L'alcool, uno dei principali fattori di rischio per la salute

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  3. Alcolismo
  4. L'alcool, l'alcolista
  5. Alcool e fegato
  6. cirrosi
  7. i rischi dell'alcool quando si guida.
  8. I questionari da somministrare al paziente/a>

 L'alcol, di che cosa parliamo?

L'alcool è una sostanza tossica, potenzialmente cancerogena e capace di indurre dipendenza (alcol-dipendenza) superiore rispetto alle sostanze o droghe illegali più conosciute.

I giovani (al di sotto dei 16 anni), le donne e gli anziani sono in genere più vulnerabili agli effetti delle bevande alcoliche a causa di una ridotta capacità dell'organismo a metabolizzare l'alcol. L'alcol, pur apportando circa 7 Kcalorie per grammo, non è un nutriente (come le proteine, i carboidrati o i grassi alimentari) e il suo consumo non è utile all'organismo o alle sue funzioni. Risulta invece fonte di danno diretto delle cellule di molti organi tra cui i più vulnerabili sono il fegato e il sistema nervoso centrale. Bere alcolici è una libera scelta individuale e familiare, ma è necessario essere consapevoli che rappresenta comunque un grave rischio per la salute e, spesso, anche per quella degli altri, poiché non essere sobri può significare guidare male e causare la morte di altre persone.

A differenza dei fumo, i cui effetti negativi sulla salute si possono manifestare dopo decenni di uso abituale di sigarette, l’alcool può esporre a rischi anche dopo un singolo episodio, pure se valutato come moderato. In termini di sicurezza stradale è infatti noto che possono essere sufficienti due bicchieri di una bevanda alcolica per incrementare realmente il rischio di incidenti causati dall'inevitabile rallentamento della capacità di reagire prontamente agli stimoli acustici, luminosi e spaziali. Anche per questa ragione non è possibile sulla base delle conoscenze attuali identificare quantità di consumo alcolico raccomandabili o ''sicure'' per la salute.

Se diventate dipendenti dall'alcol, dovete rivolgersi a centri di disintossicazione dove professionisti specialisti sappiamo prescrivere adeguate sostanze disassuefative, come appresso specificato. Infatti la disintossicazione da alcol è difficile e presuppone cure lunghe e volontà di farcela; si avvale del supporto di familiari intelligenti che conoscono il problema e di psichiatri che conoscono le cure per l'alcolismo.

L'astinenza da alcol è un momento molto difficile da superare: un paziente in astinenza alcolica diventa pericoloso per sè e per gli altri, fino all'autolesionismo. Prima di curare l'alcolismo occorre curare i disturbi depressivi che si nascondono dietro l'alcol. Inoltre il paziente alcolista non ammette la sua patologia e nega. Se vi dice che beve un bicchierino di sambuca ogni tanto, moltiplicate per 5 volte tanto.

Sarebbe peraltro improprio ''raccomandare'' l'assunzione di una sostanza tossica (lo stato di ebbrezza non a caso si definisce" intossicazione alcolica") capace di indurre dipendenza essendo una droga.

alol, eroina, droga, hanno le stesse vie metabolicheOggi è considerato più adeguato per la tutela della salute dell'individuo parlare di quantità a basso rischio, evidenziando che il rischio esiste a qualunque livello di consumo ed aumenta progressivamente con l'incremento delle quantità di bevande alcoliche consumate. Sulle etichette di qualsiasi bevanda alcolica è riportato il contenuto di alcol, ma è espresso in gradi, cioè in volume su 100 ml.

 Per ottenere i grammi di alcol in 100 mi bisogna moltiplicare tale valore per 0.8. L'apporto calorico è riferito alla quantità riportata in tabella e tiene conto anche di eventuali calorie apportate da altri componenti. Principalmente zucchero.

Per approfondire il tema:

L'alcool, l'alcolista   Alcool e fegato    l'alcolismo    cirrosi    i rischi dell'alcool quando si guida.   I questionari da somministrare al paziente   alcolista

Il metabolismo dell'alcol

L'alcol viene assorbito per il 20% dallo stomaco e per il restante 80%: dalla prima parte dell'intestino. Se lo stomaco è vuoto, l'assorbimento sarà più rapido. L'alcol assorbito passa nel sangue e dal sangue al fegato. che ha il compito di metabolizzarlo. Finché il fegato non ha completato la digestione enzimatica attraverso l'alcoldeidrogenasi, l'alcol continua a circolare diffondendosi nei vari organi. Circa il 90%-98% dell'alcol ingerito viene rimosso dal fegato e torna in circolo attraverso la circolazione dei sangue. Il restante 2-10% viene eliminato attraverso l'urina, le feci, il respiro, il latte materno, le lacrime, il sudore, la traspirazione. Da qui il problema che chi beve alcolici emana alito alcolico col respiro, cosa assai sconveniente per una donna e pure per un ragazzo o un uomo. Le quantità di alcol che vengono metabolizzate dall'organismo variano da 60 a 200 mg/kg/ora.

 Questo significa che un soggetto di 70 kg può metabolizzare circa 7 g di alcol ogni ora. In alcuni individui, in alcuni gruppi etnici negli adolescenti e nei giovani in genere, negli anziani e nelle donne l'efficienza di questo sistema è molto ridotta: queste persone sono quindi più vulnerabili all'alcol.

A causa dei citati tempi fisiologici di metabolismo dell'alcol è raccomandabile non concentrare in breve tempo il consumo di bevande alcoliche onde evitare di ''saturare'' il sistema di rimozione dell'alcol dal sangue determinando la libera diffusione dell'alcol immodificato negli organi e nei tessuti dell'organismo; tali conseguenze sono evitabili a fronte di un modifica delle abitudini e dello stile di consumo.

QUANTITA' DI ALCOL E APPORTO CALORICO

DI ALCUNE BEVANDE ALCOLICHE

 
Bevanda

alcolica

Misura

standard

Quantità

 in ml

alcool

 in gr

Cal

Unità  
Vino   ( 12gradi) 1 bicchiere

125

12

84

1

Vino  (11 gradi)

1 bicchiere

125

11

77

0.9

Birra  -4,5 gradi

1 lattina

330

12

100

1

Birra

doppio malto

1 lattina

200 12

170

1

Vermouth

1 bicchierino

75

10

113

0.8

Aperitivo

1 bicchierino

75

12

115 1

Brandy

1 bicchierino

75

12

94

1

Wisky 1 bicchierino 40 13>

94

1.1

Le patologie alcol-correlati (PPAC)

Tutte le situazioni di disturbo riconducibili all'uso episodico e/o protratto di bevande alcoliche. Cos'è l'ubriachezza? Uno stato di intossicazione acuta. Cos'è l'alcolismo? Un disturbo a genesi multifattoriale (bio-psico-sociale) associato all'assunzione (episodica e cronica) di bevande alcoliche, con presenza o meno di dipendenza, capace di provocare una sofferenza multidimensionale che si manifesta in maniera diversa da individuo a individuo.

L’alcolismo è definito dalla contemporanea presenza di:

a) perdita di controllo dei consumo di alcolici evidenziabile dal fenomeno dei primo bicchiere'', dai tentativi inefficaci di controllo, dalla continuazione dei potus nonostante le gravi conseguenze legate a tale consumo
b) modificazione dei modello di consumo con comparsa di desiderio compulsivo di assumere alcolici anche in assenza di intossicazione in atto (craving)
c) dipendenza incapacità di rinunciare all'assunzione di alcol e conseguente sforzo per procurarselo, dovuto all'irresistibile desiderio legato al piacere dell'assunzione ( dipendenza psichica ),
con tendenza ad aumentare la dose per mantenere il medesimo effetto ( tolleranza ) e al timore dell'insorgenza della sintomatologia organica di privazione o astinenza (dipendenza fisica)
d) cambiamento dello stile di vita caratterizzato dalla tendenza all'isolamento dal deterioramento fino alla perdita delle abituali relazioni sociali.
e)problemi familiari, o comunque della rete sociale personale, di diversa entità, che possono giungere alla disgregazione dei tessuto familiare e alla comparsa di franche manifestazioni di sofferenza psichica, emozionale e relazionale nel partner e negli altri conviventi.
Identificare correttamente i problemi e le patologie alcool-correlate e la dipendenza può essere difficoltoso perché i portatori di tali problemi: non sono facili al dialogo generalmente non ammettono di avere un problema con l'alcool tendono a non riferire in modo corretto i dati anamnesticí o non ne attribuiscono una relazione con l'alcool I problemi alcool-correlati sono spesso minimizzati dalla famiglia e dagli amici.


Sono soggetti che spesso negano o minimizzano
con negazione si intende un atteggiamento di non riconoscimento di quanto è evidenziato dal dato di realtà ( ''non è vero che.'' ) con minimizzazione si intende un atteggiamento simile ma più blando e che tende a giustificare ( '' è vero, ma...''/'' '' posso fare da solo/non è così grave/da domani cambio senza problemi...'' )


Per questo motivo è importante raccogliere quanti più elementi diretti e indiretti da tutte le fonti a disposizione:
- Soggetto
- familiari
- altri referenti significativi: amici, compagni di lavoro
- medico di medicina generale
- assistente sociale
- pediatra
- figure significative della comunità locale
- cartelle cliniche
- agenzie sanitarie, territoriali, dei privato sociale
Si ricordi che sono elementi indiretti anche:
- incidenti stradali e traumatismi in genere
- incidenti domestici
- licenziamenti e frequenti cambi di lavoro
- ripetuto utilizzo dei pronto soccorso (stati ansiosi, stati confusivi)
- lesioni/percosse ai familiari
- ritiro patente
- problemi legali (arresti per oltraggio, risse, abusi sessuali.. comportamenti aggressivi violenza su minori

L'INQUADRAMENTO DIAGNOSTICO

L'inquadramento diagnostico delle patologie alcol-correlate avviene seguendo i criteri diagnostici comunemente accettati a livello internazionale: il DSM IV (Manuale Statistico e Diagnostico delle Malattie Mentali, IV ed.) e la Classificazione Internazionale delle Malattie dell'OMS (ICD-1 0).

DSM IV:
L'alcolismo viene definito un ''disturbo dei comportamento in cui può sfociare una modalità patologica di consumo di bevande alcoliche che compromette le attività sociali, professionali del soggetto''.
Per poter diagnosticare la presenza di alcoldipendenza il soggetto deve aver presentato almeno 3 dei seguenti criteri diagnostici:
1 . presenza di tolleranza, ovvero necessità di aumentare il consumo per raggiungere gli stessi effetti psichici, oppure effetti clinici ridotti mantenendo costante il consumo;
2. sintomi di astinenza (tremore grossolano alle mani, alla lingua o alle palpebre, sudorazione, nausea o vomito, astenia, iperattività autonomica, ansietà, umore depresso o irritabilità, allucinazioni transitorie, cefalea, insonnia, convulsioni epilettiformi ecc.) e assunzione della sostanza per ridurre i sintomi di astinenza;
3. assunzione della sostanza per periodi prolungati o in quantità maggiori di quelle previste dal soggetto;
4. persistente desiderio di smettere o di ridurre il consumo alcolico con ripetuti insuccessi;
una grande quantità di tempo spesa in attività necessarie a procurarsi l'alcol, ad assumerlo o a riprendersi dagli effetti;
interruzione o riduzione di importanti attività sociali, lavorative o ricreative a causa dell'uso di alcol;
uso continuativo dell'alcool nonostante la consapevolezza di
avere un problema, persistente o ricorrente, di natura fisica o psicologica causato o esacerbato dall'uso di alcol.
E' abusatore un soggetto che ha una modalità patologica di uso di bevande alcoliche con conseguenze avverse ricorrenti e correlate all'uso ripetuto. Il DSM-IV definisce l'abuso alcolico attraverso i seguenti criteri:
1. uso ricorrente di sostanze alcoliche che incide negativamente su impegni lavorativi, scolastici o quotidiani;
2. uso ricorrente di sostanze in situazioni che sono fisicamente rischiose;
3. problemi legali relativi all'uso di alcool;
4. uso continuativo di alcool nonostante vi sia evidenza di ricorrenti problemi sociali e interpersonali causati o esacerbati dall'alcol.
La presenza di uno o più delle citate condizioni nell'ultimo anno e l'assenza dei criteri della dipendenza permettono di porre diagnosi di abuso alcolico.

Trattamento dell'intossicazione/astinenza

Mai pensare di curare un alcolista con dipendenza conclamata da alcol senza esperienza nel settore specialistico, sospendendo gli alcolici improvvisamente. . La crisi di astinenza alcolica può condurre a morte per varie cause: suicidio, aritmie, disidratazione, convulsioni epilettiche ecc.

Se il paziente intossicato è vigile il trattamento generale è soprattutto di supporto e protettivo; si può somministrare tiamina, inizialmente 100 mg i.m. ripetendo la stessa dose per os nei tre giorni successivi. Si può somministrare un preparato polivitaminico, una capsula per os al giorno.

 Se il paziente è agitato, occorre somministrare una benzodiazepina a breve azione come il lorazepam, 1-2 mg per os, ripetibile ogni 4-6 ore.

 Se il paziente diventa violento, bisogna sedarlo ulteriormente arrivando fino alla contenzione.

Gli antipsicotici solo occasionalmente sono necessari in caso di gravi allucinazioni. È preferibile usare una dose bassa di una sostanza di forte efficacia come l’aloperidolo, da 2 a 10 mg i.m.  In altri casi può essere indicato impiegare Tiapride Cloridrato a cpr o per via intramuscolare (sereprile fiale).

All’occorrenza si può ripetere ogni 4-6 ore. Infine non bisogna dimenticare di trattare i problemi medici alcool-correlati (per es. infezioni, disidratazione), a seconda della condizione clinica. Il corna da alcool dovrebbe essere trattato nello stesso modo di un coma non conseguente a sostanze. Bisogna in primo luogo proteggere la respirazione e ricercare altre cause di stupor o corna. Prima di prelevare campioni di sangue dare 100 mg. di tiamina i.m. o e.v. a tutti i pazienti non vigili, allo scopo di proteggerli dall’encefalopatia di Wernicke e quindi somministrare glucosio (50 mL. di destrosio al 5O0 o in soluzione acquosa) per e.v. per correggere l’ipoglicemia indotta dall’alcool.

In seguito, superata la fase acuta dell'intossicazione, il paziente va direzionato al SER.T. (servizio tossicodipendenze) PUBBLICO, per la cura specifica disassuefativa che si avvale di specialità come Alcover (Sodio Oxibato) oppure  Acamprosato.


Delirium tremens (delirio da astinenza)

 Comunemente insorge 1-4 giorni dopo la cessata assunzione di alcoolici e raggiunge l’acme dopo 72-96 ore. La percentuale di mortalità riportata è del 15% (inclusi i pazienti non trattati). I segni e sintomi clinici comprendono confusione profonda, illusioni, false interpretazioni, allucinazioni, agitazione, insonnia ed iperattività del sistema nervoso autonomo. La morte consegue ad infezioni, aritmie cardiache, alterazioni del quadro idroelettrolitico, o al suicidio (in risposta ad allucinazioni, illusioni o false interpretazioni)
 

segue alcolismo cronico