedback negativo capace di regolare l'assunzione di cibo. è anche possibile che questo costituisca il più importante dei fattori regolatori a lungo termine.
Analogia tra motore a scoppio e macchina umana
Il corpo ed il motore a scoppio hanno un metabolismo, il primo su base chimica, a 37°C, per utilizzo del glucosio che deriva dagli alimenti digeriti ed assimilati ed il secondo del tipo termico, lavorando con temperature di 200°C, per combustione interna dei carburanti fossili. Entrambi generano dai metabolismi energia, movimento ed azione plastica e per il funzionamento degli organismi.
Quando un animale è esposto al freddo esso tende a mangiare di più e quando è esposto
al caldo tende a mangiare di meno. Ciò è dovuto ad un'interazione a livello ipotalamico
tra il sistema di termoregolazione ed il sistema di regolazione dell'assunzione
degli alimenti. Ciò è molto importante perché l'animale assumendo più cibo nella
stagione fredda provvede: a) ad aumentare il proprio metabolismo e b) ad accrescere
il pannicolo adiposo che funziona come isolante termico. Entrambi questi effetti
contribuiscono a contrastare l'azione di freddo.
Sommario della regolazione a lungo termine. Benché le nostre conoscenze circa i
differenti fattori a feedback per la regolazione della fame siano piuttosto imprecise,
si può in linea generale affermare che, quando le riserve nutritive dell'organismo
cadono al di sotto della norma, il centro della fame diventa altamente attivo e
l'individuo avverte più fame e, d'altra parte, quando le riserve nutritive sono
abbondanti l'individuo non avverte più fame e si instaura uno stato di sazietà.
L'entità della fame o della sazietà può risultare temporaneamente aumentata o diminuita
in rapporto con le abitudini di ogni giorno. Per esempio, una persona che normalmente
ha l'abitudine di assumere tre pasti al giorno, può darsi che avverta fame se ne
salta uno. E ciò malgrado le riserve siano del tutto adeguate a livello dei tessuti.
Ma, oltre che le abitudini, molti altri stimoli fisiologici a breve termine possono
far variare il desiderio di cibo, per diverse ore ogni volta stimoli principalmente
correlati con il canale alimentare .
Distensione gastrointestinale. Quando il canale gastroenterico, specialmente lo
stomaco, viene disteso, insorgono segnali inibitori che deprimono il centro della
fame e perciò riducono il desiderio di cibo. Questo effetto si verifica, almeno
parzialmente, anche dopo che i vaghi ed i nervi simpatici del canale gastroenterico
prossimale siano stati recisi. Ciò sta ad indicare che il semplice stiramento della
cavità addominale può costituire stimolo efficace per questa risposta a feedback.
Ovviamente, questo meccanismo ha particolare importanza nel limitare l'assunzione
di cibo nel corso di un solo pasto.
Valutazione della quantità di cibo ingerito ad opera di recettori cefalici.
Quando un soggetto portatore di fistola esofagea viene alimentato con grandi quantità di cibo, benché questo venga immediatamente restituito all'esterno, l'appetito diminuisce dopo che una ragionevole quantità di alimento è passata attraverso la bocca. Questo effetto si verifica malgrado il fatto che nel canale gastroenterico non pervenga neanche un briciolo di alimento. Perciò è stata postulata l'esistenza di vari fattori cefalici connessi con l'assunzione di cibo, come masticazione, salivazione, deglutizione e degustazione, che "misurano" la quantità di cibo al suo passaggio per la bocca: il centro ipotalamico della fame verrebbe inibito dopo il passaggio di una certa quantità di cibo.
Il sistema regolatore a lungo termine, specialmente il meccanismo lipostatico, ovviamente
aiuta un animale a mantenere costanti le riserve nutritive dei tessuti ed impedisce
che queste diventino troppo esigue o troppo abbondanti. D'altra parte, gli stimoli
per la regolazione a breve termine, consentono all'animale di assumere cibi solo
quando il canale alimentare ne sia recettivo. Cosi gli alimenti passano quasi continuamente
lungo il canale digerente, per modo che i processi di digestione, assorbimento e
deposito si svolgano con un ritmo abbastanza uniforme e continuo, invece che soltanto
al momento in cui l'energia ricavata dagli alimenti è richiesta per essere spesa.
In realtà, i meccanismi di digestione, di assorbimento e di assimilazione possono
accelerare la loro attività soltanto di 4-5 volte rispetto alla norma, mentre l'utilizzazione
del materiale nutritivo accumulato in riserva a scopo energetico può talvolta aumentare
di ben 20 volte rispetto alla norma.
E' importante poi che l'alimentazione si attui in modo continuo (ma in quantità
tale che l'alimento possa essere ospitato nel lume gastroenterico), principalmente
regolata dal meccanismo a breve termine.
Plicometria per valutare lo stato di nutrizione.
La Chirurgia Metabolica per dimagrire e per la cura del diabete L'obesità Sindrome metabolica Quali farmaci sono giusti per dimagrire. Squilibrio ormonale ed obesità. Grassi e metabolismo Zuccheri e metabolismo oppure cfr index obesita