Con livelli di alcolemia tra i 50 e i 100 mg/dL è generalmente presente una condizione che può essere di benessere, di rilassamento o di loquacità (stadio dell'eccitazione).
Tra i 125 ed i 150 mg/dL si hanno atassia e cambiamenti comportamentali variabili a seconda della personalità del soggetto (dalla depressione all'aggressività).
In queste condizioni, a giudizio del medico che visita, può essere somministrato diazepam (Valium 10 mg 1 fl im) oppure lorazepam (Tavor 4 mg 1 fl im o ev), specialmente se ci troviamo di fronte ad un paziente che presenta crisi di astinenza.
Oltre i 200 mg/dL per i soggetti normali e oltre i 300 mg/dL per i soggetti che tollerano bene l'alcol, inizia una fase di progressiva depressione delle risposte agli stimoli (stadio della depressione) fino al coma profondo. Se un paziente si trova all'aperto, in preda ad intossicazione alcolica, allora avremo il rischio di morte per assideramento e stato di coma con depressione cardiorespiratoria ed occorre qui il pronto soccorso pubblico e la figura di un medico rianimatore.
In questi casi il paziente va ospedalizzato ed effettuata una lavanda gastrica per eliminare l'alcol e i cibi residui.
Vanno quindi somministrati ossigeno, soluzioni elettrolitiche, glucosate, tiamina (Benerva 100 mg 1 fl im o ev) e monitorati i parametri vitali. Evitare le soluzioni contenenti fruttosio. Di rado è anche necessario il supporto ventilatorio. In caso di coma devono essere sempre esclusi con appropriate indagini l'ipoglicemia, l'ematoma subdurale (TC), l'encefalopatia epatica acuta ed il sanguinamento gastrointestinale. Non esistono antidoti all'alcol.
Obiettivo principale: aiutare il paziente ad ottenere e a mantenere l'astinenza totale dalle bevande alcoliche. Questa condizione viene raggiunta gradatamente.
Il caso clinico reale.
Mi ricordo, per esempio, il quadro di un paziente alcolizzato, con dipendenza alcolica eclatante, che per fare contenta la moglie, minimizzando i suoi problemi di salute, pensò di ricoverarsi in ospedale, in ambiente di medicina interna, riferendo al pronto soccorso di essere malato di fegato e di volersi curare per tale problema. Invece, dopo un giorno di terapia flebologica con soluzione glucosato-saline e vitaminici, andò in contro ad una pericolosa crisi di astinenza: appariva disorientato, agitato, in preda a deliri di persecuzione, con allucinazioni vivide. Per venire meno a questi incubi, aveva tentato di suicidarsi, ma per fortuna gli infermieri erano arrivati a tempo!
Finalmente vennero attuate cure adeguate, poichè furono prescritti farmaci sedativi e richiesta la consulenza dello psichiatra e del medico del servizio tossicodipendenze, che prescrisse farmaci come l'alcoover e/o il campral, insieme a polivitaminici. Fu necessario perfino somministrare alcool a piccolo dosaggio.
Ricordiamoci che una crisi di astinenza da alcool è una condizione pericolosa per la vita del paziente, peggio della astinenza da eroina. Indirizzare il paziente presso Centri non pubblici, improvvisati, è sempre un errore. La disintossicazione alcolica è una terapia lunga e difficile, che viene attuata con l'aiuto dei familiari e l'impiego di varie figure professionali: medico di medicina, medico psichiatra, psicologo, infermiere, assistente sociale ecc.
Il divezzamento dall'alcol o disintossicazione non si improvvisa con le semplici flebo di soluzione fisiologica, come pensano molti, ma va condotto cercando di creare attorno al paziente un ambiente favorevole al mantenimento dell'astinenza da alcool, associata a cure altamente specialistiche.
Importante favorire un clima di gratificazioni capaci di mostrare la comprensione di chi vive insieme al paziente per lo sforzo sostenuto dallo stesso. Non di rado sarà necessario, soprattutto per mantenere nel tempo l'astinenza dall'alcol, il supporto dello psicologo, delle strutture di sostegno disponibili per alcolisti fra le quali le associazioni di ex alcolisti (come l'Anonima Alcolisti) si sono dimostrate le più utili.
Occorre, inoltre, stabilire se si è verificata una dipendenza assoluta dall'alcol, se, cioè, un soggetto ha bisogno necessariamente di bere, poichè nel caso contrario potrebbe astenersi dal bere, per esempio nelle condizioni del cosiddetto "bere sociale", cioè le bevute con gli amici del sabato sera giocando a carte, le bevute in discoteca. Nel caso in cui il soggetto è effettivamente dipendente dall'alcol la disassuefazione diventa particolarmente difficile e rischiosa e va sicuramente affidata a mani di specialisti del settore, per esempio medici psichiatrici o del servizio per le tossicodipendenze (SER.T.). In genere l'alcolismo cela una condizione di depressione del tono dell'umore, la voglia di perdersi nell'ebbrezza alcolica per gratificarsi e dimenticare i problemi della vita che sembrano insormontabili. In tale condizione l'alcolista è difficilmente recuperabile se non nell'ambito di precisi e specifici programmi disassuefativi.
Nelle forme con depressione severa, può essere necessario anche l'intervento dello psichiatra. Nelle forme severe si può indurre l'astinenza dalle bevande alcoliche con disulfiram (Antabuse Dispergettes cpr 400 mg, ma ciò è sconsigliabile per via degli effetti negativi che induce il farmaco). Pos: 250-500 mg/die nella prima settimana quindi dimezzare le dosi) da assumersi al mattino o in altra ora del giorno. Il farmaco trasforma l'alcol in acetaldeide che, a sua volta, provoca nausea, vomito, flushing e reazione shock-simile. Talvolta la reazione, dopo l'assunzione di alcol è così violenta che è necessario somministrare fleboclisi con antistaminici. Il disulfiram non va somministrato in pazienti con malattie epatiche o cardiache. Il paziente deve essere avvertito dei rischi cui si espone assumendo alcol; Il farmaco è molto meno usato che nel passato perché di efficacia limitata e dipendente dalla reale motivazione del paziente.
Oppure è possibile impiegare naltrexone (Nalorex cpr 50 mg). Pos: una compressa al giorno. Il naltrexone è un antagonista degli oppiacei che ha dimostrato di ridurre le recidive dopo interruzione delle abitudini alcoliche. Il farmaco riduce il piacere associato con l'assunzione di alcol. Va somministrato non isolatamente ma nell'ambito di programmi di recupero di soggetti alcolisti ed il suo ruolo è spiegato dalle vie metaboliche dell'alcol che sono simili a quelle degli oppiacei.
Negli ultimi
anni si ricorre all'acamprosato (Campral cpr riv 333 mg) Pos: 2 cpr 3 volte
al giorno. Nei soggetti di peso < ai 60 kg la dose è di 2+1 + 1 cpr. Il farmaco
è indicato nel mantenimento dell'astinenza e può essere continuato anche durante
le ricadute. Deve essere comunque sempre associato ad un supporto psicologico. Il
trattamento dura in genere un anno. Gli effetti collaterali sono costituiti da diarrea,
dolori addominali, nausea, vomito, flatulenza, prurito, riduzione della libido,
impotenza. Molto rari l'anafilassi e l'edema angioneurotico. Generalmente vengono
somministrati anche polivitaminici costituiti da associazioni:
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tiamina (B1) piridossina (B6) e cianocobalamina (B12) (Benexol B12 Roche cpr e fl).
Pos: cpr: 2-4 cpr/die oppure l fl im/die.