Esse sono solitamente il risultato dell'insulto ischemico sul nodo del seno e/o sul sistema di conduzione o di riflessi mediati dal vago o di entrambe le cause. Nel 55% dei pazienti, l'irrorazione del nodo del seno è di pertinenza della coronaria destra prossimale, mentre il ramo circonflesso della coronaria sinistra lo vascolarizza nel restante 45% dei pazienti. L'irrorazione del nodo atrioventricolare è data dai rami distali della coronaria destra nel 90% dei soggetti e dalla parte distale del ramo circonflesso della coronaria sinistra nel 10%. La branca destra riceve sangue dai rami settali perforanti dell'arteria discendente anteriore, e lo stesso la porzione distale del fascicolo anteriore della branca sinistra. La parte comune della branca sinistra, invece, presenta una duplice vascolarizzazione, che è dovuta ai rami distali della coronaria destra e dai vasi prossimale del ramo circonflesso, mentre il fascicolo posteriore della branca sinistra è irrorato da rami dell'arteria circonflessa. In generale, i disturbi di conduzione associati a un infarto inferoposteriore sono da attribuire a un'iperattività riflessa vagale, tendono a essere transitori e responsivi all'atropina e mostrano una prognosi solitamente più favorevole rispetto a quelli in corso di infarto anteriore. D'altro canto, i disturbi maggiori di conduzione correlati a infarto anteriore vedono il coinvolgimento di una necrosi settale profonda e si associano a una significativa riduzione contrattile del VS.
Classe I
I. La stimolazione ventricolare definitiva è indicata nei casi di BAVdi II grado persistente nel sistema di His-Purkinje con blocco bilaterale di branca o BAV di III grado nel sistema di His-Purkinje o a valle dopo infarto. (Livello di Evidenza: B)
2, La stimolazione ventricolare definitiva è indicata in caso di blocco AV transitorio di Il o III grado intranodale con associato blocco di branca. Qualora la sede non possa essere definita con certezza, può rendersi necessario uno studio elettrofisiologico. (Livello di Evidenza: B)
3. La stimolazione ventricolare definitiva è indicata in caso di blocchi AV di II e III grado persistenti e sintomatici. (Livello di Evidenza: C)
Classe II b
La stimolazione ventricolare definitiva può essere presa in considerazione in caso di blocchi AV di Il e III grado persistenti a livello del nodo atrioventricolare. (Livello di Evidenza: B)
Classe III
La stimolazione ventricolare definitiva non è raccomandata in caso di blocco AV transitorio in assenza di disturbi della conduzione intraventricolare. (Livello di Evidenza: B)
2. La stimolazione ventricolare definitiva non è raccomandata per blocco AV transitorio in presenza di isolato emiblocco anteriore sinistro. (Livello di Evidenza: B)
3. La stimolazione ventricolare definitiva non è raccomandata per emiblocco anteriore sinistro acquisito in assenza di blocco AV (Livello di Evidenza: B)
4. La stimolazione ventricolare definitiva non è raccomandata in caso di BAVdi 1 grado in presenza di blocco di branca noto o non databile. (Livello di Evidenza: B)