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La madre che allatta dopo il parte, la lattazione

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L'allattamento al seno è un atto importante ed essenziale per la crescita del neonato: non c'è alimento migliore del latte della sua mamma.

Il latte materno, infatti, apporta tutte le sostanze essenziali che gli assicurano un'ottima crescita, nelle giuste proporzioni.

Il latte varia la sua composizione a seconda dei momenti della crescita del bambino: non ha mai la stessa composizione e cambia anche la sua consistenza durante il corso della stessa poppata

Il latte prodotto all'inizio è meno grasso e più ricco di acqua e lattosio, il latte terminale invece è molto più ricco di grassi.

Il latte materno ha, insomma, una spiccata biodiversità.

E' un fenomeno caratteristico del puerperio ed avviene soltanto in tale periodo. La preparazione della mammella avviene molto prima del parto. è possibile distinguere 4 periodi (o fasi) della lattazione:

1) mammogenesi;

2) lattopoiesi;

3) galattopoiesi;

4) eiezione.

Mammogenesi.

Lo sviluppo e la preparazione della ghiandola mammaria che comincia in fase puberale, continua dopo il menarca e si completa durante la gravidanza.

Si ha sviluppo degli acini ghiandolari per azione di Estrogeni e Progesterone e, sempre durante la gravidanza, si ha l'azione sinergica di altri ormoni quali insulina, GH, ormone lattogeno placentare (HPL).

HPL viene prodotto dalla placenta poiché essa è un organo endocrino a tutti gli effetti e non funziona solo per gli scambi. Estrogeni e progesterone, insieme agli altri ormoni, completano lo sviluppo della ghiandola mammaria. La ghiandola mammaria, già durante la gravidanza, ha una minima attività secretiva e, infatti, nelle ultime settimane di gravidanza, la donna può avere una secrezione chiamata colostro (comincia già nella seconda metà della gestazione).

Però, non si verifica la produzione di latte durante la gravidanza perché prevale una inibizione periferica di estrogeni eprogesterone, che sono presenti ad altissime concentrazioni durante la gravidanza, rispetto alla Prolattina. Quindi, c'è una inibizione finché la donna partorisce. Dopo il parto, questo blocco vienerimosso e, quindi, potrà esserci un aumento della prolattina. 

Lattopoiesi

La prolattina è l'ormone principale responsabile della biosintesi del latte. Nei primi 7 giorni dopo il parto si abbassa del 50%. Però, la suzione ne determina l'aumento di 20- 30 volte.

Il neonato viene subito attaccato al seno dopo il parto perché la suzione va a determinare un riflesso (riflesso mammillo- ipotalamo- ipofisario) che favorisce la secrezione di ormoni da parte dell'ipofisi, sotto stimolo dell'ipotalamo, rappresentati dalla prolattina e dall'ossitocina.

L'ossitocina viene prodotta dalla neuroipofisi mentre la prolattina dall'adenoipofisi.

L'ossitocina determina la contrazione uterina e, quindi, appena il neonato si attacca al seno compare il morsouterino (contrazioni abbastanza dolorose).

L'ossitocina serve anche a far contrarre delle fibrocellule muscolari lisce che si trovano attorno ad ogni acino della ghiandola mammaria. Queste fibrocellule sono dette "a paniere" perché sono come una specie di cestino che si trova sotto l'acino ghiandolare e, quando arriva l'ossitocina, si contraggono e facilitano l'eiezione di latte. Nella lattopoiesi sono presenti 2 fasi:

- fase colostrogena, che compare già in gravidanza e continua nei primi 4- 5 giorni del postpartum;

- fase lattogena o montata lattea, che avviene tra 3°- 4° giorno (a volte anche al 2° giorno) del postpartum e coincide con la scomparsa in circolo di estrogeni eprogesterone, che prima l'avevano inibita.

La montata lattea dura 24 ore e durante questo intervallo di tempo le mammelle sono molto turgide, congeste e dolenti. In alcuni casi, può essere accompagnata da cefalea e da un rialzo termico. Esiste una notevole differenza tra colostro e lattevero e proprio poiché il colostro è meno nutriente del latte.

 

Galattopoiesi

 mantenimento della secrezione lattea basato sul riflesso mammillo-ipotalamo-ipofisario. La suzione determina un rilascio continuo di prolattina, di ossitocina e di TSH. La prolattina è responsabile della quantità di latte secreto e della presenza in esso della caseina, degli acidi grassi e del lattosio, l'ossitocina determina la contrazione delle fibrocellule muscolari perialveolari e periduttali, con eiezione di latte.

La quantità e la qualità di latte dipendono anche dalla disponibilità di altri ormoni in circolo, che sono l'insulina ed il cortisolo.

 

Eiezione del latte

 Lo stimolo parte dairecettori tattili dell'areola e porta alla liberazione in circolo, da parte della neuroipofisi, dell'ossitocina che stimola la contrazione delle cellule mioepiteliali perialveolari. L'ossitocina è anche importante per le contrazioni uterine e per l'involuzione uterina.

Durante l'eiezione del latte, sono presenti 2 fasi:

-la fase di espulsione del latte posteriore, che è più ricco in protidi e lipidi;

-la fase di deflusso.

Ci sono delle controindicazioni e degli ostacoli all'allattamento naturale che possono essere materne o neonatali, locali o generali.

Come posizionare il bambino? Vedi nelle immagini a seguire.

 

Mancato allattamento, cause materne locali

 Ipogalattia, agalattia, anomalie del capezzolo (piatto o rientrato), ma ci sono dei presidi in questo caso per ovviare a questo inconveniente; possiamo avere ancora ragadi, ferite che si formano nel capezzolo non idratato bene da cui esce del sangue (in questo caso,l'allattamento al seno è controindicato per due motivi:

1) il neonato ingerisce sangue oltre che latte;

2) la continua suzione aggrava le ragadi che sono dolorosissime). In questo caso, la donnapuò comunque tirarsi il latte col tiralatte ma deve anche curare queste ragadi.

Altra controindicazione è la mastite, cioè l'infezione a livello dei dotti galattofori che può portare febbree, in alcuni casi più gravi, anche sepsi. Neonatali locali: malformazioni di orofaringe, esofago etrachea; infezione orofaringea. Materne generali: malattie croniche gravi, malattie acute gravi,malattie con pericolo di contagio (per esempio, varicella recente). Poi, ci sono donne che hanno un'avversione, che non vogliono allattare. Una volta si diceva anche che l'allattamento poteva intaccare l'estetica del seno.

Da considerare anche la presenza di protesi in donne che si sono rifatte il seno: non ci sono controindicazioni in questo caso perché la ghiandola si trova davanti alla protesi.

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