La stomatite aftosa ricorrente è una delle più comuni affezioni del cavo orale. La patologia è caratterizzata da ulcere dolorose di forma tondeggiante od ovalare con alone infiammatorio. Le ulcere compaiono solitamente nell'infanzia e tendono a scomparire dopo la terza decade. La definizione "stomatite aftosa ricorrente" è generalmente riservata a ulcere del cavo orale osservate in assenza di malattia sistemica. Tuttavia, lesioni simili a queste possono essere riscontrate anche in malattie sistemiche come la sindrome di Behçet, la malattia celiaca, le malattie infiammatorie croniche intestinali, le sindromi da immunodeficienza incluse quella da HIV e la neutropenia ciclica.
Le stomatiti aftose ricorrenti molto raramente esordiscono in età adulta. Si presentano
come aree di mucosa orale non cheratinizzata di 2-8 mm di diametro, infrequentemente
si localizzano sul dorso della lingua, sul palato o sulle gengive e guariscono spontaneamente
in 10-14 giorni. Più raramente le ulcere hanno dimensioni maggiori o hanno aspetto
di ulcere erpetiformi, caratterizzate da dolore particolarmente intenso e durata
di diverse settimane, che induce spesso alla richiesta di consulto medico.
La stomatite aftosa ricorrente è una condizione molto frequente, in quanto colpisce
circa 11- 25% della popolazione generale nel corso della vita. Ne sono più frequentemente
affette le donne, di età inferiore a 40 anni, non fumatrici e di elevato status
socioeconomico. Nei pazienti affetti sono stati riscontrati deficit di ferro, vitamina
B e folati, sebbene non sia stato riportato un effetto benefico della loro supplementazione.
La comparsa o recidiva delle manifestazioni orali è stata correlata, nelle persone che ne sono predisposte, a traumi del cavo orale, stress e ansia, e alterazioni ormonali legate al ciclo mestruale. La diagnosi di stomatite aftosa ricorrente si basa principalmente su due caratteristiche: insorgenza in età infantile e la forma ovoidale o tondeggiante con orletto iperemico infiammatorio delle lesioni, anche se un'altra condizione favorevole è la storia familiare. In ogni caso, in particolar modo quando siano assenti queste caratteristiche è opportuno escludere le possibili cause secondarie di aftosi orale.
Tra le indagini diagnostiche di laboratorio possono risultare di qualche aiuto:
l'emocromo, il dosaggio di folati e vitamina, B1.2, ferritina. La biopsia della
lesione dovrebbe essere presa in considerazione nelle ulcere solitarie o multiple
che durano da oltre 3 settimane.
La terapia della stomatite aftosa è guidata principalmente dalla gravità dei sintomi e dalla frequenza della comparsa delle lesioni. Nelle forme minori che recidivano frequentemente I' applicazione topica di corticosteroidi (per esempio, triamcinolone 1% o beclometasone) può accelerare la cicatrizzazione delle lesioni e alleviare il dolore. Ancora è indicato il lavaggio con antisettici, per esempio la clorexidina, che inibisce la crescita batterica su denti e placca.
Trial clinici di steroidi sistemici o, in casi selezionati, l'impiego di amlexanox 5% per uso topico. L' infliximab o talidomide sono riservati alle forme più gravi.
oppure cfr indice di gastroenterologia